«Quando Isabella Swann decide di lasciare l'assolata Phoenix per la fredda e piovosa cittadina di Forks, dove vive suo padre, non immagina certo che la sua vita di teenager timida e introversa conoscerà presto una svolta improvvisa, eccitante e mortalmente pericolosa. Nella nuova scuola tutti la trattano con gentilezza, tutti tranne uno: il misterioso e bellissimo Edward Cullen. Edward non dà confidenza a nessuno. Ma c'è qualcosa in Bella che costringe Edward dapprima a cercare di stare lontano da lei e quindi ad avvicinarla. Tra i due inizia un'amicizia sospettosa che man mano si trasforma in un'attrazione potente, irresistibile. Fino al giorno in cui Edward rivela a Bella di essere un vampiro…»

 

Questa a grandi linee la trama di uno dei romanzi del momento, Twilight di Stephenie Meyer. Un romanzo che, a prima vista, in sordina, si è fatto strada tra gli scaffali delle librerie, ha rapito milioni di lettori in giro per il mondo, si è trasformato in un caso letterario e poi in un vero e proprio successo planetario paragonabile solo a Harry Potter (successo che verrà presto coronato dalla versione cinematografica di questo primo volume).

Ma cosa si cela tra le pagine di Twilight? Innanzitutto un’avvolgente storia d’amore tra due tormentati adolescenti, solo un po’ più speciali degli altri. Sentimenti vibranti, freschi, da batticuore. Il primo amore. Il primo bacio. È questo, senza dubbio, l’elemento che resta maggiormente impresso a fine lettura. Gli spunti fantastici in genere sembrano, all’inizio, solo un pretesto per raccontare le vicende sentimentali di Bella e Edward: solo un tocco di colore in più per rendere una storia d’amore qualsiasi un qualcosa di po’ più frizzante. Anche la dicitura di romanzo horror è una sensibile forzatura. Non basta una famiglia di vampiri per rendere certe atmosfere, ed è per questo che il primo volume della Meyer risulta difficile da inquadrare. Ma di certo, e bisogna darne atto all'autrice, capita di rado di imbattersi in un romanzo con personaggi tanto ben delineati.

Le vicende sono narrate, viste e vissute, sempre con gli occhi di Bella. Questo è il primo punto forte del romanzo. Bella è una ragazza come tante. Carina, ma non strepitosa. Simpatica, ma non sfrontata. Socievole, ma non irritante. È solare, timida, impacciata, buffa anche. Insomma, ha tutte le caratteristiche per essere la perfetta alterego di milioni e milioni di ragazzine in giro per il mondo. La Meyer ha dato vita alla ragazza tipo, l’ha messa nero su bianco, e l’ha fatta imbattere in una storia più grande di lei. Una storia che s’intreccia col primo amore, quello vero, con la A maiuscola. Un amore per un... vampiro.

 

Già, Edward Cullen. Un vampiro. Un essere centenario racchiuso nel corpo di un diciottenne. Ed è bellissimo. Questo aggettivo torna in modo a dir poco ossessivo per tutte le 400 e passa pagine del romanzo. Edward è la perfezione fatta a persona. È giovane, è posato, è affascinante, è forte, è immortale, è abile in tutto, capace di tutto. Il suo essere vampiro lo rende per natura irresistibile e tra lui e Bella si crea da subito una strana alchimia. Questo è il secondo punto forte del romanzo, l’ennesimo colpo di genio della Meyer nella sua personalissima ricetta per il caso letterario perfetto.

