Lo so, sono una giornalista e il mio primo dovere sarebbe dare le notizie in modo imparziale. Enunciare i fatti e lasciare che i lettori traggano le loro conclusioni. Però, se leggo fantasy e scrivo di fantasy, è perché prima di tutto sono una fan. E alcuni autori, fra i quali un posto d’onore spetta senza ombra di dubbio a George R.R. Martin, sono entrati nel mio cuore. Perciò, anche se tutti i fatti che scrivo in questo articolo sono reali e non ho inventato nulla, per una volta ho deciso di cambiare tono. Quella che emerge prepotentemente dalle prossime righe è la fan, la bambina entrata nel negozio di giocattoli senza alcun limite a ciò che può acquistare, e che si eccita a ogni minimo fotogramma che vede sulla miniserie televisiva di prossima diffusione o anche solo al leggere la lista della spesa di Martin per il semplice fatto che l’ha scritta lui.

Se siete pronti per le notizie condite giusto un po’ con la mia eccitazione potete andare oltre. E lasciate ogni speranza voi che entrate.

Winter is coming. Siamo in marzo, e tutti ci aspetteremmo che le temperature si alzino. Allora da dove viene quel vento che soffia sempre più insistente? Un vento gelido, come gelide sono le figure silenziose e candide che si muovono dentro la neve. I loro occhi però sono azzurri, e capaci di ustionare come il morso del ghiaccio. Dove sono finite le rassicurazioni che avevo ricevuto in passato? Che fine ha fatto l’augurio “May your winters be short”, “possano i tuoi inverni essere brevi”, vergato nel novembre del 2005 dallo zio George in persona sulla mia copia del Trono di spade?

In quegli stessi giorni, nell’ultima pagina di A Feast for Crows, lo scrittore americano aveva assicurato che Tyrion, Jon, Dany, Stannis e Melisandre, Davos Seaworth e tutti gli altri personaggi che amiamo, o odiamo, sarebbero arrivati l’anno successivo in A Dance with Dragons, incentrato sulla Barriera e sulle terre lontane al di là del mare. Questa, almeno, era la sua ardente speranza, spazzata via da nodi di Meereen annodati troppo stretti anche per tutti gli Alessandro Magno o membri della Casa Targeryen della situazione, coinvolti nel (vano?) tentativo di snodarli. Niente colpi di spade come sul Nodo di Gordio stavolta, anche se forse un buon fuoco di drago avrebbe potuto essere utile. Per sapere come il problema è stato risolto non rimane che attendere il prossimo 12 luglio, quando il romanzo vedrà la luce in lingua inglese.

Per l’italiano vedremo, anche se c’è da aspettarsi il solito spezzatino condito in salsa di drago e metalupo. Le dimensioni del volume sono paragonabili a quelle di A Storm of Swords, terzo romanzo della serie, da noi diventato Tempesta di spade, I fiumi della guerra e Il portale delle tenebre. Tutto questo con l’aggravante dell’evidente presa in giro di noi lettori di fantasy da parte della casa editrice Mondadori, cioè lo stesso editore che nel 2010 ha pubblicato in un unico volume New York di Edward Rutherfurd (984 pagine), nel 2008 Storia di Neve di Mauro Corona (817 pagine) e nel 2007 Mondo senza fine di Ken Follett (1367 pagine!). A ulteriore conferma che le difficoltà tecniche nel rilegare un volume di tali dimensioni sono, se non inesistenti quantomeno gestibili, nei prossimi mesi la casa editrice di Segrate farà arrivare nelle nostre librerie un volumone di circa 1200 pagine intitolato Le cronache del ghiaccio e del fuoco. Raccolta completa volume 1. Al suo interno troveranno posto sia A Game of Thrones che A Clash of Kings, da noi noti rispettivamente come Il trono di spade e Il grande inverno il primo e Il regno dei lupi e La regina dei draghi il secondo. Insomma, in Italia prima abbiamo assistito alla magica trasformazione di due romanzi in quattro volumi e ora dobbiamo aspettarci l’operazione inversa con le stesse opere che, forse per non sentire troppo freddo, si fanno vicine vicine e trovano spazio in un unico tomo. In fondo si sa, l’unione fa la forza, e una full immersion nei Sette Regni è un bel battesimo per i neofiti che ancora non sanno cosa li aspetta.

