La rilettura in chiave futuribile della vita di Ramayan non era stata bene accolta quando era solo un fumetto. Ma ora che la graphic novel rischia di diventare un film, potenzialmente accessibile a milioni di persone, alcuni estremisti religiosi hanno cominciato a protestare.

A dire il vero il fumetto, pur essendo una estrapolazione di un lungo poema scritto in sanscrito, risalente al 400 A.C. circa, lungo circa 24000 versi, ha un certo spessore.

È un vero e proprio romanzo grafico in più volumi, che non si limita a una sequenza di scontri con supercattivi. Pur tuttavia aveva urtato la sensibilità di chi non gradisce riletture di testi considerati sacri.

Le indiscrezioni sul film,  Ramayan 3392 A.D., prodotto da Mark Canton (300, The Spiderwick Chronicles), raccontano di una storia più incentrata sull'azione (la notizia l'abbiamo pubblicata qui)  più somigliante a Prince of Persia che alla storia di Rama.

Il film sembra non presentarsi bene già dal punto di vista narrativo, proponendo il solito baraccone hollywoodiano che prende dall'opera originale solo gli elementi considerati più vendibili.

Rajan Zed, presidente della Universal Society of Hinduism, ha pronunciato parole molto critiche sul film, preannunciando il boicottaggio, nonostante l'iniziale favore con il quale sembrava avesse accolto la notizia della sua produzione.

A sostenerlo sono arrivate catene di mail da varie associazioni religiose, una delle quali è arrivata persino alla nostra redazione, e prese di posizione diffuse a macchia d'olio per la rete.

Non entriamo nel merito di una questione nella quale occorre rispettare le credenze personali, l'induismo è una della più antiche religioni del mondo, la terza nel mondo per numero di credenti, con più di un miliardo di fedeli.

Dal nostro punto di vista possiamo auspicare che il film possa essere un buon prodotto al pari della graphic novel dalla quale è tratto. Se questo accadrà, probabilmente molte polemiche saranno superate.