L’adolescente Aiden e la piccola Mia sono figli di una coppia separata. Il padre Richard ha da qualche tempo una relazione con la giovane Grace, una sua ex paziente che da bambina ha vissuto un’esperienza traumatica. Unica sopravvissuta ad un suicidio di massa, la ragazza sembra aver acquistato equilibrio e serenità grazie anche alla nuova relazione, che però male viene sopportata da Laura, ex moglie di Richard. La donna disperata si toglie la vita e i figli accusano Grace di essere la sola causa della tragedia. Trascorsi pochi mesi Richard è però deciso a far accettare ai ragazzi la nuova compagna e decide di far trascorrere ai tre le vacanze di Natale insieme nella casa di famiglia in montagna. La conoscenza forzata non si rivela una grande idea, specie a causa di una bufera di neve che isola la casa e al sopraggiungere di strani e inquietanti avvenimenti.

Secondo lungometraggio dei registi Veronika Franz e Severin Fiala dopo il successo di Goodnight Mommy, The Lodge è stato presentato al Toronto International Film Festival e al Torino Film Festival. I due autori austriaci, anche se trasferiti a Hollywood, hanno mantenuto molto dei temi già visti nella loro opera precedente come l’uso di tre protagonisti: due bambini e una donna/madre, chiusi in una casa isolata. Anche in questo caso non si tratta propriamente di una pellicola horror, anche se chiari sono i riferimenti a Shining e Hereditary – Le radici del male, ma di un thriller in cui il soprannaturale ha uno spazio marginale, legato più alla paranoia dei personaggi che alla reale presenza ultraterreno.

Il tono della pellicola gioca con lo spettatore proprio con la claustrofobia, utilizzando una fotografia buia per l’interno della casa, contrastante con il bianco e gli spazi aperti della montagna innevata. Sia l’interno che l’esterno acquistano una dimensione surreale che perde, man mano che la storia procede, i contorni della realtà. Quando le cose cominciano a degenerare per i tre protagonisti, il sospetto che qualcosa di paranormale stia accadendo diventa una delle possibilità, non la certezza che esista realmente un mostro cattivo da cui scappare.

Il twist finale è abbastanza prevedibile ma è comunque efficacie, anche se forse sarebbe stato apprezzabile un po’ più di suspense una volta risolto il mistero. Detto questo, The Lodge rimane comunque un ottimo prodotto, decisamente al di sopra dei soliti teen horror a cui ci siamo abituati in questi ultimi anni. Peccato per la decisione di procedere, con la distribuzione in sala, a qualche taglio rispetto alla versione vista nei festival.