La copertina del quinto fascicolo del graphic novel A Game of Thrones.
La copertina del quinto fascicolo del graphic novel A Game of Thrones.

Il confronto parte dalle parole di Martin, mostra la sua riduzione sotto forma di sceneggiatura con testo e spiegazioni a Patterson su come realizzare i vari disegni e riporta lo scambio di opinioni fra sceneggiatore, illustratore e redazione su come realizzare il miglior prodotto possibile. I cambiamenti in un adattamento sono un’infinità, a partire da cosa salvare e cosa tenere del testo originario al modo migliore per renderlo, anche modificandolo nella forma pur senza stravolgerne la sostanza. Dettagli piccoli come la presenza di un determinato personaggio sulla scena o la sua posizione vengono analizzati così come la sequenza stessa delle varie scene.

In un primo momento, per esempio, Abraham aveva pensato di porre la cattura di Tyrion da parte di Catelyn al termine del nono fascicolo e non all’inizio. Nel libro che riunisce i vari fascicoli la scansione dei climax ha necessità diverse visto che è legata a un’opera di una certa dimensione, e consente una maggiore libertà. In fascicoli di una trentina di pagine però un finale forte fa più effetto, e certo l’immagine di Tyrion circondato da nove uomini armati è più efficace per catturare l’attenzione degli spettatori di un Varys che dice a Ned che Jon Arryn è stato ucciso perché stava facendo delle domande. La prima ipotesi di Abraham era stata quella di posticipare il capitolo di Catelyn a quelli di Sansa e Ned, ma poi si è reso conto di non poterlo fare. In fondo la locanda dove avviene l’incontro fra Catelyn e Tyrion è affollata perché molti cavalieri si stanno recando ad Approdo del Re per partecipare a quel torneo descritto nei due capitoli successivi. In questo caso la cronologia è rigida, e l’unica modifica che Abraham ha chiesto a Patterson è quella relativa al colore delle casacche dei membri di casa Frey, chiare con le torri gemelle disegnate sopra con un colore più scuro. Peccato che nessuno, Abraham, Patterson, la Groell o un qualsiasi altro membro dello staff che ha realizzato il graphic novel si sia accorto che qui (1) c’è un errore ben più grave dell’inversione fra due tinte dello stesso colore.

Lo stemma di casa Frey
Lo stemma di casa Frey

George R.R. Martin, da buon amante dell’araldica, si è preoccupato di sottolineare che Catelyn nota “tre armigeri che si fregiavano dell’emblema dello stallone rosso dei Bracken. Più oltre c’era un intero gruppo che indossava maglie di ferro blu e cappe grigio argento ornate con un altro blasone noto, le torri gemelle di Casa Frey” (2). A guardare il disegno sembra che siano quattro i personaggi che portano i colori di Casa Bracken, visto che è improbabile che sia presente qualcun altro con colori araldici così simili ai loro, ma questo è un dettaglio secondario. Però “solamente due del gruppo dei Frey avevano fatto il gesto di partecipare, aveva rilevato Tyrion, ma si erano affrettati a tornare a sedersi nel momento in cui avevano visto che il loro comandante non si era mosso” (3). Nel romanzo i Frey si guardano bene dallo schierarsi e preferiscono restare a guardare quel che avviene, abitudine che manterranno all’interno della saga ogni volta che sarà loro possibile. Per questo farli schierare dalla parte degli Stark e contro i Lannister in questo punto del graphic novel è stato un grave errore.

Se in questo dettaglio l’adattamento ha involontariamente modificato una precisa scelta dello scrittore, in altri ne ha reso più espliciti fatti e protagonisti.

Il secondo fascicolo dell'edizione americana di A Game of Thrones.
Il secondo fascicolo dell'edizione americana di A Game of Thrones.

Uno dei punti più dibattuti dell’intera saga è quello relativo all’identità della mamma di Jon Snow. Fra i tanti indizi o supposti tali c’è anche la rievocazione della Battaglia dei Tridente, evento decisivo nella ribellione capeggiata da Robert Baratheon. Daenerys, che dell’episodio conosce solo quel che le ha raccontato il fratello Viserys, pensa a un altro fratello, “Rhaegar che combatteva l’usurpatore nelle acque del Tridente arrossate dal sangue e moriva nel nome della donna che amava” (4). Martin deliberatamente non scrive il nome della donna, e solo in altri punti della storia si legge che Rhaegar era sposato con Elia Martell, all’epoca ritenuta ragionevolmente al sicuro dietro le mura fortificate di Approdo del Re. In realtà nulla assicura che Rhaegar amasse la moglie, anche se in altri punti si vede che la rispettava, e il graphic novel con una semplice frase narra una storia ben diversa. Pensando a quello stesso episodio Daenerys ricorda “loro fratello Rhaegar che si batteva con l’usurpatore nelle insanguinate acque del Tridente e moriva per la donna che amavano entrambi” (5). Indizio non da poco se si considera che Robert Baratheon è andato a letto con numerose donne ma ha dichiarato di essersi innamorato solo di Lyanna Stark.