Si sarebbe portati a pensare che se La figlia degli elfi avesse un difetto, andrebbe individuato nella sua natura di sequel, nel riprendere, dopo un certo numero di anni, una vicenda e dei personaggi che sembravano aver detto tutto in una saga ormai conclusa. Niente sarebbe più lontano dal vero.

La figlia degli elfi è il quinto romanzo della serie Faerie Wars, di Herbie Brennan, di cui la Mondadori ha pubblicato in Italia La guerra degli elfi, Il nuovo re, Il regno in pericolo e Il destino del regno. Chi non è nuovo alle vicende del Regno degli Elfi, già conosce la caparbia regina Aurora, il principe animalista Pyrgus e il coraggioso Henry, e sa che Il destino del regno sembrava chiudere la saga con l'happy end per i buoni e la morte per i villain. Eppure nella storia sono passati sedici anni e il Regno ancora una volta è sull’orlo della guerra: Lord Rodilegno ha conservato intatte le sue funzioni vitali grazie a un corpo robotico e, non contento, ha orchestrato un piano per invadere il Regno dalla confinante Terra di Halek. La situazione è complicata dalla fuga dal palazzo dell'erede al trono, Culmella detta Mella, principessa elfumana figlia di Aurora ed Henry: dopo aver usato la magia per far dimenticare ai suoi genitori la sua esistenza, Mella fugge nel Mondo Analogo, dove spera di conoscere sua nonna, la madre umana di Henry. Le cose non andranno come previsto, soprattutto quando sulle sue tracce si metteranno due vecchi nemici di Aurora ed Henry, Bombix e Sulfureo. 

Il passare del tempo non ha fatto perdere lo smalto a Herbie Brennan, che riesce in questo libro a riproporre dopo anni personaggi sempre freschi: Aurora, la determinatissima e a tratti autoritaria regina degli elfi ed Henry, il suo coraggioso e maldestro principe consorte; l’ex monarca abdicatario Pyrgus Malvae, che ha messo su un rifugio per animali insieme all’adorata Nymph; Jasper Bombix, assassino prezzolato con un passato da agente segreto; Silas Sulfureo, ex demonologo appena uscito dal manicomio; Madama Circe, sempreverde capo dei servizi segreti del Regno; il redivivo Lord Rodilegno, che non si è ancora rassegnato a rinunciare al trono. Su tutti spicca l’indomita Mella, che caratterialmente ricorda molto sua madre, la regina Aurora: testarda, pronta a tutto, coraggiosa, Mella riesce a inserirsi in un corpus di personaggi già familiari al lettore senza “stonare”, come spesso accade ai personaggi presentati solo in un secondo momento.  

La vera sorpresa, in un libro “per ragazzi”, è cogliere riferimenti inaspettati: nella Terra di Halek c’è appena stato un colpo di stato e attualmente è al potere un Concilio di Governo Rivoluzionario i cui sette membri si chiamano l’un l’altro “compagno”. La metafora del comunismo sovietico è rafforzata dagli impenetrabili confini magici che gli stregoni di Halek hanno eretto a protezione del loro territorio, che a un lettore più smaliziato ricorderanno di certo la cortina di ferro. Nel romanzo si trovano inoltre cenni alla clonazione, alla vita oltre la morte, al terrorismo e all’attivismo per i diritti degli animali. Nel complesso tutto ciò non dovrebbe sorprendere visto che già nei precedenti volumi della saga Brennan ci aveva abituati a riflessioni non tanto velate su divorzio, omosessualità, violenza sugli animali e morte, eppure lo scrittore irlandese riesce sempre a "metterci del suo" in ogni libro.

La figlia degli elfi riesce a presentare senza perdere lo smalto personaggi freschi ed è una lettura scorrevole, seppur non priva di tematiche adulte; non è tuttavia un romanzo esente da difetti: alcuni personaggi, come la tanto decantata nonna umana di Mella, vengono ripetutamente citati senza mai entrare in scena e anche il confronto tra Henry e sua madre viene rimandato sine die. Aisling, sorella di Henry e personaggio di secondo piano nella saga, sembra assumere qui un ruolo più importante, ma sparisce a metà romanzo. L'ultima scena di cui sono protagonisti Bombix e Sulfureo lascia più dubbi che altro e, alla fin fine, il nodo narrativo principale della vicenda si risolve off stage, e al lettore viene raccontato prima da Pyrgus e poi dalla stessa Mella. Il finale non lascia pienamente soddisfatti per come ci si arriva: un epilogo che potrebbe allo stesso tempo generare altri sequel o calare definitivamente il sipario su Aurora, Henry, Mella e Pyrgus. Romanzo gradevole nel complesso, di cui consigliamo la lettura soprattutto a chi ha amato i precedenti volumi della saga, ma che non rappresenta la degna conclusione della Guerra degli Elfi.