4) Hai letto a malapena una sola storia, o visto un solo film, magari neanche fino alla fine, non importa. Sei comunque così bravo da aver capito, anche da mezzo fotogramma come cogliere l'essenza dei personaggi.

5) Mai visto nulla di Superman o Star Trek, ma un tuo amico aveva il diario a scuola, per cui avendolo visto di sbieco, ed essendo tu very very clever, hai compreso perfettamente l'essenza dei personaggi.

6) Super chi? Star Cosa? Perché stai leggendo questo articolo?

È inutile dirvi che anche chi scrive è un PUV, non illudetevi. Anche io ho capito tutto e rimpiango di non aver dato a Zack Snyder o J.J. Abrams il mio account Facebook o la mia email, perché se avessero ascoltato me si che avrebbero fatto un film decente, non quelle fesserie.

E invece cosa è successo? Pur di non chiamare uno qualunque dei PUV sparsi in rete, sia Into Darkness che Man of Steel sono stati affidati a nomi che hanno portato parecchi soldi nelle casse dei loro committenti. Il primo allo sconosciuto J.J. Abrams, autore di clamorosi insuccessi finiti alla prima stagione come Lost e Alias, con sceneggiatori che neanche sanno usare il word processor (F4 basito!) chiamati Alex Kurtzman, Roberto Orci e Damon Lindelof. E i produttori? Gentaglia come lo stesso Abrams e la Bad Robot nel primo caso, e per Superman Emma Thomas, Christopher Nolan, Charles Roven e Deborah Snyder. La sceneggiatura è stata scritta da David S. Goyer sul soggetto che egli stesso ha elaborato insieme a Christopher Nolan. La regia è stata affidata a Zack Snyder.

Insomma tra l'uno e l'altro film ci sono degli autentici dream team se si pensa a quanto hanno incassato i film a cui hanno lavorato.

E gli attori? Nel primo Star Trek erano quasi tutti dei giovani attori in crescita. Chris Pine come JT Kirk, Zoe Saldana come Huhura, mentre già visti nel mondo del cinema indipendente e mainstream erano Simon Pegg (Scotty) e Karl Urban (McCoy), il divetto era Zachary Quinto, che aveva avuto un momento di notorietà come Sylar di Heroes. A questo collaudato quintetto si aggiunge Benedict Cumberbatch nel ruolo del cattivo. Un attore che il serial della TV Inglese BBC Sherlock ha reso più che famoso e alcuni veterani di contorno, ma mica tanto se poi si pensa a nomi come Leonard Nimoy (Spock anziano) e Wynona Rider (Amanda, la madre di Spock) e Bruce Greenwood nel ruolo dell'Ammiraglio Pike. E nel primo film c'era Chris Hemsworth (non ancora scritturato per Thor) nel ruolo del padre di J.T. Kirk.

Il cast di attori di Man of Steel addirittura rilancia. Al fianco di un giovane protagonista dalla notorietà in crescita come Henry Cavill, nel ruolo principale e una semi star come Amy Adams in quello di Lois Lane, c'è un cast "all star", con Diane Lane e Kevin Costner nel ruolo di Marta e Jonathan Kent ossia i genitori terrestri adottivi, Russel Crowe nel ruolo di Jor-El, il padre kryptoniano, Michael Shannon come antagonista principale, ossia il Generale Zod, Laurence Fishburne come Perry White. 

Insomma in entrambi i casi, a fianco dei giovani sono stati posti attori di mestiere e notorietà.

Sia in Star Trek  e seguito, con Michael Giacchino, che in Man of Steel con Hans Zimmer, sono stati scelti due musicisti di mestiere.

A vedere l'esito al botteghino, pare che sia la Paramount che la DC/Warner, abbiano ottenuto il loro scopo mentre noi PUV, rosiconi, ci siamo dovuti accontentare di fare le pulci ai film, e di schiumare la nostra verità dalle pagine dei nostri articoli.

"From Hell's heart, I stab at thee… For hate's sake, I spit my last breath at thee…" 

"Dal cuore dell'inferno io ti infilzo…in nome dell'odio, io sputo il mio ultimo respiro su di te." 

Le ultima parole di Khan a Kirk in Star Trek II: L'ira di Khan, citazione della frase del Capitano Ahab in Moby Dick di Herman Melville.

J.J. Abrams
J.J. Abrams

Ora il punto è proprio questo. Un articolo su cosa vada o non vada bene in un film lo possiamo scrivere più o meno tutti. È un diritto che la rete ci concede. Ma gli atteggiamenti da fanboy stanno diventando noiosi, e/o molesti.

Un interessante articolo pubblicato su Io9 s'intitola Qual è la rivalità o scisma più inutile di tutto il fandom?

Charlie Jane Anders afferma che “La cosa grandiosa di fantascienza e fantasy è che ci sia una quantità quasi illimitata di libri, film, spettacoli televisivi e fumetti da celebrare. Ma a volte, le persone decidono che si può essere fan solo di una cosa o di un'altra. Devi scegliere. Qual è la rivalità più inutile di tutto il fandom?"

Nel porre la domanda invita i lettori a postare delle foto nei commenti all'articolo e se ne vedono delle belle, nonostante l'invito a “essere gentili e premurosi gli uni verso gli altri”.

Un invito che consiglierei di raccogliere anche nel caso dello scisma in questione, ossia quello che vede i fan delle diverse versioni di una saga o di un personaggio gli uni contro gli altri.

Se devo dare la mia risposta è proprio questa la rivalità che considero più inutile tra le inutili, per il semplice fatto che la continua rigenerazione di questi miti archetipici porterà a nuove reinvenzioni e penso che sarà proprio questo il caso.

Nei fumetti Marvel e DC per esempio avviene in continuazione. Ogni tanto un personaggio cambia team creativo o “gestione” e ognuno di queste “gestioni” ha fan e detrattori. Ma nessuno si è mai sognato di dire che se apprezzi la gestione Conway/Andru di Spider-Man non sei un vero fan, come è accaduto a chi ha apprezzato Into Darkness o Man of Steel. Perché in ogni caso, in forza dell'essere un marchio di proprietà di una major, Spider-man rimane tale anche se reinventato mille volte, così come Superman o Star Trek, perché è come il legittimo detentore dei diritti ha deciso di presentarcelo.