Se i cattivi delle nostre saghe preferite avessero potuto leggere in anticipo i libri in cui venivano sconfitti, sarebbero stati battuti lo stesso?

La domanda che sta alla base de Le Magie di Omnia  - Il signore del Destino di Fabio Cicolani ce la siamo fatta, alla fine, un po’ tutti. Ed è una questione innegabilmente intrigante, buona per dare il via alla storia verso la quale l’autore ci conduce in questo suo primo, originale, romanzo.

La narrazione si apre con la scelta di Brando Malvisi, ambiguo abitante di Poggio Moiano vent’anni nel futuro, di offrire al terribile Oscuromante Lupo Lycaon, proveniente da Omnia, la possibilità – o meglio l’occasione zero, come la definisce l’autore – di sfogliare le pagine del libro che descrive la sua sconfitta per mano di un nutrito gruppo di individui.

Innanzitutto due ragazzine terrestri, Bianca e Viola, da poco diventate sorellastre, che si troveranno unite forzatamente dal Destino, a dispetto della reciproca antipatia e incompatibilità, provate ormai da lunga data. Ad affiancarle e guidarle nella scoperta dei loro poteri saranno due gemelli omniani, Alfa e Omega. Già dai loro nomi è facile intuire quanto siano opposte anche le loro personalità: uno è quello “buono”, studioso, giudizioso; l’altro è il “cattivo”, negligente e impulsivo. Ben presto scopriranno quanto sia fondamentale la loro complementarietà per raggiungere i risultati sperati. Ultima, ma non per importanza, resta ancora da citare Anubi, la gatta bubastiana parlante e veggente, la cui saggezza supplirà in più occasioni all’inesperienza dei compagni.

L'intera trama ruota attorno alla possibilità di Lycaon di leggere in anteprima le mosse degli avversari sulle pagine del libro e di cercare in ogni modo di anticiparli e sconfiggerli, sguinzagliando contro la variegata compagnia un’infinità di mostri, più o meno familiari all'immaginario fantastico, ma tutti ottimamente caratterizzati. L’imprevedibilità e l'astuzia dei vari membri del gruppo cambierà in continuazione le trame della storia senza riuscire, in apparenza, a sconfiggere la forza che viene presentata come insondabile e che, alla fine, dall’alto li manovra tutti: il Destino.

Fin dalle prime pagine risulta interessante la caratterizzazione di Omnia, un mondo che si distingue per le sue mille sfaccettature. Tuttavia, sebbene l'autore cerchi spesso di ritagliarsi uno spazio dove spiegare con più precisione la storia, le regole, le diverse istituzioni e consuetudini di questa terra magica (a partire dall'Arcano, dai lemmi, dagli Alambicchi), purtroppo questi momenti rimangono troppo limitati e non riescono a fornire un’idea chiara d'insieme. Peccato.

I personaggi, dal canto loro, risultano alternativamente apprezzabili. Ben particolareggiato è sicuramente Lycaon, di cui viene narrata l’intera storia, focalizzando l’attenzione sui motivi che l’hanno spinto ad avvicinarsi alla fazione dei criminali. Diventare il “cattivo” gli è costato lunghe sofferenze, ma gli ha donato il potere di copiare la magia di chi gli sta attorno, rendendolo difficilmente vulnerabile. La capacità e l'intelligenza che lo contraddistinguono, però, si scontrano con la certezza schiacciante della sua fine, che lo spinge a ricorrere all'aiuto di una fitta schiera di mostri. Tutti, come ho già avuto modo di dire, emergono ben delineati, sia nell’aspetto che nei poteri magici.

I quattro ragazzini, invece, sono un po’ più ordinari, raggruppati nelle due coppie di contrari. Ma d’altra parte si sa: gli opposti si attraggono. E, in questo caso, si danno anche forza a vicenda.

Altra nota positiva è la simpatica creatività con cui l'autore ha “costruito” i nomi di tutto ciò che compone Omnia, contribuendo a creare un’atmosfera caratteristica, come anche la magistrale “lezione di pozioni”, che fa venir voglia di cercare gli inusitati ingredienti e mettersi subito all’opera, trasformando il volume in un inaspettato manuale.

A ogni modo il limite più evidente di questo romanzo è, senza alcun dubbio, la semplicità di risoluzione delle situazioni che, a ragione, apparivano insormontabili. Lycaon scaglia contro quattro bambini e un gatto i peggiori incubi che infestano Omnia e loro, quasi in modo del tutto naturale, riescono puntualmente, in poche righe, a salvarsi la pelle. Ci si sarebbe aspettati, invece, qualche sforzo intellettivo in più, o qualche soluzione più macchinosa, che reggesse il confronto con l’enormità del pericolo.

Nel complesso, comunque, questo primo libro di Fabio Cicolani ci introduce con spunti interessanti in un mondo magico dai tratti ancora inesplorati. Le potenzialità per superare gli errori a cui si è fatto cenno sembrano presenti, e testimonianza ne sono alcuni capitoli molto ben riusciti e la tanta, tanta fantasia. Senza contare che la trama lascia aperti molti spiragli per un buon seguito. D'altra parte, come dice l'autore, “certe storie quando finiscono, in realtà sono appena iniziate.”