Moony Witcher, pseudonimo di Roberta Rizzo (nata a Venezia), è una scrittrice di romanzi fantasy per ragazzi. Una delle penne più famose nel panorama nostrano di oggi. Famosissimo è il suo ciclo sulla Bambina della Sesta Luna (la piccola alchimista Nina) che in Italia e all’estero ha avuto un notevole successo di pubblico e critica. Altrettanto famoso è il suo ultimo lavoro, le emozionanti storie del giovane e caparbio Geno. Ma oltre a dedicarsi alla letteratura per i più giovani, la Witcher è anche giornalista di cronaca nera, autrice di fiabe, e ha nel cassetto, come rivela lei stessa nella nostra intervista, un romanzo non fantasy e per adulti.

Insomma, un’autrice con l’inchiostro che le scorre per davvero nelle vene e che ha nel proprio DNA la passione per la carta stampata, in ogni formato e spessore. Un caso letterario vero e proprio, come è possibile leggere qui di seguito:

Moony, prima di ogni altra cosa, benvenuta su FantasyMagazine. E' un piacere poter scambiare quattro chiacchiere assieme. Innanzitutto vorremmo capire come è nata la tua passione per la scrittura. Quando hai iniziato a scrivere? E cosa? Subito narrativa fantastica per ragazzi?

La passione per la parola scritta è nata a 10 anni. Non avevo un buon rapporto con la scuola e dopo numerose e dolorose traversie ho iniziato a trasformare la solitudine in ricerca creativa. Scrivere è stato naturale. Nel corso della mia vita (ora ho 50 anni) sono sempre stata attratta dall'arte del comunicare e per questo l'ingresso nel mondo giornalistico è stato esaltante. In verità, pur trattando argomenti e notizie di cronaca nera, ho sempre sentito l'esigenza di scrivere: favole, romanzi, racconti, poesie. Il tutto lo tenevo nel cassetto e non pensavo minimamente di pubblicare. Poi, come accade proprio nelle favole o nei film, mi sono innamorata e l'amore mi ha dato la forza di credere nella mia fantasia.

Così sono nate le saghe di Nina, di Geno e la fiaba "La farfalla del mare". Scrivere fantasy non significa scrivere a "mezza penna". Dissento dai critici che considerano tale produzione libraria come una sorta di letteratura di serie B. I mondi fantastici contengono la realtà dei nostri sentimenti. Contengono intuizioni e genialità di spessore. D'altra parte la storia della letteratura lo dimostra.

Nina e Geno. Due nomi che i tuoi lettori conoscono davvero bene. Due ragazzini formidabili che affrontano le avversità in modo diverso, ognuno con una personalità ben definita, ognuno con un'anima propria. Dicci, tu che li conosci meglio di chiunque altro, chi dei due ti ha sorpreso maggiormente? Quali differenze hai riscontrato nel creare le loro storie e vicende? E perché?

Ovviamente mi ha sorpreso Nina! Non pensavo proprio che potesse

colpire tanto i lettori. D'altra parte Nina contiene una forza immane: la voglia di vivere, di lottare, di pensare, di credere, di esistere! Nina è tutto quello che non c'è ma si desidera. E' la speranza di un mondo migliore visto con occhi alchemici.

Geno è invece un figlio assolutamente originale e molto più reale di Nina. Benché viva un'avventura magica resta sempre con i piedi ben piantati per terra. Geno vive la sua avventura capendo quanto è difficile crescere e affrontare il vento della vita. In queste due saghe (come altre che ho intenzione di scrivere) gli elementi comuni sono fondamentalmente tre: l'immaginario abbraccia il reale, l'amicizia è fulcro portante dell'esistenza umana, la forza del pensiero aiuta a vivere.

Attualmente sei alle prese con il tuo nuovo romanzo, il secondo del ciclo di Geno. Dopo Geno e il Sigillo Nero di Madame Crikken, arriverà in libreria Geno e la Runa Bianca del Grifalco d'Oro. Ovviamente non puoi anticiparci nulla, ma dicci: dove ti ha portata questo nuovo lavoro? Cosa hai sento di voler raccontare? Nell'affrontarlo, noti dei cambiamenti rispetto ai tuoi passati romanzi?

