Barack Obama ha già visto la quarta stagione di Game of Thrones, in Italia nota come Il trono di Spade. Per tutti coloro che non sono il presidente degli Stati Uniti però l’attesa durerà ancora un po’ di giorni, fino a quel 6 aprile 2014 fissato come data d’inizio dei nuovi episodi. Intanto, un po’ alla volta, nuove immagini continuano a essere diffuse da HBO. Un quarto trailer, intitolato Devil Inside, e le affermazioni sul pagare i propri debiti o sulla scelta fra vivere in un mondo nuovo o morire in quello vecchio non sono proprio quel che si potrebbe sperare se si vogliono dormire sonni tranquilli. Ci sono immagini nuove unite a quelle già viste, e probabilmente almeno uno scambio di battute montato in maniera diversa da quanto avviene nella serie per non fornire spoiler agli spettatori, oltre a un duello che dovrebbe essere, a giudicare da quanto viene riproposto, uno degli elementi chiave della stagione che vedremo a breve:

Altri video riguardano la realizzazione dei costumi

il ruolo dei bastardi, in particolare quelli di nobili origini come Jon Snow, Gendry, Ramsay Snow ed Ellaria Sand:

o ancora l’operato degli artigiani:

A queste immagini si aggiungono le dichiarazioni. David Benioff ha spiegato che mentre negli anni scorsi c’era stato qualche momento per rifiatare dal turbine degli eventi, quest’anno si susseguiranno senza sosta. Il budget, come ogni anno, è cresciuto per far fronte alla crescente complessità di quel che è stato realizzato. Modi diversi di riprendere una scena, perché per avere un buon duello, per esempio, bisogna riprenderlo da tutti i lati, ma anche maggiori effetti speciali. D.B. Weiss ha spiegato che gli elementi fantasy, come nei romanzi, sono introdotti in modo graduale, cosa che consente ai lettori di abituarsi. Per questo non c’è mai una sensazione d’irrealtà. Non è una semplice lotta di bene contro male, quello che conta sono i personaggi e quello che gli accade. Per questo anche personaggi che hanno compiuto azioni tremende possono essere apprezzati.

Uno di quelli che lo scorso anno ha donato una delle svolte più importanti alla trama è Roose Bolton. Il suo interprete, Michael McElhatton, ha spiegato come i fan gli dicano che li ha fatti soffrire, ma gli fanno anche i complimenti e riconoscono che le sue azioni hanno senso. Il Roose di Benioff e Weiss, ha sottolineato McElhatton, è molto diverso da quello più subdolo di George R.R. Martin. Il suo personaggio ritiene che Robb abbia fatto delle scelte sbagliate e che per questo abbia cambiato alleanza. Dopo aver letto i primi due romanzi delle Cronache del ghiaccio e del fuoco ha deciso di non proseguire la lettura proprio per via delle differenze fra i due personaggi, in modo da rendere al meglio la figura del lord di Bolton così come l’hanno tratteggiata Benioff e Weiss.

Chi è stanco di bugie e inganni è Tyrion Lannister, interpretato da Peter Dinklage. Il suo personaggio raggiunge un importante punto di svolta, uno di quelli in cui non bastano più le battute per uscire dalle difficoltà

Fra le informazioni diffuse in questo periodo ci sono i titoli dei primi cinque episodi: Two Swords, The Lion and the Rose, Breaker of Chains, Oathkeeper e First of His Name.

George R.R. Martin in compagnia di una delle sue creature
George R.R. Martin in compagnia di una delle sue creature
Maggiori effetti speciali, un cast sempre più vasto, una trama sempre più complessa e un’attesa da parte dei fan sempre più febbrile. Riuscirà la storia a essere all’altezza delle aspettative, anche nei prossimi anni? Secondo Benioff e Weiss, che conoscono la conclusione, sì. Scaramanticamente dichiarano di aver paura che il loro lavoro non sia all’altezza delle aspettative, ma si dichiarano assolutamente soddisfatti della conclusione ideata da Martin. Non che questo possa rassicurare i fan circa il destino dei personaggi che amano: sapendo quel che ha già fatto lo scrittore, per lui e i produttori anche una conclusione in cui muoiono tutti potrebbe essere soddisfacente. Difficile comunque che si arrivi a tanto visto che in passato George ha già definito il suo finale bittersweet, agrodolce. L’attesa continua, sapendo che tutti devono morire ma che si può sempre provare a dire al dio della morte non oggi.