Stryx – il marchio della strega è il romanzo d’esordio di Connie Furnari, pubblicato in Italia dalla casa editrice Edizioni della Sera. Si tratta di un urban fantasy YA e le protagoniste sono delle streghe, Sarah e Susan, sorelle e nemiche da sempre. Entrambe vivono da quasi trecento anni sulla Terra e hanno girato il mondo all’insaputa degli umani e dei cacciatori di streghe. Un giorno Sarah decide di ritornare a Salem, la città in cui è nata e cresciuta. La stessa cittadina in cui è diventata una strega.

La struttura del romanzo non è complessa ma semplice, l’autrice utilizza spesso i flash-back di Sarah per svelare passo dopo passo il passato della protagonista al lettore e consentirgli di immedesimarsi ancora di più nel personaggio principale. Senza contare che nei flash-back sia Sarah che Susan parlano con un linguaggio più forbito e meno “attuale”, proprio come le fanciulle del 1700, anche se a volte i dialoghi appaiono noiosi e scontati.

Come spesso è possibile leggere nei libri urban fantasy, la protagonista non ama la sua “natura” di strega e vuole tornare umana per poter vivere come una semplice ragazza della sua età. Da quando è una strega, Sarah ha dovuto rinunciare a tutto: alla sua famiglia, alla sorella Susan e al suo primo amore, Arthur, che non riesce a dimenticare da trecento anni. Tutto comincia a cambiare quando Sarah incontra casualmente sua sorella Susan, decisa a riallacciare i rapporti con la sorella maggiore senza puntare a secondi fini, e Scott, un suo compagno di scuola fisicamente simile ad Arthur, di cui si innamora perdutamente. Proprio quando le cose sembrano andare bene, cominciano a verificarsi degli strani omicidi in città e le vittime sono tutte streghe. Sarah e Susan capiscono che ormai è questione di tempo e che i Cacciatori di Streghe le stanno cercando.

Nel libro le descrizioni dei personaggi – per quanto riguarda l’aspetto fisico e i vestiti – non mancano, però scarseggiano i particolari dei paesaggi e dei luoghi in generale … senza contare che il liceo frequentato da Sarah e Susan rimane anonimo per tutta la durata della storia. Il carattere dei personaggi viene descritto bene e ognuno ricopre un ruolo ben preciso come, ad esempio, Susan che rappresenta la solita ragazza superficiale dal cuore tenero o Luke che viene descritto come il bullo della scuola. Il carattere di Sarah è diviso tra l’ironico e il sensibile, ma alla fine non è né l’uno né l’altro: in alcune scene del libro sembra ricoprire il ruolo del capo deciso e coraggioso del gruppo di streghe, in altre scene non fa altro che farsi consumare da mille dubbi riguardo i Cacciatori di Streghe e riguardo l’amore che prova per un mortale.

I dialoghi fra i personaggi a volte non convincono. Ci sono alcune parti della storia in cui tre o quattro personaggi sembrano parlare alla stessa maniera, come se in realtà fossero la stessa persona. Rimane invece apprezzabile l’uso di parolacce e vocaboli molto usati nel linguaggio quotidiano degli adolescenti che la scrittrice ha inserito senza timore o censura nel libro. In questo modo, la Furnari ha rafforzato l’idea di trovarsi di fronte a dei ragazzi e non a dei manichini che dovevano sembrare tali.

I temi affrontati in questo libro sono quelli dell’amore, dell’amicizia, della diversità e anche della famiglia. Possiamo prendere, ad esempio, l’episodio del romanzo in cui Sarah riscopre l’affetto per la sorella minore che aveva sepolto dentro di sé da molto tempo a causa di vecchi rancori.

Lo stile e il linguaggio della Furnari sono semplici, diretti ma non semplicistici. Sono queste caratteristiche che rendono il libro gradevole. La trama è coerente e la storia delle streghe è semplice e allo stesso modo accattivante. D’altro canto, è stata un’abile mossa usare delle streghe nel libro invece dei vampiri e degli angeli che, da un anno a questa parte, stanno spopolando in libreria e al cinema. Stryx è sicuramente un buon inizio per Connie Furnari. Ne consiglio la lettura soprattutto a coloro che vorrebbero iniziare ad avvicinarsi a questo genere.