Chi è lo scrittore?

××G.L. D’Andrea, come riesci a conciliare la tua attività di scrittore, con il lavoro, la famiglia, figli, ecc. ecc.?

La domanda va rovesciata. Vedi, io scrivo perché senza la scrittura annego. Non è una questione di posa “drammatica”. Non mi interessano le pose, non inseguo la coolness. Come dice un amico, non sono di quelli che vogliono aver scritto per potersela tirare. A me interessa la “cosa in sé”. Che è, appunto, scrivere. Il resto, quindi, deve essere necessariamente un corollario. E lo è.

Come scrittore, come organizzi la tua giornata lavorativa? Ogni scrittore ha una sua ritualità nello scrivere, qual è la tua?

Cerco di essere metodico. Cerco di creare una routine che poi mi costringo a  rispettare il più possibile. L’autodisciplina non mi difetta, quindi non è quasi mai un problema. Nello specifico: cerco di scrivere almeno sei o sette ore al giorno, sacrificando, se necessario, ore di sonno.

Senti di avere raggiunto qualche traguardo?

No, impossibile. È