M: Inizio con il dire che hai ragione: tu definisci gli elementi che costituiscono il romanzo “un mosaico molto affascinante” e ai miei occhi lo è. Però ammetto che, a ormai un paio di anni dalla stesura dell’opera, mi rendo conto di come siano i lettori interessati agli argomenti trattati (attenzione: interessati, non che ne conoscano ogni sfaccettatura) coloro i quali riescono a seguire e godere al meglio della trama. Ciò non significa che chi è a secco di “teorie di complotto” non capisca nulla, anzi: ritengo che, come la maggior parte dei romanzi, anche il nostro abbia diversi livelli di lettura. Mettiamola così: come molti esordienti, il nostro difetto (che a detta di qualcuno è in parte un pregio) è consistito soprattutto nell’indugiare in riferimenti forse a volte un po’ ingarbugliati.

Per quanto riguarda l’inserimento della Mafia all’interno di un contesto fantastico, è sì una novità, ma nemmeno tanto. Di certo non è la prima volta che una mafia, intesa in maniera lata come organizzazione criminale, trova il suo spazio in ambientazioni che vanno oltre il reale. Penso alla Yakuza, elemento ricorrente nei manga, nei romanzi e nei film di ambientazione nipponica, anche fantastica o pseudo tale. La Yakuza, ai nostri occhi di occidentali, ha forse assunto un’impronta quasi folkloristica. Per questo, riflettendoci, la tua domanda è molto azzeccata. Forse abbiamo peccato di ingenuità: sei siciliano anche tu, per noi è scontato che la mafia esista e non sia una “teoria complottistica”. Però, in tutta onestà, non penso che un pubblico italiano possa davvero lasciarsi confondere da un romanzo fantastico a tal punto da arrivare ad associare la Mafia alla teoria del complotto.

Tornerete a scrivere racconti?

F: Sì, anche se in verità non abbiamo mai smesso. Anzi parteciperemo con piacere al Trofeo Rill, che ci ha sempre ingolositi per la sua qualità in termini di racconti e autori. Mi piacerebbe molto scrivere anche per qualche rivista, ricalcando un po’ i vecchi grandi autori di Weird Tales. Di racconti in cantina io e Marina ne abbiamo molti.

Cover provvisoria di 365 racconti d'estate
Cover provvisoria di 365 racconti d'estate

M: Il racconto è e rimane una forma di scrittura che ci appassiona. Non abbiamo mai smesso di scriverne e non penso lo faremo. A dimostrazione di quanto ho appena detto, faccio notare che Memorie degli Euritmi – Caesar è uscito a settembre 2013 e da allora tre nostri nuovi racconti sono entrati a far parte di altrettante antologie (tra cui 365 racconti d'estate). Come ha anticipato Fabrizio, al momento abbiamo un racconto in partenza, e altri nel cassetto. Il fatto di essere in due ci permette di essere abbastanza produttivi.

Qual è il vostro prossimo progetto letterario?

F: Abbiamo diversi progetti in corso: da un paio di mesi abbiamo terminato un altro romanzo, attualmente in cerca di pubblicazione. Si intitola Exceptor – Legno e Sangue ed è un horror fantasy con più di un punto di contatto con gli Euritmi. Il protagonista, Michelangelo Bonomi, è appunto un Exceptor, una sorta di notaio che ha il compito di far stringere “accordi” tra il mondo paranormale e il nostro. Poi, tra non molto, dovremmo terminare un altro breve romanzo che di fantasy ha molto poco: si tratta della disgraziata vicenda di un calciatore in attività che dichiara la sua omosessualità; verità che gli sconvolgerà la vita. Con quest’ultimo lavoro speriamo di poter sensibilizzare il pubblico nei riguardi di un argomento che non viene mai trattato, cioè l’omosessualità negli sport di squadra. Altri progetti? Sì, molti, ma mi sembra inutile annoiare i lettori!

M: A quanto detto da Fabrizio aggiungo che, se tutto procede come si deve, l’anno prossimo dovrebbe vedere la luce un fantasy per ragazzi. Si tratta di uno dei nostri progetti nel cassetto che, insieme all’editore, stiamo cercando di rimaneggiare. Sarà quel che sarà.

Avete una domanda alla quale vorreste rispondere (e che neanche io vi ho posto ovviamente)?

Non siamo bravi a porci domande, da Marzullo saremmo nei guai!

Vorremmo, forse, dire qualcosa ai nostri lettori.

Ringraziamo, banalmente, ma non troppo, chiunque abbia avuto o avrà la pazienza di leggere un romanzo corposo come il nostro. Considerato anche il formato digitale, è davvero un’impresa. Inoltre, un “grazie” speciale e dovuto va alla Plesio Editore e soprattutto a Giordana Gradara, per aver creduto in noi e nel nostro progetto. Senza di lei Memorie degli Euritmi – Caesar non avrebbe visto la luce.