In principio fu Phil Coulson, poi fu la volta di Peg Carter. Così potremmo riassumere Agent Carter, secondo TV show in onda su ABC a espandere il Marvel Cinematic Universe dopo Agents od S.H.I.E.L.D., di cui è attualmente in corso la seconda stagione. E nonostante il Phil Coulson di Clark Gregg sia venuto prima, la Carter di Hayley Atwell rappresenta per la Marvel e il network un rischio molto più alto: riuscirà una degli agenti rimasti nella storia dello S.H.I.E.L.D. a trattenere il pubblico maschile che parrebbe costituire il grosso del fandom Marvel? 

Sebbene l'uso del condizionale sia d'obbligo, bisogna dire che Agent Carter è stato costruito - sia per quanto riguarda la sceneggiatura che per esplicita scelta di marketing - come un prodotto femminista, che non solo affronta il tema dell'ingresso delle donne nel mondo del lavoro durante il conflitto bellico e cerca di rappresentare in modo realistico la vita di una donna indipendente e non sposata negli anni Quaranta, ma allo stesso tempo vuole lanciare una icona femminile e punta molto - se non tutto - sulla sua protagonista. Se in Agents of S.H.I.E.L.D. è la squadra a dover funzionare, in Agent Carter a dover funzionare è la protagonista. Personalmente non sono stata una fan di Peg Carter in Capitan America: Il primo vendicatore: è innegabile che, per quanto si scelga di descrivere un personaggio come "forte" e mostrarlo "forte" è tutto inutile se al personaggio non viene data una storyline indipendente e un adeguato sviluppo. Peg Carter è un personaggio di cui, in Il primo vendicatore, non conosciamo il punto di vista, ma la situazione è diversa nei primi due episodi di Agent Carter, andati in onda in uno speciale doppio episodio che ha costituito a tutti gli effetti un pilot in due parti, in cui l'agente è vera voce narrante.  

Hayley Atwell funziona bene nel ruolo e riesce a dar vita a un personaggio che, come i colleghi uomini, soffre il ritorno alla vita quotidiana post bellica e combatte sola le sue battaglie, allontanando chi cerca di aiutarla, si tratti del collega dalla gamba amputata Daniel Sousa (Enver Gjokaj) o del maggiordomo di Howard Stark Edwin Jarvis (James D'Arcy), che promette di diventare un imprescindibile aiutante. E' proprio Howard Stark (la guest star Dominic Cooper) a chiedere aiuto alla Carter per dimostrare la propria innocenza: Stark senior è infatti accusato di aver venduto le proprie armi al mercato nero. Sarà questa traccia narrativa a dare il via alle indagini della Carter, che lavora all'oscuro della propria unità di agenti, nella quale non è che una segretaria. Ed è qui che le cose iniziano ad andare male. 

Per quanto sia apprezzabile lo sforzo di costruire una serie di azione su una protagonista femminile che non è necessariamente una super donna stile Buffy o Nikita, è importante anche dedicare la giusta attenzione agli elementi di contorno, si tratti degli altri personaggi o del proporre una storyline che non sappia di già visto. Senza fare spoiler per chi non ha ancora guardato l'episodio pilota diciamo che alcuni elementi della trama hanno parecchio in comune con altre serie TV dal target simile, tra cui Fringe e Supernatural. Considerando che un buon pilot dovrebbe attrarre lo spettatore proponendo qualcosa di nuovo non si può dire che Agent Carter abbia centrato l'obiettivo in pieno, nonostante i pregi del prodotto. Al momento sono stati girati otto episodi della serie, in onda nel periodo di pausa di Agents of S.H.I.E.L.D., che riprenderà a marzo 2015. Ci auguriamo che la storia prenda quota e che la serie possa avere un rinnovo, se non altro perché sarebbe interessante approfondire sul grande schermo la conoscenza degli albori dello S.H.I.E.L.D. e vedere in azione Peg Carter.