Ben Holiday sa che senza unione qualsiasi cosa è destinata a crollare. Ma senza fiducia non può esserci unione. Quella fiducia che dovrà trovare in se stesso, quando in pochi sono disposti a dargliela. Perché la fiducia, prima che venga data deve essere conquistata, e alle volte, riconquistata se è stata perduta. Così Ben non solo deve far fronte ai problemi di un regno in rovina, ma anche risolvere il retaggio che gli incapaci predecessori hanno lasciato: un pesante fardello di sfiducia da smaltire.

Sfiducia, ma anche piani che ordiscono alle sue spalle, perché c'è chi ha da guadagnare in un suo fallimento.

Ma Ben non è come gli altri, si sente legato a Landover in una maniera che non riesce a spiegarsi, non è solo una sfida con se stesso, un'opportunità per ricominciare: arriva a comprendere che il re e la terra sono una cosa sola, sono uniti da un forte legame. E non è un caso che la terra, priva di un re, si ammali, come succede nel reame colpito dalla Ruggine, una forza che toglie lucentezza all'essenza del mondo, che lo impoverisce fino a ridurlo a un deserto, come gli viene mostrato in una visione quando s'addentra nelle Nebbie, il Mondo delle Fate, il punto di passaggio che connette tutti i mondi esistenti, come le sinapsi del cervello.

In un mondo nuovo, con regole nuove e sconosciute, Holiday deve ricostruirsi, deve accettare realtà fino ad allora impensabili. In primis la magia, che gli si manifesta in molte forme.

Sterling Silver, il castello in cui abita, essenza viva capace di fornire acqua calda e viveri.

L'Osservatorio, capace di mostrargli l'intero regno senza muovere un passo dal castello.

Il Medaglione, l'oggetto in grado di fargli comprendere la lingua parlata dai suoi sudditi e che oltre a farlo riconoscere come sovrano di Landover, gli conferisce il potere di convocare il Paladino, la forza magica che difende il regno, il protettore che nessuno è in grado di sconfiggere.

La magia, come avrà modo d'accorgersi, non è solo meraviglia e utilità: è un'arma a doppio taglio, che va maneggiata con cura, perché c'è sempre un prezzo da pagare per il suo utilizzo.

Succede con la Polvere I-O, una magia capace di costringere chi la respira a eseguire il volere di chi la possiede; e come tutte le imposizioni è una violenza verso chi la subisce, generando un senso di rivalsa pericoloso che può costare caro quando la magia si dissolve.

Succede con le briglie create per catturare l'Unicorno, un altro simbolo di controllo e possessione dell'uomo che vuole sottomettere al proprio volere ciò che c'è di più grande, la cui bellezza risiede proprio nella libertà.

Accade con il cristallo dell'occhio della mente, un oggetto capace di mostrare la realizzazione dei desideri più intimi d'ogni persona: uno specchio che mostra le visioni più dolci e agognate. Ma restare a guardare un sogno, senza far nulla per realizzarlo, porta solamente a non viver, a far scivolare via l'esistenza. Quello che fanno le illusioni: piacevoli, ma inutili.

Il Darkling, un incrocio tra il genio della lampada e il diavolo della bottiglia di Robert Louis Stevenson, una magia derivata che realizza gli ordini impartiti attingendo forza da chi lo possiede. Una magia malvagia che sfrutta i sentimenti negativi che s'annidano nelle persone: ira, egoismo, invidia. Monito di come il lato oscuro dell'animo umano possa corrompere il potere dei desideri e mutarli da strumento di crescita a strumento di perversione.

La magia può essere distruttiva come l'Ardsheal, uno spirito elementare creato dalle energie degli esseri fatati a scopo di protezione: una forza inarrestabile, implacabile, che non conosce ostacoli o pietà, che esegue gli ordini senza discutere. Una forza che se non controllata a dovere può colpire anche chi non è nemico.

Un'arma a doppio taglio è anche il Paladino, la forza protettiva legata a Ben e che lui solo è in grado di evocare: un potere che se usato troppo spesso rischia di far perdere chi lo usa, di far scoprire verità sconvolgenti, dure da accettare.

Ma non sono solo le energie magiche a essere pericolose: possono esserlo anche le intenzioni di chi le possiede energie magiche, pur se mosse da buoni intenti. Perché la scarsa conoscenza o l'ignoranza possono causare danni non indifferenti. Come dimostra più volte Questor Thews, il pasticcione mago di corte dell'Alto Signore di Landover, capace di far dormire Ben per una settimana intera spinto dall'intento di concedergli un semplice sonno rilassante o di trasformare per sempre lo scrivano di corte Abhernaty in un terrier a pelo raso e non essere più in grado di trasformarlo. Come dimostra Mystaya, la figlia nata dall'unione di Ben e Willow, la silfide innamoratasi di lui a seguito di una profezia; una creatura magica la cui fame di conoscenza viene sfruttata inconsapevolmente per protrarre una vendetta anelata da tempo. Come viene mostrato in Horris Kew, mago esiliato in cerca di riscatto.