Lasciate ogni speranza voi che entrate, ho scritto più in su, e infatti, come ho letto sul nostro stesso forum, non bisogna affezionarsi troppo ai personaggi perché per qualcuno l’inverno arriverà anche troppo in fretta. Chi sopravviverà alle danze iniziali è atteso a un nuovo ballo, stavolta in compagnia dei draghi. E nel corso degli anni anche le copertine hanno ballato, con la casa editrice che ne realizzava sempre di nuove sperando di poterle finalmente utilizzare. Ve le riportiamo nella nostra gallery insieme alla considerazione che l’ultima è la più bella. Abbiamo atteso per ben sei anni per avere il romanzo più bello possibile, ma con il tempo anche le copertine sono migliorate. Valeva la pena tutta quest’attesa? Nei prossimi mesi – in Italia probabilmente nei prossimi anni, visto che è facilmente ipotizzabile una suddivisione in tre volumi – l’ardua sentenza. La gallery comprende anche la bellissima copertina delle edizioni rilegata e quella tascabile di Il trono di spade e del tascabile di L’ombra della profezia. In questo caso probabilmente Mondadori avrebbe fatto meglio a rimanere fedele alla prima grafica scelta.

A proposito di draghi che ciascuno tenga stretto il suo, potrebbe essere l’unico modo per superare indenni il prossimo inverno. La prima ventata di gelo, e sarà di quelle taglienti, è prevista per il 17 aprile, quando HBO inizierà a trasmettere la miniserie televisiva Game of Thrones. E giusto per elettrizzare ancora di più i pochi fan di Martin – nel mondo la saga ha venduto oltre 7 milioni di copie – il canale statunitense continua a diffondere filmati. L’ultimo è stato pubblicato in esclusiva per Entertainment Weekly, ma ora è disponibile anche sul sito HBO ed è possibile includerlo.

L’avete guardata bene quella parete di ghiaccio? Martin non scherzava quando ha detto che la Barriera è enorme. Sembra non finire mai, fa venire freddo solo a guardarla. E noi dovremmo avventurarci oltre quel muro gelido? Lo sappiamo, vero, cosa si nasconde lì? Come ha detto George, se si costruisce un’opere del genere è per non far entrare a casa propria chi c’è dall’altra parte. Ok, queste non sono le parole esatte ma il senso sì. E noi, ovviamente, saremo tanto folli da andare a vedere chi c’è oltre la Barriera, ma siamo più folli noi o il re sul Trono di spade che sembra essersi dimenticato di avere nel suo regno una costruzione che fa apparire piccola la Grande Muraglia? Molte scene del video le avevamo già viste, altre sono del tutto nuove. E, come ci ricorda Ditocorto, la diffidenza può essere la migliore arma per sopravvivere. Una cosa però dobbiamo sempre ricordare. Come dice Jeor Mormont, lord comandante dei Guardiani della notte, “Quando i morti vengono a camminare nel buio, credi davvero che abbia importanza che siede sul Trono di Spade?”.

L’inverno sta arrivando, e sarà pieno di cose oscure e pericolose. Per la sua fine bisognerà aspettare The Winds of Winter e A Dream of Spring. Alcuni capitoli di Winds sono già pronti, preparati per A Dance with Dragons e successivamente spostati nel volume seguente, ma per chi spera in un’attesa breve ricordo che anche Dance sembrava quasi ultimato al momento della pubblicazione di A Feast for Crows. Ora però finalmente l’attesa fa un po’ meno paura.