Dopo il successo internazionale riscosso da Cacciatori di vampiri, primo romanzo del ciclo L’eredità dei Gardella, ritorna Colleen Gleason con il secondo volume delle avventure della giovane Victoria, nuovamente protagonista in La condanna del vampiro.

E’ trascorso un anno dai tragici eventi che hanno portato alla morte di Lord Rockley, defunto marito di Victoria. La Cacciatrice è sopraffatta dal dolore e, dopo aver sconfitto Lilith, costretta alla fuga in Romania, ha interrotto le sue ronde notturne.

Ben presto il pericolo torna a farsi sentire, spingendo Victoria di nuovo nella mischia: questa volta la minaccia non proviene direttamente dalla temibile regina dei vampiri, ma da suo figlio Nedas, intenzionato ad accrescere il suo potere tramite l’Obelisco di Akvan, un pericoloso manufatto dalla cui distruzione dipendono le sorti della stirpe dei vampiri e dell’umanità. La battaglia porterà Victoria, sotto le mentite spoglie di Mrs. Emmaline Whiters, dalla grigia e piovosa Londra a Roma. Qui la Cacciatrice potrà contare sull’appoggio del Consilium, che sorveglia i cacciatori e affida loro le missioni, ma dovrà vedersela con il Tutela, misteriosa organizzazione interamente composta da umani che servono i vampiri nella speranza di ottenere la vita eterna.

La condanna del vampiro segna il ritorno, nell’ambito della narrativa fanta-horror, a una concezione del vampiro più ‘classica’ dopo l’inversione di tendenza segnata dai romanzi di Stephenie Meyer: i vampiri della Gleason non sono giovani, carini e vegetariani, ma terribili e famelici avversari dotati di abilità e forza sovrumane e portati alla violenza. Finalmente ci troviamo di fronte a una protagonista che, invece di innamorarsi di un vampiro, non esita a colpirlo con paletto e acquasanta.

La Gleason, che nel primo romanzo aveva dedicato più spazio alla vita ‘mondana’ di Victoria e alla descrizione, quasi alla Orgoglio e pregiudizio, della season londinese, sposta nel secondo volume della serie l’attenzione del lettore sull’attività notturna della Cacciatrice, a base di inseguimenti, infiltrazioni, cacce e combattimenti. L’azione non manca e a farne le spese è la caratterizzazione dei personaggi, che perde rispetto a Cacciatori di vampiri, in cui la Gleason sondava con più attenzione i pensieri di Victoria, Cacciatrice ancora giovane e inesperta. Delle atmosfere austeniane la Gleason conserva la sottile ironia che caratterizza il suo stile, che si mantiene agile e scorrevole per tutto il corso della narrazione.

La trama è soddisfacente, pur se alcuni elementi presenti al suo interno sono intuibili da parte di un lettore sufficientemente esperto. L’intreccio non potrà non ricordare in qualche modo Buffy l’ammazzavampiri agli appassionati del serial nato dalla fantasia di Joss Whedon, e questo fattore costituisce allo stesso tempo un pregio e un limite della serie. Un pregio perché chi ha amato la Cacciatrice di Sunnydale non potrà non apprezzare la lettura delle avventure di Victoria, un limite perché, pur trasportando la vicenda nella Londra (o Roma) ottocentesca, l’idea in sé non presenta elementi particolarmente innovativi.

La condanna del vampiro è una lettura piacevole, che condisce azione e sensualità con un’inaspettata ironia; scelta in controtendenza rispetto al filone del vampirismo tardo adolescenziale attualmente in voga. L’eredità dei Gardella sta ottenendo, in particolare negli Stati Uniti, dove sono già stati pubblicati i successivi The Bleeding Dusk, When Twilight Burns e il recente As Shadows Fade, il successo che merita.