Edgin e Holga sono rinchiusi da un anno nella prigione delle lande della Valle dal vento gelido, ma ora è arrivato il tempo di evadere. Sono finiti in quel pasticcio a causa di un colpo andato male, il cui obiettivo la tavoletta del Risveglio, l’unico modo per far tornare in vita i morti. Edgin un tempo era un uomo disposto a sacrificare se stesso per il bene della comunità, ma a causa di un gesto incauto sua moglie Thay fu uccisa dai crudeli maghi rossi, e ora è disposto a tutto pur di farla tornare in vita. Rimasto solo con una figlia ancora piccola sarebbe stato perduto senza l’aiuto di Holga, una guerriera anch’essa in crisi per problemi coniugali. I due avevano messo insieme una banda di ladri ma tutto era saltato dopo il colpo fallito, e Edgin aveva dovuto lasciare la custodia della figlia agli ex alleati Forge Fletcher e alla maga Sofina. Arrivati nella città di Neverwinter Edgin e Holga scoprono però che i due sono tutt’altro che amici e per sventare i loro piani dovranno unire nuove e vecchie conoscenze.

Era il 2000 quando uscì sul grande schermo Dungeons & Dragons – Che il gioco abbia inizio, film liberamente ispirato al celebre gioco di ruolo fantasy, fiasco al botteghino ma che produsse comunque due sequel per la tv dal budget decisamente più basso e con meno pretese. Dungeons & Dragons – L'onore dei ladri si propone invece come reboot senza alcun elemento comune con i capitoli precedenti, riportando la storia a zero. L’intenzione del nuovo progetto è quella di creare un prodotto fruibile sia ai fan storici di D&D, sia a coloro che approcciano al gioco per la prima volta, dando vita a un action-fantasy che vira con decisione verso la commedia ben più che all’epica. Sta forse qui la chiave di volta di riuscita del film che, grazie alla sceneggiatura brillante di John Francis Daley, Jonathan M. Goldstein e Michael Gilio riesce a portare il fantasy nel presente senza snaturare il genere, ma anzi facendo leva proprio su quanto possano essere peculiari i suoi tratti distintivi.

Come fatto da James Gunn e Nicole Perlman nei Guardiani della galassia, la comicità emerge da un perfetto mix tra dialogo, ambientazione e personaggi. Dungeons & Dragons – L'onore dei ladri va persino oltre non percorrendo vie facili come la nostalgia per gli anni ’80 e senza scivolare in eccessi di infantilismo comico (vedi i due ultimi Thor). Il fatto poi che sia uscito in sala poco dopo titoli svogliati come Ant-Man and the Wasp: Quantumania o Shazam! Furia degli dei dimostra, se ce ne fosse bisogno, che l’equazione effetti speciali più cinema d’avventura non fanno un film di qualità.

Dungeons & Dragons – L'onore dei ladri
Dungeons & Dragons – L'onore dei ladri

Non che Dungeons & Dragons – L'onore dei ladri brilli per una trama particolarmente originale, com’è giusto che sia si tratta di una quest come nel più classico degli scenari e non ha neppure particolari slanci di regia, ma è il lavoro di sceneggiatura e la scelta del cast a fare la differenza. Chris Pine, già ottimo capitano Kirk in Star Trek, ha la giusta faccia da schiaffi ma ai pugni questa volta ci pensa una Michelle Rodriguez carica di muscoli, cosa che permette di creare una divertente buddy cop a ruoli invertiti. Giustissimo anche Hugh Grant che carica una recitazione tutta faccette da viscido furfante, buoni poi Justice Smith, Daisy Head e Regé-Jean Page.

C’è da vedere se questo D&D riuscirà ad appassionare anche i giocatori di ruolo ma una cosa è certa, divertirà parecchio chi non conosce assolutamente nulla di quel mondo.