Metà anni Novanta: Hercules, eroe della serie omonima con cui Sam Raimi e Robert Tapert avevano rilanciato le sorti del fantasy sul piccolo schermo ben prima dei blockbuster cinematografici Harry Potter e Il Signore degli Anelli, incontra in una delle sue avventure Xena, spietata combattente, e riesce a convertirla al bene. Il destino originario di Xena, come di molti altri personaggi cattivi passati dalla parte del bene, sarebbe stato quello di morire dopo aver partecipato a tre episodi di Hercules, ma i produttori capirono le sue potenzialità e decisero di farne l'eroina di uno spin off.

Così nel 1995 nacque la serie Xena The Warrior Princess (abbreviata dai fan come XWP), rivolta ad un pubblico diverso, più adulto e articolato, e destinata a superare nei consensi lo stesso Hercules. Particolarità di Xena è il successo riscosso sia tra il pubblico femminile (meno affezionato a Hercules), sia tra quello omosessuale, che nel telefilm vede per la prima volta un rapporto d'amore tra due donne trattato in maniera relativamente esplicita. Per sei stagioni, fino alla chiusura nel 2001, Xena diventa protagonista assoluta di un'epopea che non è solo fantasy ma mescola immaginari, culture, toni stilistici, ottenendo risultati interessanti e non certo privi di fascino. Purtroppo in Italia è rimasta vittima di una collocazione oraria sbagliata (primo pomeriggio o mattino) e di una serie di censure arbitrarie, spesso operate solo per creare un riempitivo tra uno spot e l'altro. Nonostante questo anche nel nostro paese si è creato uno zoccolo duro di fan al quale si deve la realizzazione di vari siti web, a un club di appassionati e a una stagione virtuale che prosegue ufficiosamente là dove la serie ufficiale è terminata. 

Il plot di partenza di Xena è semplice: l'eroina, pentitasi dei suoi errori, decide di espiare girando per il mondo conosciuto aiutando i più deboli. Al suo fianco c'è Gabrielle (da noi Olimpia), sua fedele compagna e futura regina delle Amazzoni, a cui si aggiungono spesso il ladro Autolico e il buffo militare Corilo. Non mancano i nemici, spesso vecchi amici del tempo in cui anche Xena era dalla parte dell'oscurità: Aristarco, suo antico amante e padre di suo figlio; Marte, il dio della guerra da sempre innamorato di lei; Callisto, guerriera diabolica. Episodio dopo episodio, stagione dopo stagione, il mondo di Xena si arricchisce di suggestioni e di riferimenti, tra storia e leggenda, legati a molti ambiti dell'immaginario.

Chiaramente la serie deve molto ai miti greci e romani, riveduti e corretti per l'occasione: sono presenti – in vari rapporti con l'eroina – tutte o quasi le divinità dell'Olimpo, e non mancano altre figure dell'ambito classico, prime fra tutte le Amazzoni, donne guerriere alle quali la figura di Xena è immediatamente riconducibile. Ma nel mondo composito e fuori dal tempo di Xena succede anche che la protagonista, insieme a Gabrielle, incontri Omero e lo sproni a scrivere le storie che lo renderanno immortale o si scontri con Giulio Cesare incontrando così la sua prima morte in un memorabile e tragico finale di stagione.

L'antichità classica non è l'unico ambito da cui gli sceneggiatori hanno pescato spunti ed idee per costruire le trame: Xena incontra sulla sua strada anche le divinità del pantheon nordico, da Odino alle Valchirie, oltre ai protagonisti di miti hindu, il dio Dahak, che sembra uscito dalla letteratura fantasy moderna, e i demoni giapponesi, che saranno i coprotagonisti della sua ultima avventura. Senza contare la varietà e ricchezza di tono degli episodi, che spaziano dal dramma alla commedia, dall'avventura pura al melodramma familiare fino al musical e al puro surreale, come avviene nell'episodio ambientato ai giorni nostri in cui Xena è un'eroina dell'immaginario adorata dai fan. Un insieme di elementi che non stona ma anzi porta continui nuovi spunti alla serie, che viene alla fine conclusa non tanto per calo di pubblico ma per scelte indipendenti da ideatori e interpreti.

Il personaggio di Xena, donna combattente, si inserisce in una tradizione di personaggi simili introdotti nella letteratura fantasy da autrici come Marion Zimmer Bradley e negli stessi anni Novanta è avvicinabile ad altri personaggi forti a lei contemporanei, come la Sidney Bristow di Alias o la Buffy protagonista della serie omonima, o ancora la Sposa dei film della serie Kill Bill di Quentin Tarantino. Il femminismo combattente di Xena, oggetto di studio anche in diversi collettivi femministi, piace, e anche per questo tratto caratteristico il personaggio diventa presto anche un'icona gay.

Il rapporto tra Xena e Gabrielle è certamente di grande attaccamento, ma i creatori della seria lasciano volutamente ambigui i limiti di tale attaccamento: sullo schermo tra le due non accade quasi nulla (anche se un paio di baci scappano, pur molto casti) ma come spesso succede il fandom si scatena, rendendo le tue ragazze protagoniste di un gran numero di fanfiction slash (tuttora in corso), e identificandole come una vera e propria coppia che si ama, che conosce in due occasioni l'omogenitorialità (finirà male tutte e due le volte ma non per colpa loro) e che pur divisa dalla morte resta unita nel cuore. Infatti, nonostante altri coinvolgimenti sentimentali – soprattutto da parte di Xena, prima con Aristarco e poi con il perfido Marte (che in seguito saprà cambiare nell'animo) – è indubbio che il grande amore della protagonista è e resta Gabrielle. Certo, il tutto avviene in un contesto fantastico ed inventato, ma Xena rimane forse la prima serie tv la cui protagonista è gay.