"Una ragazza senza memoria.

Un guerriero senz'anima.

Una forza oscura che uccide senza spada."

 

Sono poche ma rilevanti le premesse di Licia Troisi per il suo nuovo romanzo, Il Destino di Adhara, primo capitolo della nuova saga Leggende del Mondo Emerso.

Indubbiamente si tratta di un ritorno sulla strada più classica per la scrittrice dopo la svolta della Ragazza Drago, ma un rientro che porta con sé qualche fresca novità, capace di dare nuovo slancio ad una delle saghe più amate del fantasy italiano.

 

Innanzitutto, nella migliore tradizione della Troisi, torna una protagonista femminile. Come risulta chiaro fin dal titolo, infatti, la storia che viene raccontata è quella di Adhara, giovane ragazza che, risvegliandosi in un prato senza ricordare nulla di sé e del mondo che la circonda, decide di impegnarsi a ritrovare il suo passato. Sarà proprio questo l'espediente fondamentale per dare inizio al suo viaggio in un mondo sconosciuto e sempre sorprendente, accanto al contrastato Amhal, apprendista Cavaliere di Drago, che vive dilaniato tra la furia dell'uccidere e il conseguente rimorso per il dolore causato.

Insieme proseguiranno sul loro cammino, affiancandosi a personaggi vecchi e nuovi, passando per territori già conosciuti, ma in continua evoluzione. Il passato di Adhara, testimoniato soltanto da caratteristiche fisiche inusitate, da un pugnale appartenente a un'antica setta e da ricordi frammentati che la legano a quella terra, non è cosa da poco, perché risulta inevitabilmente intrecciato con il destino di tutto il Mondo Emerso, minacciato da un'inguaribile malattia e da una vecchia conoscenza tornata per distruggerlo anche attraverso una prossima, devastante guerra, che potrebbe decretarne la fine. Forse per sempre.

 

Chiudendo la Ragazza Drago e riaprendo Il Destino di Adhara si trova una Troisi diversa, forse più matura e decisa, capace di scrivere un buon romanzo, scorrevole, intrigante, diverso, non totalmente staccato da quel classicismo ormai abusato.

Cominciamo dai personaggi. Tutti, protagonista compresa, rivelano un'analisi introspettiva accurata e dei comportamenti sempre coerenti con la propria personalità. Per quanto riguarda quelli di nuova ideazione, particolarmente interessante è il percorso di Adhara che, come rinata nel prato in cui si sveglia, comincia a muovere i primi passi, magistralmente descritti, in un mondo sconosciuto, in cui tutto, anche il gesto più quotidiano, risente della complessità dell'ignoto. Non perdono invece di interesse le vecchie conoscenze, come Dubhe e Theana, sempre pronte a dimostrare un coraggio immutato dagli anni. Ma c'è una caratteristica fondamentale che accomuna tutti i personaggi: nessuno, buono o cattivo, giovane o vecchio, sicuro o insicuro, si arrende mai. E questo non può che essere un buon esempio da imitare quotidianamente anche nella vita reale.

Per quanto riguarda la capacità narrativa, invece, la Troisi ha sempre avuto una grande abilità che, col tempo, si è affinata e impreziosita. La scrittura è scorrevole, fresca, incisiva ed emozionante. Forse talvolta troppo elementare, ma anche questo contribuisce a non appesantirla. I dialoghi sono sempre pertinenti, azzeccati e concorrono a delineare bene il profilo dei personaggi. Le situazioni non sono mai ripetitive e la scelta di continue anticipazioni nel corso degli eventi risulta intrigante per la sua iniziale incomprensibilità.

 

Un punto critico del romanzo, tuttavia, può essere riscontrato nella trama di base. Perché, in realtà, il Mondo Emerso non è un mondo fantasy particolarmente innovativo. Esistono la solita magia, le solite razze (elfi, mezzelfi, nani, ecc...), i soliti Cavalieri di Drago, i soliti re, che forse risultano ripetitivi negli anni in cui si sta cercando di innovare questo genere e di staccarlo da schemi troppo rigidi. Il Destino di Adhara, però, sembra fare un tentativo in questa direzione, mettendo in gioco alcune caratteristiche distintive e degli spunti originali. Resta comunque l'amara consapevolezza che avrebbe potuto svecchiarsi di più e rappresentare davvero un'avanguardia nel fantasy italiano.

In ogni caso, è innegabile il fatto che Licia Troisi sia stata in grado di raccontare ancora una volta una storia piacevole ed emozionante, sintonizzandosi al meglio sul cuore dei lettori e trascinandoli fino all'ultima pagina in un turbinio di avventure.

È sicuramente atteso e auspicato un seguito altrettanto ben riuscito, sperando che apporti quell'ultima ventata di novità, necessaria a rendere questa saga imperdibile per tutti gli amanti del fantasy nostrano ed internazionale.