Genere: Avventura

Produttore: TiconBlu – Imagimotion 

Distributore: TiconBlu

Versione provata: PC

Voto 4/5

Sono tanti i motivi di interesse per questa avventura. Si tratta di un prodotto interamente italiano, ispirato a romanzi di uno scrittore italiano, Valerio Evangelisti. Nello specifico, come dai romanzi del ciclo dell'Inquisitore Eymerich.

La struttura è quella delle classiche avventure di esplorazione punta e clicca, che hanno illustri progenitori nei classici Monkey Island e simili.

L'interfaccia è molto più semplice del vecchio SCUMM, e si basa essenzialmente su icone che descrivono le possibili azioni realizzabili cliccando su un elemento, sia esso un oggetto, un personaggio o una parte attiva della scenografia.

Come in molte avventure, si tratterà di raccogliere oggetti, usarli da soli, o in combinazione con altri oggetti in altre locazioni, parlare con gli altri personaggi, per far sì che il nostro personaggio risolva gli enigmi che si trova davanti.

La storia vede l'Inquisitore, in realtà privo di questo status in questo periodo della sua vita, all'Abbazia di Carcassone, dove l'Abate Grenet lo ha convocato per assegnagli una missione: recarsi a Calcares per indagare sulla misteriosa pestilenza che affligge la città, la cui origine potrebbe essere demoniaca.

Lì si sono perse le tracce di un confratello domenicano, Padre Jacinto Corona.

Sin dall'inizio la straordinaria intuizione dell'Inquisitore gli fa rendere conto che le cose forse non sono come sembrano. Molti saranno gli enigmi da risolvere prima di potersi mettere in viaggio.

Ora più che in altre occasioni l'immedesimazione con il personaggio protagonista è fondamentale per risolvere il gioco.

Eymerich è un uomo di grande cultura, ma di estremo fanatismo, disposto a fare tutto quello che ritiene necessario per sconfiggere il Demonio e l'Eresia. Alla fine combatte contro il Male, ma non si può definire un "buono".

Alcune delle azioni che dovremo intraprendere sono spietate, frutto della concezione di un uomo che considera alla stessa stregua gli animali e gli eretici, la cui vita non vale praticamente nulla.

In questo si possono notare alcune contraddizioni, non solo con il personaggio letterario, ma anche con il personaggio delineato dal gioco, che è disposto a sacrificare le vite di uomini e animali, che rifiuta di assolvere un eretico ma non di benedire un cavallo! Decisamente contradditorio.

Il puzzle generale è a incastro. Non subito tutto è disponibile, pertanto il consiglio è che se all'inizio Eymerich non trae elementi utili dal parlare con un personaggio o esplorare una locazione o raccogliere un certo oggetto, questo stato non è immutabile, e altre azioni hanno il potere di sbloccare la situazione. Pertanto tentate e ritentate, cliccate su tutto. Il gioco tra l'altro è di media difficoltà, e le descrizioni e dialoghi e monologhi aiutano più di quanto non si creda.

Forse per un giocatore esperto l'avventura non presenta grosse difficoltà, nessun enigma sfida veramente la logica, ma voglio sperare che questo sia un titolo introduttivo, che soddisfi moderatamente gli esperti e incoraggi i neofiti con il fascino dell'ambientazione, per poi elevare la difficoltà nelle tre parti ancora previste. 

È un peccato che in fondo il gioco duri poco. Le stesse specifiche ufficiali parlano di 6-8 ore di gioco promesso, che arrivano a 30 sommando tutte e quattro le parti.

Ad aumentare la longevità potrebbe accorrere l'esplorazione delle diverse modalità.

C'è quella definita "libro interattivo", ma non è divertente, troppo guidata per i miei gusti di vecchio adventurer.

Sconsigliabile poi usare "l'aiuto divino": vi meritate tutta, e per intero, la penalizzazione nel punteggio finale che essa comporta.

Risolvendo la trama principale il giocatore consegue al massimo 70 punti su 100. Sarà l'esplorare tutte le possibilità, alcune consentite solo dal digitare comandi testuali, a fare raggiungere il punteggio massimo. State però tranquilli, le azioni del parser testuale fanno parte di quei 30 punti "bonus". Se il vostro obiettivo è di finire la storia, e del punteggio non vi interessa nulla, tali comandi non sono indispensabili. Comunque la ricerca di quei 30 punti potrebbe aiutare a godervi un po' di più il gioco.

L'esperienza di giocare l'avventura in Latino è più che divertente. Consigliatissima anche a chi non ha sostenuto studi classici, tanto ci sono i sottotitoli.

L'audioavventura è l'assoluta novità del gioco, che la rende accessibile anche ai non vedenti. Solo l'esistenza di questa possibilità renderebbe Nicolas Eymerich, Inquisitore: La Peste una pietra miliare nella storia videoludica.

Sicuramente il punto di forza del gioco è l'estrema cura dell'universo narrativo del personaggio, della verosimiglianza e veridicità dei particolari storici. È frutto principalmente di una grande passione nei confronti del personaggio e dei romanzi.

Grafica, musica e doppiaggio sono onestamente allineati con il budget a disposizione, che non è faraonico. 

Non ho un PC particolarmente potente, ma ho potuto giocare l'avventura alla massima risoluzione grafica selezionabile, che non ha alcuna pretesa di fotorealismo. Ogni tanto l'Inquisitore sparisce dietro particolari poco chiari della scenografie, che sono in una sorta di "finto 3D" comunque efficace. 

Le musiche seguono lo scorrimento della trama e la scelta della musica metal è più che azzeccata. Il doppiaggio è nella media di quanto si sente nel mondo videoludico.

In conclusione siamo davanti a un titolo divertente che ha tutti gli elementi necessari a divertire in modo intelligente, sia pure limitato da una longevità non elevata.