N.B. Questo articolo potrebbe contenere anticipazioni qualora non aveste visto tutti gli episodi della quinta stagione trasmessi dal canale di Mediaset Premium “Mya”.  

Quando nel 2009 The Vampire Diaries fece il suo debutto sulla rete americana The CW, fu subito chiaro che sarebbe stato uno di quei serial capace di lasciare il segno. Sulla scia del successo della saga di film ispirata ai romanzi di Stephenie Meyer e con Kevin Williamson (già creatore di Dawson's Creek) tra i produttori, la serie fu subito accolta dal pubblico, americano prima e italiano poi, con grande entusiasmo per la sua capacità di coinvolgere e di sorprendere.

Un cast di attori giovani, talentuosi e, aspetto da non sottovalutare considerando il target a cui si rivolge, molto attraenti. Personaggi a tutto tondo, con più sfaccettature e più livelli da esplorare. Colpi di scena inaspettati. Un mondo soprannaturale misterioso e affascinante che si intreccia in maniera quasi viscerale a quello umano, entrambi scanditi da amicizie, amore, sofferenze, dispiaceri, drammi tipici dell’atà adolescenziale. The Vampire Diaries offre al suo pubblico qualcosa in cui immedesimarsi, perché nonostante il contesto soprannaturale molte dinamiche e situazioni affrontante sono reali, umane, soprattutto quando sono legate ai sentimenti e alla sfera emotiva. Tutto questo porta i fan a farsi coinvolgere e a seguire, episodio dopo episodio,  le vicende ambientate nella cittadina di Mystic Falls e in particolar modo quelle del trio protagonista, composto da Elena (Nina Dobrev), Stefan (Paul Wesley) e Damon (Ian Somerhalder).

L’episodio pilota, come riporta Vampire Diaries Wikia (una delle maggiori fonti non ufficiali sulla serie in lingua inglese) fu seguito da 4.910.000 telespettatori negli USA e i restanti episodi della prima stagione scesero sotto i 3.000.000 solo una volta, portando la serie a essere il prodotto di punta della The CW in pochissimo tempo.

Ma dopo cinque anni, la qualità della serie è ancora a questi livelli? Tirando le somme, probabilmente no.

Il diciottessimo episodio della quinta stagione, “Resident Evil”, andato in onda negli Stati Uniti lo scorso 17 aprile, ha registrato gli ascolti più bassi nella storia di questo telefilm: soltanto 1.600.000 di telespettatori.

Il motivo di questo calo di audience va ricercato soprattutto in alcune scelte di sceneggiatura che hanno contribuito a smorzare la smania del fandom.

Innanzitutto The Vampire Diaries non è più scritto dai creatori originari, Kevin Williamson e Julie Plec che, pur mantenendo il ruolo di produttori esecutivi, non sono più alla guida del team di sceneggiatori da tempo e sono ora impegnati in altri progetti televisivi (The Following lui, The Originals lei). Questo cambiamento ha portato a numerosi buchi narrativi che non sono passati inosservati, a trame meno avvincenti e a storyline troncate forzatamente senza troppe spiegazioni.

In quest’ultima stagione, in particolare, si è notata la mancanza di un disegno generale che guidasse la trama che inizia a delinearsi solo ora, a una manciata di episodi dal finale. Forse un po’ troppo tardi. Senza contare che alcune dinamiche sono diventate ripetitive, come il ritorno frequente e spesso non necessario di alcuni personaggi che sono morti sotto forma di fantasmi o il continuo e estenuante tira e molla tra Damon ed Elena. L’impressione complessiva è che gli sceneggiatori non sappiano più rischiare e mettere in gioco i personaggi come nelle passate stagioni.

In un telefim del genere, ci si aspetterebbero suspence, pericolo, grandi e pericolosi nemici. Ma questo a Mystic Falls non succede più. Ogni problema viene superato ricorrendo a qualche incantesimo o sotterfugio, il cattivo di turno resta tale per un paio di episodi, gli eroi vincono sempre e anche quando non succede non c’è troppo da preoccuparsi: i protagonisti una soluzione la trovano quasi sempre e saperlo rende la trama un po’ più noiosa e scontata.

Tuttavia le intrecciatissime e complicate vite amorose dei vari personaggi sono ancora una ragione più che valida per accendere il televisore e sintonizzarsi su The Vampire Diaries. Infatti, se dalla prima stagione una cosa non è cambiata questa è proprio la capacità degli autori di scrivere scene emozionanti e che tolgono il respiro. Ed è anche per questo che sui social network, in primis Facebook e Twitter, la serie resta tra le più discusse e dibattute.  

La serie infatti ha ancora un grande impatto sul pubblico quando si tratta di amori e sentimenti, che fanno leva sul lato più emotivo dei fan. E non sono soltanto le coppie e i loro drammi ad attirare: anche i legami di amicizia, le alleanze inaspettate, il complicato e instabile equilibrio tra i fratelli Salvatore, l’evoluzione dei singoli personaggi giocano un ruolo importante.