Dopo trent'anni dall'uscita di Simon The Sorcerer, Smallthing Studios, sviluppatore italiano, propone insieme all'editore tedesco ININ, un prequel alla saga.
In Simon The Sorcerer Origins seguiremo l'adolescente Simon, poche settimane prima dell'avventura che lo vide protagonista, che ha appena traslocato.
Scopriremo quindi che, contrariamente a quanto pensavamo, non era la prima volta che Simon visitava il regno magico, nel quale aiutò il mago Calypso contro le macchinazioni del temibile stregone Sordid.
La storia del gioco attuale vede Simon vagare per imparare a padroneggiare incantesimi sempre più sofisticati, in alcuni casi aiutando i vari abitanti del loro magico come Calypso o il preside dell'Accademia di Magia. In altri casi, be', Simon è un ragazzo problematico, e ha volte ha soluzioni un po' "cattive" per risolvere i problemi.
Ma gradualmente, venendo a contatto con diversi aspetti di se stesso, crescerà in consapevolezza, riuscirà a stringere amicizie, in un percorso di crescita nel quale risolvere gli enigmi che gli consentiranno di affrontare Sordid in duello sarà solo l'aspetto più esteriore della sua crescita emotiva.
Simon The Sorcerer Origins si presenta come un'avventura "punta e clicca", la cui interfaccia semplice e intuitiva consente di godere appieno dell'aspetto narrativo del gioco.
Gli enigmi sono a difficoltà crescente. Osservando bene l'ambiente, interagendo con tutto quanto sia possibile, grazie per esempio al semplice tocco del tasto TAB ogni scena rivelerà i punti dove cliccare, sarà possibile alla fine risolvere anche puzzle che di per sé sono più complicati che difficili.
Giocando alla versione STEAM ho scoperto che, pur avendo risolto l'avventura, non avevo trovato tutti gli obiettivi. Segno che il gioco ha una longevità più ampia, che può portare chi è completista a rigiocarlo.
C'è quindi più da interagire di quanto non sembri.
Narrativamente è poi efficace come il gioco si colleghi al suo antenato, ricollegandosi in modo logico e non contradditorio.
La grafica non è citazionista, ma moderna, sia pur caricaturale. Si gioca in alcuni passaggi con chi vorrebbe che questi titoli siano in pixel art. Ma dobbiamo ricordare che all'epoca, Simon e i vari giochi di avventura punta e clicca, come quelli Lucas Arts e di altri editori, presentavano la grafica e il sonoro allo stato dell'arte dell'epoca.
Simon The Sorcerer Origins non è da meno, con una grafica moderna, una bella e coinvolgente colonna sonora, con voci in inglese e tedesco, e sottotitoli in varie lingue, tra cui l'italiano. Fino agli anni 2000 simili avventure venivano doppiate in italiano, ma ormai il mercato è così ristretto da non giustificare il costo.
Pertanto possiamo dire che il gioco, sviluppato e pubblicato con un occhio al passato ma tecnologie odierne, non si inserisce nella scia del retrogaming.
Si tratta quindi di un gioco consigliato a tutti, nuovi e vecchi appassionati del gioco di avventura. Quest'ultimi scopriranno con piacere che il doppiatore di Simon in lingua originale è lo stesso di trent'anni fa. Una ciliegina su una torta che non deluderà nessuna delle due categorie.


















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