A tre anni dall'uscita del primo capitolo della saga italiana Il ragazzo invisibile (2014), arriva in sala il sequel del regista Gabriele Salvatores sulla storia del giovane Michele (Ludovico Girardello) alle prese con i propri poteri. Ad accompagnarlo nelle proprie imprese, questa volta, sarà Natasha (Galatea Bellugi), la gemella scomparsa.

L'incontro a Milano

Una foto dell'incontro tenutosi al cinema Anteo di Milano.
Una foto dell'incontro tenutosi al cinema Anteo di Milano.

Mercoledì 3 gennaio, giorno prima dell'arrivo in sala de Il ragazzo invisibile – Seconda Generazione, Salvatores, Girardello e Bellugi hanno partecipato all'incontro con i fan del film insieme a Victor Perez, responsabile dei visual effects, e Diego Cajelli, sceneggiatore della graphic novel che amplia il mondo della saga. A moderare l'incontro è stato Diego Malara, coordinatore editoriale di Panini Comics.

Durante le due ore circa di incontro sono emersi molti fatti, soprattutto per quanto riguarda il progetto cross-mediale di Salvatores con Panini Comics e Salani Editore, che ha pubblicato il romanzo sulla saga.

Salani pubblica Il Ragazzo Invisibile Seconda Generazione

Salani pubblica Il Ragazzo Invisibile Seconda Generazione

Articolo di Emanuele Manco Venerdì, 8 dicembre 2017

Salani pubblica il romanzo firmato dagli sceneggiatori dell'omonimo film di Gabriele Salvatores.

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Il ragazzo invisibile ha il merito di essere la prima saga fantasy italiana: Salvatores, insieme ai produttori e agli sceneggiatori, sta lavorando a questo mondo da sei anni. L'obiettivo del cinema italiano (e, per certi versi, di questo progetto), ambizioso, ma indispensabile secondo il regista, deve essere quello di uscire dai due generi che hanno reso grande il cinema nostrano, il neorealismo e la commedia all'italiana, senza paura di sperimentare con nuovi linguaggi. A tal proposito ha citato I compari di Robert Altman come uno dei film western che più ama per come riesce a raccontare una storia. Inoltre, ha sottolineato l'importanza del cinema come strumento che ci permetta di entrare nel mondo di qualcun altro e rimanere passivi per due ore, e sconnetterci da un mondo che ci vuole sempre online.

Parlando di quest'ultimo film, Salvatores sottolinea l'importanza della musica. Alla domanda del pubblico sull'uso speciale fatto della Sinfonia n.9 di Antonín Dvořák, conosciuta come Sinfonia Dal Nuovo Mondo, il regista ha confermato come la scelta, più che funzionale (alcuni personaggi sono di origine slava, come il compositore), sia ricaduta sulla sfera emotiva. La sinfonia va ad accompagnare il momento della liberazione degli Speciali (personaggi dotati di superpoteri, ndr) verso un nuovo mondo. Ma sottolinea anche un momento di forte tensione di Michele durante uno scontro, un momento che un film americano avrebbe accoppiato a una musica eroica. Salvatores punta, invece, a fare della musica un elemento a sé, autonomo e che dialoghi con lo spettatore come fosse un personaggio in scena.

Il ragazzo invisibile - Seconda generazione
Il ragazzo invisibile - Seconda generazione

Un discorso simile è stato fatto da Victor Perez sulla computer grafica. Voglio che gli spettatori si scordino degli effetti a favore della storia, ha dichiarato in apertura di incontro. Parlandone, poi, più approfonditamente, Perez ha svelato l'enorme lavoro che c'è stato dietro a questa pellicola. Un quarto del budget destinato agli effetti speciali, per esempio, è stato usato per una sola inquadratura, sulla quale hanno lavorato 42 artisti per un anno e quattro mesi di tempo. Obiettivo: ricreare interamente una scena. Dagli sfondi ai personaggi umani, ispirati agli attori presenti, tutto è stato creato al computer e reso vero e utilizzabile in mezzo a scene girate nel metodo classico, con gli attori. Perez ne è, giustamente, molto orgoglioso, come del fatto che 521 inquadrature del film, pari a circa un quarto del totale, siano state fatte al computer in qualche loro parte. Un salto di fede, lo ha apostrofato, raccontando della fiducia accordatagli dalla produzione nel momento della scelta di affidargli il compito di ricreare un uomo al computer. Ed è stato fatto interamente in Italia, ha aggiunto orgoglioso.

Il ragazzo invisibile - Seconda generazione
Il ragazzo invisibile - Seconda generazione

Dando la parola a Diego Cajelli, invece, si è passati a guardare questo progetto nell'insieme dei vari media di cui si compone. All'attivo, oltre a due pellicole, sono stati pubblicati un romanzo e una graphic novel, di cui vedremo una seconda e forse di più. La porta della Panini Comics è aperta a nuove collaborazioni e anche la storia, nel passaggio dal primo film del 2014 al secondo, lascia molte possibilità di racconto. Di certo, non si parla di traslare un prodotto da un media a un altro, ma di andare ad aggiungere sempre nuovi pezzi a un puzzle che si compone su diversi mezzi: cinema, fumetto, letteratura. E, poi, chissà: sugli Speciali ci starebbe bene una serie, commentano durante l'incontro.

In base a come andrà questo secondo film, la produzione prenderà in considerazione una terza pellicola, di cui il pubblico presente in sala non vede l'ora. Solo il tempo potrà dirci dove andranno Salvatores e la sua saga fantasy.

La recensione

Di seguito, vi proponiamo la recensione della nostra Martina Grusovin.

Il ragazzo invisibile - Seconda generazione

Il ragazzo invisibile - Seconda generazione

Articolo di Martina Grusovin Martedì, 2 gennaio 2018

La recensione del secondo cinecomics girato da Gabriele Salvatores.

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