Il film di Manlio Castagna, intitolato programmaticamente I Love Lucca Comics & Games, si presenta come un vero e proprio atto d'amore e celebrazione incondizionata nei confronti di quella che è, a tutti gli effetti, la più grande manifestazione europea dedicata al fumetto, al gioco e all'immaginario fantastico. In anteprima all'edizione 2025, il lavoro di Castagna riesce immediatamente a stabilire un ponte emotivo con il pubblico, in particolare con chi ha vissuto, anche solo una volta, l'esperienza totalizzante della kermesse toscana.

I Love Lucca Comics & Games
I Love Lucca Comics & Games

Il pregio più grande del "film" (su cui torneremo) è la sua capacità di catturare e trasmettere con efficacia il "mood" unico che si respira tra le mura e le vie di Lucca nei giorni della fiera. Non è solo la moltitudine di cosplayer, le code infinite o le presentazioni in sala (o finanche la pioggia, protagonista immancabile ogni anno, ma assente ingiustificata nel film); è la sensazione palpabile di festa, di comunanza e di ritrovata "normalità" per un'enorme comunità di appassionati. Castagna è abile nel far rivivere e percepire quella speciale alchimia che trasforma la città in un luogo magico e sospeso, dove le passioni, spesso coltivate in solitudine, esplodono in un tripudio collettivo.

Il cuore pulsante di I Love Lucca Comics & Games  risiede nelle testimonianze, che costituiscono l'ossatura portante dell'opera. Attraverso le parole di volti noti del panorama artistico e della cultura "nerd", di ospiti illustri che hanno calcato i palchi della fiera, e, forse ancora più significativamente, di semplici appassionati, il film costruisce un mosaico di esperienze e sentimenti condivisi. Che si tratti di veterani che partecipano da decenni o di neofiti alla loro prima volta, le storie raccolte si fondono in un'unica, potente narrazione collettiva.

Ogni spettatore, e in particolare ogni visitatore abituale di Lucca, può facilmente ritrovarsi e identificarsi nelle parole espresse. L'emozione del primo incontro con il proprio idolo, la gioia di sfilare in costume, il senso di appartenenza che si genera camminando spalla a spalla con migliaia di persone che condividono la stessa passione: sono tutti elementi che vengono messi in luce con grande trasporto. Il film funziona come un grande specchio emotivo, riflettendo il fervore e la dedizione della community e celebrando la fiera non solo come evento fieristico, ma come un appuntamento annuale fondamentale, quasi un rito laico, per migliaia di persone. In questo senso, l'obiettivo di Castagna di omaggiare l'evento è pienamente centrato, offrendo un'esperienza che è quasi una seduta di terapia di gruppo per l'appassionato in attesa della prossima edizione.

I Love Lucca Comics & Games
I Love Lucca Comics & Games

Nonostante l'encomiabile intento celebrativo e la vibrante rievocazione delle atmosfere lucchesi, è necessario analizzare l'opera di Castagna anche sotto il profilo della sua natura cinematografica. Sebbene presentato come "film", I Love Lucca Comics & Games  si rivela essere, in sostanza, una sequenza ben orchestrata di interviste e testimonianze. Per essere precisi, si tratta di un'ora e venti di contributi video sapientemente messi in fila.

Il montaggio è indubbiamente curato e ritmato, una scelta essenziale per cercare di mantenere alta l'attenzione dello spettatore su un materiale intrinsecamente non narrativo. La regia si adopera con successo nel cercare dinamismo e nel variare i toni emotivi, ma la realtà strutturale è ineludibile: non viene raccontata una storia nel senso cinematografico del termine. Il gancio, offerto dal seguire poco per volta, quasi giorno per giorno, le esperienze in fiera di padre e figlio, è piuttosto debole e non funziona a dovere. Non c'è un arco narrativo, non ci sono personaggi che evolvono, né una trama con un inizio, uno sviluppo e una conclusione drammatica. Da questo punto di vista, l'opera si avvicina molto più a un documentario celebrativo o a un making-of esteso, piuttosto che a un lungometraggio di finzione o documentario classico. È una distinzione che non ne inficia il valore emotivo per i fan, ma ne definisce con maggiore precisione il genere.

Un altro aspetto che emerge in modo preponderante è la persistente retorica del "noi siamo i diversi". Molti degli intervistati, sia tra i membri della community che tra le figure note, tendono a ribadire come Lucca sia il luogo dove finalmente ci si sente "a casa", "accettati" e "normali" perché circondati da "altri come noi", persone che condividono la passione per fumetti, giochi e cosplay, un tempo considerate passioni borderline o "da sfigati". Il discorso è intriso di un sentimento di rivalsa e di riconoscimento che appare, oggi, forse tardivo, un messaggio che ha indubbiamente avuto una risonanza fortissima in passato, ma che attualmente rischia di suonare come fuori tempo massimo. Oggi, infatti, questa narrazione perde inevitabilmente parte della sua forza. L'industria dell'intrattenimento legata al cosiddetto "nerd-dom" muove cifre astronomiche: i film tratti dai fumetti (in particolare l'universo supereroistico) sono costantemente in vetta ai botteghini, portando milioni di persone al cinema e dominando la cultura popolare. Il videogioco è un medium sdoganato e onnipresente. Perfino la moda e il mainstream hanno assorbito estetiche e riferimenti un tempo esclusivi.

