Un lemure per salvare il mondo o, al tempo stesso, per distruggerlo, a seconda delle mani in cui finirà… questa volta. Una sfida all’altezza del genio adolescente del crimine per antonomasia.

Il suo nome è Artemis Fowl, irlandese, mente brillante e con un QI molto al di sopra della media, figlio di un criminale redento e di un’ambientalista sensibile e di grande carattere. È il più giovane esperto di malavita del mondo, ha amici totalmente diversi da tutti i suoi coetanei: elfi, centauri, folletti... e ha una guardia del corpo di origine orientale che, se non fosse per la stazza e per i commenti pungenti, quasi ricorderebbe il Grillo Parlante, e in effetti è un po’ la coscienza di questo giovane genio del male.

A differenza degli altri cinque libri, più o meno autoconclusivi e che non presupponevano una lettura degli episodi precedenti, con la Trappola del Tempo numerosi sono i riferimenti a fatti e personaggi precedentemente narrati; opportunamente spiegati, che però fanno salire la curiosità ad andare a leggere “cosa fosse successo”. 

Ciò si percepisce fin dalle prime pagine, poiché La Trappola Del Tempo inizia subito dopo le avventure de La Colonia Perduta: Artemis è da poco tornato dal Limbo, ma tre anni più tardi del previsto. Deciso a sospendere per un po' le proprie attività criminali, si ritrova in una realtà domestico-familiare insolita: è infatti alle prese coi fratellini, i gemelli Beckett e Myles, nati mentre Artemis era alla ricerca di Numero Uno, un demone ancora molto giovane, ma che si è scoperto essere il più potente di tutti i tempi.

Inoltre, in casa Fowl c’è un’aria molto tesa, perché la madre di Artemis, Angeline Fowl, vera roccia della famiglia, è gravemente malata e i medici più prestigiosi non capiscono cosa la stia portando alla morte. Il ragazzo capisce però che si tratta di una malattia contagiosa trasmessa attraverso la magia. L'unico antidoto è il liquido cerebrale di un lemure africano, la cui razza è stata estinta otto anni prima dallo stesso Artemis per pagare il riscatto del padre rapito.

Supplicato da quest’ultimo, Artemis comprende che l’unico tentativo disperato da compiere è tornare indietro nel tempo per sottrarre la sola cura possibile dalle grinfie del peggior genio criminale mai esistito: se stesso. Per farlo ha bisogno degli amici del Popolo, Spinella Tappo e il centauro Polledro, membri della LEP (Libera Eroica Polizia) e di Numero Uno. Il piccolo demone riesce a creare un portale temporale attraverso cui Artemis e Spinella tornano indietro nel tempo per cercare di fermare l'Artemis di otto anni prima, ma l’impresa, che deve svolgersi entro tre giorni (dieci secondi nel mondo reale), si rivelerà una complicatissima serie di eventi contorti e paradossalmente imprevisti, che presenteranno spiacevoli sorprese al giovane umano e alla coraggiosissima elfa, nonché il ritorno di personaggi e situazioni con cui i due dovranno nuovamente incontrarsi-scontrarsi.

Artemis sta crescendo, e comincia a mostrare una certa maturità: la situazione che vive gli permette di auto valutarsi, giudicando l’arroganza e l’amoralità di un tempo e le conseguenze che le proprie azioni stanno avendo anche sulle persone a lui care. Comincia a capire il peso delle proprie responsabilità,  talvolta accetta di essere guidato più dal cuore che dal raziocinio, e maturano i rapporti con gli altri personaggi, in particolare con Spinella. È ancora spregiudicato e cinico come un tempo? Vuole esserlo, in fondo, o sta distribuendo un nuovo ordine alle proprie priorità?

Tutto il libro permette a Colfer di tracciare cambiamenti in molti dei personaggi principali, come appunto Spinella, che avrà molti momenti importanti all’interno della vicenda, tanto da considerarsi ormai co-protagonista della trama. Vengono infatti approfonditi alcuni elementi importanti del suo passato, come la perdita della mamma, che ha segnato un punto chiave per sua la crescita.

Ora, dopo anni di lavoro intenso e superate tante prove, è più forte, determinata e anche in grado di mettere in discussione il Fangosetto, criticando i suoi atteggiamenti e facendolo sentire in colpa laddove è giusto che il ragazzo riveda i propri comportamenti, ma dimostrando comunque di essergli amica (e forse qualcosa in più), con leale sincerità.

Dopo ben due anni dalla pubblicazione in lingua originale, La Trappola del Tempo è stato finalmente distribuito anche nella versione italiana. Una buona traduzione, quella di Angela Ragusa, con un lessico scelto e senza errori o refusi. Una sola nota sul titolo, non azzardato ma poco opportuno, soprattutto perché nell’ultimo capitolo, in una frase di Artemis, viene proprio usata questa locuzione, paradosso temporale, per spiegare cosa sia significato il tornare indietro nel tempo anche se, appare chiaro, il tutto si rivela una sorta di trappola ovviamente a loro insaputa. A maggior ragione, quindi, perché non mantenerlo anche nella traduzione del titolo?

Traduzioni a parte, il talento di Eoin Colfer continua a mostrarsi in tutta la sua originalità: sarà  anche etichettato “per bambini”, ma il ciclo di storie su Artemis Fowl può affascinare lettori di ogni età grazie a descrizioni incisive, dialoghi ben strutturati ed espressivi, anche taglienti, laddove sia necessario; i personaggi non si trascinano uguali a se stessi e non sono mai banali. Numerosi sono i colpi di scena, che permettono alla storia di non perdere il ritmo e incalzare fino all’ultima pagina, che ci fa ben sperare in un settimo libro all’altezza delle aspettative.