Prey è stato una delle sorprese più deflagranti dell’universo videoludico dello scorso anno. Sarebbe stato difficile prevedere in anticipo come un reboot che nessuno aveva sollecitato – tra l’altro di una saga che pochi all’epoca avevano apprezzato – potesse addirittura finire nella lista dei Best Video Games 2017 stilata da Forbes. Prey aveva raggiunto una popolarità invidiabile, la critica si spezzava nel tesserne le lodi o nel sottolinearne le occasionali banalità, ma tutti comunque ne parlavano. 

Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e il franchise si è intiepidito, fortunatamente Bethesda sa bene come far fruttare i cavalli della propria scuderia e con encomiabile tempismo ha rilasciato l’espansione Mooncrash, un contenuto aggiuntivo scaricabile che a dire del marketing offre “un’esperienza infinitamente rigiocabile”.

Kletka – La storia

In una stazione orbitante attorno alla luna un misterioso impiegato deve connettersi a una realtà simulata per sondare alcuni dati di spionaggio industriale fornitigli dai suoi spietati datori di lavoro. Prendete il film Moon e sommatevi l’Animus di Assassin’s Creed: grosso modo otterrete lo stralcio narrativo che si spaccia per intreccio e che tiene insieme Mooncrash.

Lo storytelling, punto forte di Prey, viene in questo DLC pressoché annichilito. Esiste, ma è essenziale e stereotipato, mero collante per razionalizzare l’altrimenti ingiustificabile sistema di gioco. In sostanza Mooncrash non si gioca per la storia, passiamo oltre.

Project Axiom – Il gameplay

Tanto vale essere diretti sin da subito: si tratta di uno sparatutto arcade in prima persona. La dipartita della trama ha inesorabilmente trascinato nella tomba anche le tanto apprezzate tinte horror, ciò che resta è un gioco d’azione con rudimentali componenti ruolistiche. Al giocatore sono proposti cinque personaggi altamente specializzati dotati di abilità situazionali ben specifiche, avatar sinergici che da decadi ci vengono propinati dai titoli multiplayer (Resident Evil: Outbreak, Borderlands), ma Mooncrash non è un multigiocatore. Non in senso stretto, almeno.

Considerando che ogni partita influenza quelle successive, si potrebbe affermare che l’utenza finisca con lo sfociare in una collaborazione autogestita: sfruttando i talenti di uno o dell’altro protagonista si può infatti alterare il campo di gioco, puntando a traguardo finale del riuscire a conquistare tutti e cinque gli epiloghi in un’unica giocata. A livello di trama ha poco senso che i sopravvissuti collaborino tra di loro, ma ogni affronto alla sospensione del senso di incredulità viene opportunamente sedato attraverso la giustificazione che i dati processati siano irrimediabilmente corrotti e che questo inconveniente dia spazio alle molteplici incongruenze.

TranStar Corp – L'evoluzione del gioco

Questo terribile deus ex machina introduce anche un elemento caratteristico e importante: le mappe di gioco vengono alterate a ogni “reinizializzazione della simulazione”. L’ambientazione non viene mai alterata sostanzialmente, ma il posizionamento di nemici, strumenti e ostacoli cambia di volta in volta, proponendo variabili che aumentano di complessità con il progredire dell’avventura.

Agli Arkane Studios hanno lavorato bene, gli sviluppatori hanno vagliato attentamente il loro prodotto e lo hanno accordato alla perfezione con un lungo periodo di beta testing. I primi match sono semplici ma pregni di esplorazione – reminiscenti del sistema di gioco di Prey -, le variabili vengono introdotte gradualmente, quasi subdolamente, e infine stravolgono completamente l’approccio ludico. I giocatori si trovano immersi a sorpresa in uno sparatutto frenetico in cui bisogna guadagnare punti nel più breve tempo possibile e, quasi senza rendersene conto, finiscono schiavi del proprio ego, mirando ad obiettivi sempre più audaci ed elusivi.

Prey

Prey

Articolo di Irene Grazzini Lunedì, 15 maggio 2017

Uno sparatutto sullo stile di BioShock e con le ambientazioni fantascientifiche e inquietanti di Dead Space.

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KASMA Corp – Conclusioni

Mooncrash è la risposta naturale al mutarsi della comunità che orbita attorno a Prey: coloro interessati alla trama, fruita la storia, si sono spostati altrove lasciandosi alle spalle un esercito di giocatori il cui scopo principale è sondare i limiti del versatile motore di gioco. L’espansione fomenta massimamente questo spirito pionieristico offrendo un campo di gioco in cui la creatività viene adeguatamente sfidata, un universo in cui il giocatore viene istigato a trovare soluzioni rapide ed efficaci a problematiche impreviste e imprevedibili.

Il contenuto scaricabile offre un contentino anche ai videogiocatori più tradizionali, accompagnandosi a una serie di aggiornamenti che alterano gratuitamente anche il gioco principale. Vengono aggiunti il grado di difficoltà “racconto”, il nuovo gioco+ e la modalità sopravvivenza. Quest’ultima si offre di introdurre nella trama principale le complicazioni pensate appositamente per il DLC (sanguinamento, fratture, ustioni, trauma cranici) e le rispettive cure, mettendo in campo un ulteriore elemento di stress in un titolo che mira già di partenza a suscitare tensione.

Mooncrash è la scusa ottimale per tornare ad avviare un gioco che, in tutta probabilità, stava prendendo la polvere da qualche mese e che avrebbe facilmente rischiato di scivolare nella dimenticanza. Non resta che augurare ad Arkane Studios che il pubblico rinnovi il proprio interesse in Prey, anche perché altrimenti la modalità competitiva multigiocatore – attualmente in cantiere – rischierebbe di collassare ancor prima del suo debutto.

Prey: Mooncrash è disponibile per PC, PS4 e Xbox One al prezzo di €19.99.