Balthis, al di là delle apparenze, sembra portatrice di un fato funesto: molti suoi incontri terminano in malo modo: la rovina e la morte la inseguono lungo tutta la sua odissea. È solo un'impressione? Cosa rappresenta, in realtà questa ragazzina?

Rappresenta la punizione per chi si arroga il diritto di manovrare il potere senza essere stato eletto. Non a caso non ci sono "cattivi" nel romanzo. Anche quelli che sembrano tali, gli Dei più ostili a Balthis, sono in realtà degli eroi decaduti, travolti da un destino impietoso. E la Dea cui alla fine Balthis nega il diritto di assumere il potere è la sua prima amica e protettrice, piena di buone intenzioni ma dimentica che di buone intenzioni è, appunto, lastricato l'inferno.

Il Bene e il Male. Molti pensano che i libri fantasy girino sostanzialmente intorno a questo perno metafisico. Io non la penso così: i libri fantasy (in tutte le sfumature del genere), essendo diretti discendenti delle fiabe, girano attorno al rapporto con la morte, con l'al di là. Pensi che le tue storie, dove la "questione morale", se esiste, non è mai esplicitata, abbiano una loro "morale"?

La realtà delle vicende umane contiene forse un insegnamento morale? A volte sì. A volte ognuno ci vede l'insegnamento che pare a lui. Più spesso c'è soltanto il caos indecifrabile. Se l'uomo avesse la capacità di imparare qualcosa dai suoi sbagli, o magari anche solo dalle vicende scritte nei libri, oggi il mondo sarebbe un paradiso. Comunque, voler indicare coi propri romanzi una morale o un insegnamento sarebbe un atto di presunzione.

Gianluigi Zuddas e l'editoria. Come sono cambiate le cose, gli editori, il pubblico? In che atmosfera ha visto la luce la prima edizione di "Balthis l'avventuriera"? O meglio: che atmosfera si respirava allora?

L'atmosfera era la stessa di oggi: molta gente scriveva, alcuni venivano pubblicati, a livello di club e di fanzine c'era molta buona attività, e non c'erano soldi per nessuno. Alle convention della fantascienza e della fantasy si potevano conoscere persone meravigliose, ragazzi e ragazze che valevano oro quanto pesavano, addetti ai lavori e editori appassionati del loro lavoro. C'era entusiasmo, sincerità, allegria. Penso che oggi sia lo stesso, e che quanti denigrano gli scrittori italiani di SF e di fantasy accusandoli di non essere all'altezza di quelli americani dovrebbero andare di persona a conoscerli, a questi raduni. La loro vita si arricchirebbe.

Naturalmente oggi c'è la rete, i forum dove si discute e si critica, i blog personali (dove per lo più ci si sfoga), ma per il momento trovo in rete poca partecipazione degli addetti ai lavori dell'editoria, e per contro vedo lo sviluppo di strane attività pseudo-letterarie che non so dove possano portare.

Hai mai pensato di scrivere un seguito alle avventure di Balthis?

Balthis è nata come protagonista di tre racconti, che in seguito ho fuso insieme ad altre vicende nel romanzo. Un altro lungo racconto è rimasto fuori dal romanzo, e fu pubblicato a suo tempo dall'Editrice Akropolis. Tuttavia non può esserci un seguito, perché il finale è la chiusura completa della vicenda.

Un grande ringraziamento a Gianluigi Zuddas e l'augurio che "Balthis l'avventuriera", attraverso le Edizioni PerSempre, possa vivere una seconda giovinezza (dopotutto la nostra dodicenne, oggi avrebbe quarantun anni: quindi sarebbe una donna nel pieno della maturità) e che molti nuovi lettori possano godere delle sue splendide avventure.