Molti abitanti di Roma si sono chiesti cosa fosse la bizzarra scultura, o l’immobile creatura, comparsa al centro del laghetto dell’Eur. E’ Crusoe, la creatura che il giovane Angus cresce nel film The Water Horse – La leggenda degli abissi, che vedremo sui nostri schermi dal 14 marzo. Un piccolo esercito di artigiani di Cinecittà ha realizzato l’opera lunga ben otto metri.

Film natalizio, ha fatto il suo debutto negli USA il 25 dicembre, ha incassato fino a oggi 79,5 milioni di dollari, il 49,2 percento dei quali all’estero, percentuale destinata a crescere, anche se ormai non sono molti i mercati che ancora attendono la pellicola (tra questi Uruguay, Israele, Corea del Sud, Colombia, Serbia, India, Hong Kong, Norvegia).

La critica ha accolto bene il film: 76% per Rottentomatoes (6,8 su 10), 7,8 su dieci per Metacritics.

La vicenda è tratta da un romanzo di Dick King-Smith (lo stesso di Babe, maialino coraggioso) pubblicato recentemente da Salani

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The Water Horse racconta di come un solitario ragazzo scozzese, Angus MacMorrow (Alexander Nathan Etel), scopra un misterioso uovo sulle riva di un lago del suo paese. Quando l'uovo si schiude il ragazzo si trova davanti ad una creatura leggendaria, il mitico mostro marino tanto caro alla tradizione scozzese (ricordate il mostro  di Loch-Ness?) L'amicizia e il legame tra l'animale e il giovane cresce in proporzione al pericolo di venire scoperti dalla gente e Angus dovrà lottare per cercare di proteggere il suo amico da un mondo ostile.

Un particolare degno di nota: gli effetti speciali  e visivi saranno realizzati dalla Weta Digital, lo stesso studio dietro gli straordinari effetti della trilogia del Signore degli Anelli.