Charles Thomas Tester non è ne più ne meno di un imbroglione. Un chiacchierone millantatore che gira con la custodia di uno strumento musicale.

Campa di espedienti, di chiacchiere e di incarichi strani, come quello di consegnare un libro nel Queens, un quartiere molto diverso dalla sua Harlem, un libro magico forse.

E chi è il misterioso Robert Suydam che gli promette 500 bei bigliettoni addirittura per suonare a casa sua?

È solo l'inizio di una storia che si intreccerà con quella di Thomas Malon, un poliziotto che indaga sulle attività poco chiare di Suydam. Una storia che porterà Tom e noi lettori oltre l'orlo di un abisso indicibile.

Con La ballata di Black Tom Victor LaValle riprende, campiona, rielabora il racconto Orrore a Red Hook di H.P. Lovecraft, dandocene una versione vista da punti di vista opposti rispetto a quelli dell'originale.

La trasformazione che LaValle effettua non è di ambientazione, ma anche di linguaggio. Laddove Lovecraft raccontava, LaValle mostra, secondo una più attuale concezione della narrazione. 

LaValle dimostra come si possa scrivere nel mondo lovecraftiano senza scimmiottare lo stile ridondante e ampolloso del modello originale.

Ne risulta un romanzo breve dettagliato nonostante la brevità, una perla del weird contemporaneo, perché l'autore riesce con poco a caratterizzare in modo brillante personaggi e ambientazioni, e a immergerci senza indugio nel cuore pulsante di orrori senza tempo.

Un allievo che eguaglia i suoi maestri perché aggiunge la sua esperienza e perizia.