 

Inevitabile che l’incontro tra due personaggi tanto diversi crei scintille. Ed è in queste “scintille” che sta l’abilità stilistica di Stephenie Meyer. Il romanzo in sé è racchiuso in poco più di 400 pagine. Circa 300 sono necessarie all’autrice per narrarci dell’innamoramento dei due protagonisti di cui vi abbiamo rapidamente accennato i tratti chiave. Possono sembrare tante pagine, eppure la Meyer, con insospettata abilità, le fa scivolare via in modo disarmante e con uno stile di scrittura limpido e professionale. Nulla è eccessivo. Pochi sono gli ambienti che vengono presentati e in cui si svolge la storia. La nuova casa di Bella. La sua nuova scuola, e la casa dei Cullen (questa quasi sul finire del libro), più qualche altra rapida escursione per spezzare la relativa monotonia che sarebbe potuta derivare da un uso troppo stretto di questi luoghi chiave. Tuttavia, non serve altro alla Meyer e alla sua scrittura davvero essenziale. L’attenzione resta su Bella e Edward, sempre. E questo solo per rendere ancora più straziante il momento dell’inevitabile separazione tra i due.

 

Con accuratezza chirurgica, la Meyer raccoglie i fili di una trama relativamente semplice e lineare, e nelle ultime cento pagine dà vita al vero intreccio narrativo. Il ritmo cambia e si fa serrato. L’apprensione cresce, capitolo dopo capitolo. La storia corre verso un epilogo che si potrebbe fare molto meno scontato del previsto. Gli elementi per ribaltare tutto e il contrario di tutto, ci sono. Sorprende anche questo della Meyer: come con poco possa permettersi di affrontare i più diversi e incredibili scenari. Anche se, proprio alla fine, e c’era da aspettarselo, l’impronta romantica delle prime 300 pagine torna in azione ed esclude ogni possibile e imprevisto capovolgimento. Questi in definitiva i meriti del libro, che per certi versi, strano ma vero, sono anche le sue pecche: specie per la semplicità dell’intreccio che conduce a un altrettanto semplice finale, il quale nega un brio diverso, solo intravisto.

C’è nondimeno da tenere presente che Twilight è solo il primo volume di una ben più lunga saga che, in Italia, vede già in libreria due seguiti: New Moon ed Eclipse. Altri sono in arrivo. La storia promette di farsi ben più ricca e intricata. Non più solo vampiri, ma anche licantropi, per una lotta fra le più classiche e seducenti della letteratura horror. E la Mayer ha di certo, viste le qualità di questo romanzo, la pazienza necessaria per dosare il suo estro creativo nel tempo, sempre pronta, quando meno lo si aspetta, a snudare i canini per avventarsi sull’ignaro lettore, sorprendendolo… 

 

Midnight Sun – Il Libro di Edward

 

Solo un capitolo estrapolato dal nuovo lavoro della Meyer, in esclusiva per l’edizione italiana. Vista la curiosità nata attorno al libro, non potevamo mancare di darne una nostra prima e veloce impressione. La Meyer narra ancora in prima persona. Ci racconta una storia, la stessa di Twilight, ma da un punto di vista diverso: quello di Edward. E se Midnight Sun può apparire, di primo acchito, come una mossa puramente commerciale, be’, ci si deve presto ricredere. In Twilight ci sono buchi temporali che restano irrimediabilmente scoperti. Non necessari in quel romanzo, visto che il punto di vista è quello di Bella, ma, a nostro avviso, forse, ancor più interessanti rispetto a ciò che è stato narrato. Lo stesso scontro finale di Twilight risulta, in parte, privo di un certo pathos. Il narratore viene a mancare, e una parte della storia resta fastidiosamente oscura.

 

Qui tutto cambia. Il capitolo intitolato A prima vista, poco più di 20 pagine, spiazza da subito il lettore. È Edward a parlare, a pensare, ad agire. Siamo più vicini al suo mondo, antico e segreto, che a quello di Bella. Gli elementi fantastici aumentano, si fanno molto più incisivi e presenti. Leggiamo la sofferenza di un vampiro. Lo smacco di una lunga, davvero lunga vita passata in solitudine. Lo vediamo muoversi a contatto con i suoi simili, e la Meyer si sofferma a lungo sulla sua primitiva e brutale “sete”. Una sete che deve tenere a bada in ogni modo. Un cambio di prospettiva che è molto più di questo, perché diventa un vero e proprio “avvicendamento di mondi”: da quello degli uomini a quello dei vampiri.