Dall'Oscar per il miglior film straniero ricevuto per Tsotsi al fantastico mondo degli fumetti. Per Gavin Hood un salto nel buio che dalla violenza reale delle baraccopoli di Johannesburg lo porta a quella dell'atteso Wolverine. Salto nel buio che ha lasciato interdetti molti addetti ai lavori rimasti stupiti dalla scelta operata da Hugh Jackman, protagonista e produttore della pellicola, che ha deciso di affidare questo spin off al regista sudafricano. 

Ai dubbi e le perplessità dei giornalisti Hood, impegnato nella promozione del suo thriller Rendition, ha risposto con sincerità e molto umorismo.

"Amo Wolverine" ha confessato il regista "soprattutto perché pagherà il college di mia figlia."

Certo i soldi possono essere stati un buon incentivo per Hood, che tiene però a precisare che il cinismo e l'opportunismo sono stati mitigati da profonde motivazioni artistiche.

"Penso che rispetto agli altri Wolverine sia il personaggio che più soffre per angosce esistenziali. Quando mi sono avvicinato al progetto il mio primo pensiero è stato: Cosa? Io? Fare questo? Ma cos'è? Non ne so abbastanza di personaggi da fumetti. Poi ho fatto alcune ricerche e ho realizzato che il fatto che sia sempre in conflitto con se stesso rende Wolverine speciale."

"Mi è sembrato" ha aggiunto "che fosse molto simile alla mitologia greca, che ho sempre amato. Wolverine contestualizza nei tempi moderni parte di questa tradizione mitologica."

"Sono cresciuto con la mitologia classica, non con i fumetti," ha ribadito Hood, "ma sono diventato un grande fan dei film degli X-Men perché, soprattutto quelli di Bryan Singer, sono film sul pregiudizio. Sono film sulla tolleranza, ma sono anche accessibili, commerciali. Penso che dietro ai tre artigli di Wolverine ci siano comunque molti temi da esplorare."

A questo punto della lavorazione il quarantenne di Johannesburg può solo sperare che ci siano dei temi da affrontare perché in realtà non conosce i dettagli della sceneggiatura. "Ancora non sappiamo niente dei dettagli del film e non li conosceremo per almeno altri due mesi. Inizieremo a girare in dicembre o se è possibile a gennaio. Siamo immersi nella fase di pre produzione e il casting ci impegnerà per un altro paio di mesi."

Dal primo ciak, la trouppe sarà occupata per quasi quattro mesi tra i set e le location scelte tra Nuova Zelanda e Australia. Con sommo dispiacere del regista, e forse dei fan più accaniti del mutante, per ora è tramontata la possibilità di girare nel paese del sol levante.

"Non andremo in Giappone," ha concluso Hood "penso che si aspetterà Wolverine 2, ma non so più di questo."