Il titolo esatto del secondo libro è: "Geno e la Runa Bianca del Girifalco d'oro" (non Grifalco!). Posso dire che in questa nuova puntata sarò più "cattiva", nel senso che Geno dovrà affrontare prove fisiche e psicologiche assai dolorose. Ci sono molti colpi di scena... Aspettatevi ciò che non vi aspettate! Il cambiamento, se di questo si tratta, rispetto ai precedenti romanzi, è l'aumento della suspance. Crescere, diventare adulti, significa fare i conti anche con il mondo immaginario.     

Moony, la tua produzione si concentra su una narrativa rivolta essenzialmente ai più giovani. Hai mai pensato a un cambio di genere? Oppure, ancora, alla scrittura di un fantasy prettamente per adulti? E se così fosse, cosa ti piacerebbe raccontare? Quali temi?

Ho già scritto un romanzo non fantasy per adulti, ma non voglio pubblicarlo ora. E' un testo dai tratti intimisti che punta tutto sui sentimenti e la solitudine. Per ora è nel cassetto... vedremo. In realtà, essendo un inviato di cronaca nera, potrei scrivere gialli o horror ma la cosa per adesso non mi interessa... purtroppo queste vicende le scrivo tutti i giorni perché accadono sul serio.

Romanzi d'amore? Be', rischierei di scrivere storie da ridere o tristissime e al momento non ho neppure il tempo per pensarci. Posso dire che la mia attenzione è ancora tutta sul genere fantasy e i soggetti che ho in mente sono davvero intriganti e anche per giovani adulti, ma per questo dovrò aspettare: devo concludere la saga di Geno e scrivere il terzo libro.

Ultima domanda, Moony, e ti ringraziamo infinitamente per essere rimasta a chiacchierare assieme a noi. In chiusura, come in tutte le nostre passate interviste, chiediamo agli autori un consiglio da rivolgere ai tanti amici che ci stanno leggendo e che hanno la passione della scrittura. Un suggerimento per coloro che sognano di essere, un giorno, editi. Cosa raccomandi a chi ha il classico romanzo nel cassetto e sogna la libreria?

Il consiglio è di non mollare mai. Di crederci fino in fondo e non spedire a destra e manca il manoscritto. Le case editrici (quasi tutte) difficilmente investono in esordienti, soprattutto se sono giovani. Ma per fortuna qualche buon editore ancora c'è. In ogni caso chi vuole scrivere davvero deve leggere. Molto! Sempre! E avere il coraggio di stracciare un manoscritto e creare nuove idee.

La trasformazione fa parte della vita, accettare il cambiamento è crescere. E i talenti non si creano a tavolino. E quando ciò accade si vede benissimo quando uno scrittore è "artificiale". Ho un grande rispetto per chi scrive ma aborro ogni commercializzazione come scopo primario. Dietro a ogni penna c'è un'anima. Ed è questa che interessa ai lettori.

Grazie, è stato un piacere rispondere e stare in vostra compagnia.

 

Per finire riportiamo la quarta di copertina dell’ultimo libro di Moony Witcher che, come ci ha simpaticamente corretti, si intitola: Geno e la Runa Bianca del Girifalco d'Oro (non Grifalco, come tuttavia erroneamente riportano le varie librerie in rete).

Ecco la quarta:  «L'autrice Moony Witcher, già nota anche per la saga della "Bambina della Sesta Luna", esce con un nuovo episodio che porta i lettori nell'Irlanda dei Druidi. In questa nuova avventura Geno Hastor Venti, sempre accompagnato dal caro zio Flebo, può contare sulla compagnia di Roi il falco e su Madame Crikken, ancora una volta al suo fianco. Prima di ripartire da Campana di Sotto, Geno – insieme all'amico Nicosia e a Flebo – segue Roi nella vecchia farmacia. Nicosia inciampa e rompe due assi del pavimento: sotto trova uno strano porta documenti in pelle, chiuso con lacci in cuoio, che contiene una pergamena composta da tre fogli su cui sono impressi l'antico simbolo dell'ARX MENTIS: A.M., una data scolorita 1666 e una frase incomprensibile "MAGRAMANA DI ROFANTLOC". Da quel momento comincia per Geno una nuova avventura, un viaggio pieno di colpi di scena, ancora una volta alla ricerca dei suoi genitori che forse presto potrà rivedere. Età di lettura: da 11 anni.»