I Love Lucca Comics & Games
I Love Lucca Comics & Games

I fumetti, le serie-tv, le IP fantasy e di fantascienza sono universalmente sdoganate; non sono più la nicchia per pochi "diversi". Se i "diversi" sono ormai gli unici a riempire le sale e a sostenere un'industria multimiliardaria, si può ancora parlare di "diversità"? Forse il discorso sul sentirsi accettati in questo "porto sicuro" avrebbe avuto un impatto emotivo più genuino qualche anno fa, quando il fenomeno non era ancora esploso nella sua attuale, e innegabile, popolarità globale. La riflessione sulla propria "estraneità" appare oggi leggermente anacronistica, per quanto comprensibile nel vissuto personale di chi ha coltivato queste passioni in un'epoca meno tollerante.

Come anticipato, il titolo I Love Lucca Comics & Games  è programmatico e non lascia spazio a interpretazioni: l'intenzione è quella di celebrare e innalzare un monumento emotivo alla manifestazione. Tuttavia, la totale aderenza a questo spirito si traduce in un prodotto che, alla lunga, rischia di risultare eccessivamente edulcorato e unidimensionale.

La costante, quasi ossessiva, ripetizione di quanto sia "tutto bello", "tutto perfetto", "un sogno" e "un'emozione unica" rischia di stancare proprio quei fan che hanno popolato Lucca anno dopo anno e che hanno potuto toccare con mano sia le criticità, che i cambiamenti intercorsi nel tempo. Per usare un termine diplomatico, la narrazione si fa a tratti eccessivamente agiografica, un inno così incondizionato da rasentare la mera operazione di pubbliche relazioni. Manca completamente, e questo è un difetto notevole per un'opera che dovrebbe ambire a ritrarre la fiera nella sua interezza, un minimo di sguardo critico o almeno realistico sulle inevitabili criticità che un evento di queste proporzioni porta con sé.

I Love Lucca Comics & Games
I Love Lucca Comics & Games

Per chi vive la fiera ogni anno, i problemi strutturali e logistici sono parte integrante dell'esperienza, e la loro totale assenza nella narrazione del film crea un vuoto fastidioso. Non si accenna, nemmeno per un istante, a:

-          La gestione del flusso e della massa di persone: la città si trova ogni anno al limite del collasso, con disagi evidenti per visitatori e residenti. Una problematica, quella del numero di partecipanti, che la riduzione del numero dei biglietti giornalieri non ha minimamente influenzato, dato che la città rimane aperta a chiunque voglia anche solo passeggiare per le sue vie. 

-          I costi esorbitanti e l'inflazione degli alloggi: gli affitti di alberghi, B&B e appartamenti a Lucca e dintorni, nel periodo della fiera, raggiungono vette folli, arrivando in alcuni casi a raddoppiare da un'edizione all'altra, rendendo l'accesso alla fiera economicamente insostenibile per molti. 

-          Le problematiche organizzative recenti: l'edizione 2024, ad esempio, è stata segnata da una gestione delle prenotazioni e degli accrediti disastrosa, con un gran numero di accrediti gratuiti preda di BOT che ne hanno fatto incetta, per poi rivenderli a prezzi folli su piattaforme di e-commerce come eBay, un fatto che ha suscitato legittime proteste e frustrazione tra il pubblico. Ciò ha portato ad eventi andati mezzi deserti e altri che da “a prenotazione” sono diventati aperti a tutti quelli che erano in fila, col risultato, in alcuni casi, di lasciare fuori chi si era legittimamente prenotato, ma è arrivato “troppo tardi”. 

Ignorare queste problematiche, che ogni anno si ripresentano puntuali e che sono oggetto di dibattito e lamentele nella community, significa proporre un ritratto idealizzato e parziale dell'evento. Un piccolo accenno, anche solo per inquadrare questi problemi come "inevitabili sfide di gestione", avrebbe conferito al documentario una maggiore credibilità e completezza. La scelta di omettere il lato logistico e finanziario rende la celebrazione meno radicata nella realtà e, paradossalmente, meno potente.

I Love Lucca Comics & Games
I Love Lucca Comics & Games

I Love Lucca Comics & Games  di Manlio Castagna è, in sintesi, una lettera d'amore sfacciata e appassionata dedicata a una delle manifestazioni più importanti del mondo nerd. La sua forza risiede interamente nella capacità di rievocare l'emozione e il senso di appartenenza che Lucca suscita nei suoi visitatori. Funziona perfettamente come catalizzatore emotivo, un balsamo per l'attesa annuale e un efficace riassunto del feeling della fiera. Il montaggio è curato, le testimonianze sono toccanti e il prodotto finale è visivamente coinvolgente, pur non potendo essere definito un "film" nel senso stretto, bensì un documentario celebrativo ben confezionato.

Le criticità, tuttavia, non possono essere ignorate. La retorica del "diverso", forse un po’ troppo insistita, e, a tratti, l'eccessivo buonismo, che omette qualsiasi accenno ai problemi pratici e logistici che affliggono la manifestazione, minano almeno in parte la credibilità e la profondità dell'opera, rendendola una visione parziale e, per certi versi, propagandistica.

Nonostante queste riserve, e al netto di una visione eccessivamente edulcorata e della sua natura più documentaristica che cinematografica, I Love Lucca Comics & Games  è un'opera assolutamente consigliata a tutti i fan, gli habitué e i neofiti di Lucca. È un'occasione per rivivere l'atmosfera in attesa della prossima edizione, per riconoscersi negli occhi e nelle parole di altri appassionati e per celebrare, pur con un po' di zucchero di troppo, la gioia di far parte di questa grande e colorata comunità.