Questa volta non ci sono leoni che si producono in siparietti comici con altri animali, né streghe che lanciano incantesimi sulla principessa di turno e neanche armadi che si animano all’improvviso gorgheggiando canzoncine di benvenuto… qualsiasi cosa ci si possa aspettare, stavolta non sarà il solito film Disney.

Chi ha potuto assistere al primo trailer di Le Cronache di Narnia: il leone, la strega e l’armadio, sabato scorso durante la trasmissione di Harry Potter e la camera dei segreti sul canale americano ABC, era pronto a lasciarsi trasportare in un mondo magico, ma la visione pare sia stata superiore alle aspettative.

Gli spettatori sono stati catapultati all’improvviso, insieme ai quattro fratelli Pevensie, nel fantastico mondo innevato al di là dell’armadio immaginato da Clive Staples Lewis e, davanti ai loro occhi, il meraviglioso reame ha pian piano preso vita e si è animato di creature fantastiche, lupi ringhianti e bianchi paesaggi nei quali echeggiano tonanti ruggiti.

Un Minotauro, una delle 50 specie realizzate dalla Weta Workshop
Un Minotauro, una delle 50 specie realizzate dalla Weta Workshop

Niente animaletti né anacronismi, ma semplicemente la sensazione di attraversare un libro di illustrazioni pieno di sontuose immagini, sufficiente a far desiderare di vedere al più presto il trailer più lungo, che verrà proiettato il prossimo 19 maggio nei cinema che programmeranno l’atteso episodio finale di Star Wars.

Era da tempo che la Disney non produceva più film a tecnica mista dopo l’inossidabile Mary Poppins del 1964 e Pomi d’ottone e manici di scopa del 1971.

Ultimamente la major americana si è trovata in difficoltà soprattutto a causa del suo divorzio con la Pixar e sta, di conseguenza, puntando tutto su un franchise che si basa sugli scritti dell’amico e collega di J.R.R. Tolkien e che, attualmente, rappresenta il filone fantasy più ricco e ancora quasi inesplorato dall’industria multimediale.

La Disney si è impegnata su tutti i fronti, non ultimo quello di scegliere attori abili e adatti alle parti ma non notissimi al grande pubblico, tra i quali primeggia l’androgina Tilda Swinton (recentemente ammirata in Constantine) nel ruolo della Strega Bianca.

La Strega Bianca
La Strega Bianca

La fedeltà alla fonte letteraria è di estrema importanza perché le Cronache non sono semplici fiabe della buonanotte, in esse C. S. Lewis ha trasposto molto di più di semplici creature accattivanti come Mr. Tumnus, il fauno gentile, o i Signori Castoro che aiutano i ragazzi nella loro ricerca. Le Cronache sono soprattutto permeate di allegoria cristiana e l’eroico leone Aslan è quintessenza della figura di Cristo.

Se Peter Jackson ha usato il suo amore per Tolkien come guida per portare sullo schermo la Trilogia, Andrew Adamson (Shrek e Shrek 2), i cui genitori erano missionari in Nuova Guinea, si sta basando soprattutto sulla battaglia del Bene contro il Male che aveva colpito la sua immaginazione da quando ha letto i libri all’età di otto anni: “Non sto sfruttando la tematica a fini religiosi” dice il regista “Questa è una storia da cui ognuno può trarre le conclusioni che preferisce”.

Aslan
Aslan

C.S. Lewis aveva nei confronti di Hollywood un atteggiamento di odio/amore e sosteneva che “… dentro una telecamera c’è la morte” intendendo con questo che, quando si cerca di trasporre uno scritto in immagini, l’immaginazione muore. Lewis era però anche una persona di spirito: se c’è qualcuno che sarebbe stato in grado di fargli cambiare idea questo è proprio colui che è riuscito a rendere simpatico e divertente uno scontroso orco verde.