C'è una realtà molto simile alla nostra, con tanto di scuole, smartphone e persino Justin Bieber (!), in cui esistono anche i Senzombra, orfani che, dopo aver stipulato un patto con un Collezionista, hanno dieci anni per riscattare la propria anima. Terminato questo periodo, durante il quale loro compito è dare la caccia ai mostri, hanno diritto a esprimere un desiderio e dimenticheranno gli anni trascorsi da Senzombra.

Senzombra, una tavola (Bao Publishing).
Senzombra, una tavola (Bao Publishing).

Vi raccontiamo chi sono i Senzombra perché uno di loro è Tristan, il protagonista della nostra storia. Tristan vorrebbe essere un ragazzo normale ma è allontanato da tutti. Si nutre di solo ramen, adora la cultura pop e sfoga la sua solitudine lottando contro i mostri e con i videogiochi, meglio quelli per smartphone di quelli per console. E poi c'è Rita, una Senzombra senza fissa dimora, dai capelli rosa e che lotta usando la magia. Rita e Tristan diventeranno improbabili alleati nella lotta contro un mostro diverso da tutti gli altri. Il perché non ve lo diciamo, per non rovinarvi la lettura.

Rita e il Collezionista in una tavola di Senzombra (Bao Publishing).
Rita e il Collezionista in una tavola di Senzombra (Bao Publishing).

Il pregio di Senzombra, uscito a maggio per i tipi di Bao Publishing, è l'evidente divertimento con cui cui è stato scritto (da Michele Monteleone) e disegnato (da Marco Matrone): i due, già autori per Sergio Bonelli Editore, accompagnano il lettore in un universo coerente e ricco di senso dell'umorismo, con evidenti rimandi alla cultura pop più disparata, da Naruto al Signore degli anelli a Doctor Who. In questo universo si potrebbero ambientare mille altre storie e viene il dubbio che l'idea dei due "MM", già avvezzi alla serialità di marca Bonelli, possa essere proprio questa. 

Il Collezionista in Senzombra (Bao Publishing).
Il Collezionista in Senzombra (Bao Publishing).

Senzombra è una storia in grado di divertire chi la legge come ha divertito chi l'ha pensata e i rimandi "meta" in cui Tristan si rivolge direttamente al lettore non risultano mai pesanti, anzi: aiutano a empatizzare con questo ragazzino strano e solo. Viene voglia di restare con lui un altro po'. Cosa che speriamo accada.