Prima di pubblicare i tuoi racconti in e-book, cosa ti ha spinto a credere nell’editoria digitale? Secondo te quali sono i pregi e gli svantaggi della pubblicazione del proprio lavoro in formato e-book su Internet? Preferisci la pubblicazione di un libro in formato e-book o in formato cartaceo?

Come già detto, a me piace rischiare e provare sempre qualcosa di nuovo. Ho voluto provare l’editoria digitale per semplice curiosità, perché amo le sfide. Però, a mio parere, un libro non può essere pubblicato solo come e-book, perché in Italia la maggior parte dei lettori preferisce ancora il cartaceo. Inoltre, essere appoggiati ad una casa editrice ti consente di avere più opportunità e di farti conoscere di più. In sostanza, personalmente non mi dedicherei mai solo all’editoria digitale. Questo è stato un esperimento che sono comunque felice di aver provato e che mi sta regalando parecchie soddisfazioni. Ma non dimentichiamo che è l’editore “vero e proprio” che fa un grande lavoro, a partire dall’editing, assolutamente necessario.

Dopo aver affrontato queste esperienze editoriali e qualche pubblicazione ben riuscita, ti senti “cambiata”, migliorata, come scrittrice? Qual è lo scrittore che inizialmente e recentemente ha influenzato involontariamente il tuo stile?

Mi sento assolutamente cambiata e migliorata rispetto alla trilogia di Lisa Verdi, soprattutto l’essere approdata alla casa editrice Domino mi ha aiutata a crescere, tramite un editing davvero professionale che mi ha fatto scoprire e capire i miei difetti. E poi, più si scrive, naturalmente, più si migliora. Non dimenticando, comunque, che uno scrittore innanzitutto deve essere un lettore. Non si può scrivere se non si legge. L’autrice che inizialmente ha influenzato la mia scrittura è stata indubbiamente la Rowling, mentre recentemente mi sento molto vicina ad autori come Glenn Cooper, che si dedicano al thriller esoterico.

La rosa e il pugnale è un libro breve che parla di una ragazza che riesce a vedere i fantasmi e che vive a Parigi. Perché hai scelto la Capitale francese come ambientazione per questo libro? Da dove è nata la storia di Amèlie? Come ti sei lasciata ispirare nella descrizione originale dei fantasmi (forme di vita orrende e putrefatte di cui Amèlie non sente unicamente la presenza ma anche gli odori di carne marcia)? Se ti trovassi per la prima volta davanti ad una persona che non ha mai sentito parlare di questo romanzo, come glielo descriveresti in maniera breve?

Il romanzo è nato come un progetto editoriale. La casa editrice Domino voleva un romanzo ambientato in Francia che affrontasse tematiche esoteriche. Pertanto, amando io appassionatamente Parigi, non potevo non ambientare lì il libro. La storia di Amèlie poi si è evoluta. Nel senso che ho sentito davvero vicino a me questa ragazza, ho sofferto con lei, mi sono immedesimata a tal punto col suo personaggio da sentire davvero accanto a me i fantasmi che lei vedeva e percepiva. Per la descrizione degli spettri, ho pensato a quello che avrei potuto provare nel trovarmi in una situazione simile. Ho pensato che oltre alla visione dello spirito, avrei potuto percepire anche altre sensazioni, quali freddo, disagio, terrore, ma anche sensazioni olfattive, quali l’odore di carne andata a male, etc… ed ecco nati i fantasmi del romanzo!

Direi che “La rosa e il pugnale” tratta la storia di questa ragazza che, durante una sessione di studio-ricerca presso la cittadella restaurata di Carcassonne, comincia a vedere e a sentire i fantasmi. A questo si allaccia un triangolo amoroso assolutamente passionale, e una serie di misteri che la vedrà protagonista e che le sconvolgeranno la vita, legati innanzitutto alla setta dei Catari, che furono massacrati anche a Carcassonne, dato che erano considerati degli eretici. E’ un romanzo che, a mio parere, tiene col fiato sospeso, un mix di tensione, mistero, horror, romance e un pizzico di giallo.

Tra le opere di Roal Dahl e quelle di Charles Dickens, quali preferisci e perché?

Di Roal Dahl preferisco assolutamente il libro “La fabbrica di cioccolato”. Troppo simpatico, troppo irriverente il protagonista. E il romanzo, poi, è carico di odori, di sapori, di colori assolutamente unici e affascinanti! E ha una sua morale importante. Di Dickens amo “A Christmas Carol”, forse la sua fiaba più bella, ricca di significato e originalissima. Comunque adoro entrambi gli autori, riescono davvero a rendere vive le storie che raccontano.

Chi ti segue su facebook e sul forum sa che stai terminando la revisione del secondo libro de I Guardiani delle Anime, di prossima pubblicazione. Vuoi anticiparci qualcosa?

Il prossimo volume dei Guardiani delle anime, sempre pubblicato con la casa editrice Domino di Piacenza, avrà come sottotitolo “Il veleno delle streghe”. Non posso anticipare molto per ora. Però posso dire che sarà un po’ differente dal primo perché in questo sequel vi saranno più viaggi nel tempo in un periodo storico che io adoro assolutamente, cioè quello del Re Sole. Ci saranno personaggi nuovi, oltre ai Guardiani e ad Annette, naturalmente, e una nuova cattivona assolutamente perfida.

Cosa consiglieresti di fare ad un aspirante scrittore che vorrebbe far pubblicare il proprio libro?

Innanzitutto leggere e rileggere il manoscritto, e farlo leggere anche ad amici, parenti, colleghi per avere un parere sincero. Quindi, inviarlo a qualche casa editrice e, soprattutto, avere tanta pazienza. Non ci si può aspettare di ricevere risposte prima dei tre-quattro mesi, è assolutamente impensabile. E non pubblicare mai a pagamento, eventualmente affidarsi all’autopubblicazione, se proprio non si riesce ad arrivare ad una casa editrice. In generale, non avere fretta di pubblicare e pazientare tanto. I risultati, poi, arriveranno.

Grazie per essere stata qui con noi. Fantasy Magazine ti fa gli auguri per le tue prossime pubblicazioni!

Grazie a voi!