Anni fa avevo buttato giù un paio di capitoli di una storia che mi ero ripromesso di portare

Luigi Brasili esibisce compiaciuto il secondo premio alla Sviccata 2005. Glielo dicevano sempre: sei così sfortunato che se facessero il concorso per lo scrittore più sfortunato arriveresti secondo…
Luigi Brasili esibisce compiaciuto il secondo premio alla Sviccata 2005. Glielo dicevano sempre: sei così sfortunato che se facessero il concorso per lo scrittore più sfortunato arriveresti secondo…

avanti, ma che era rimasta nel cassetto, dimenticata. Poi quando è uscita la selezione di Delos, ho iniziato a scrivere una storia che mi sembrava buona, e nel lavorarci mi sono ricordato di quei capitoli dimenticati. Così li ho recuperati e li ho adattati alla nuova storia, poi ho scritto il finale e quindi sono passato a costruirci intorno il resto del libro. Ho già concluso la stesura di un altro romanzo che è in attesa di valutazione, sempre per Delos. Poi sto scrivendo altri due romanzi fantasy, uno a sei mani con due amici scrittori, e un altro da solo, e un quinto, che poi sarebbe il primo in assoluto che ho concepito, un real-fantasy piuttosto corposo che ho intenzione di riprendere una volta finiti gli altri due.

Pensi che in Italia si possa vivere “solo” scrivendo fantascienza o fantasy?

Credo che sarebbe bello per chiunque ama scrivere, fare solo quello, ma da quel che leggo, vedo e sento è alquanto improbabile. Forse con un colpo di fortuna, tipo la realizzazione di un film tratto dai propri scritti, ma non ho idea di quanto rendano queste cose.

Quale consiglio ti sentiresti di dare agli scrittori esordienti? Partecipare ai concorsi? Affidarsi a un agente investendo una somma di denaro? Inviare a qualche editore? Cosa fare?

Per quanto mi riguarda, io trovo divertente partecipare ai concorsi, misurarmi con gli altri, amici o sconosciuti. È comunque un modo per essere letti, e avere magari dei riscontri. In genere è anche economico, se si centellinano le partecipazioni ai concorsi a pagamento. Poi con un po’ di fortuna si riesce anche a vincere bei premi, e comunque alle premiazioni si incontra sempre qualche persona interessante. Come ho già accennato, non avendo finora mai bussato alla porta di nessun editore se non in caso di concorsi o selezioni ufficiali, mi riesce difficile dare consigli sul cosa fare, se non pensare a scrivere prima di tutto per divertirsi, e fare tesoro delle critiche, se oneste. Ma se si vuole scrivere per raggiungere la notorietà, allora sarebbe meglio frequentare i casting televisivi… In merito all’agente, non so, mi pare una figura tipo l’avvocato o l’analista; sono quelle figure che per comprenderne l’importanza ti ci devi trovare in mezzo…

Fantasy

Cosa ti affascina del fantasy e cosa non ti piace?

Il fantasy l’ho letto molto quando ero più giovane, negli ultimi anni l’ho seguito poco, fatta eccezione per la saga di Harry Potter, e per la collana SDMG di Delos è molto che non ne leggo. Di recente per Natale mi hanno regalato un libro di un autore russo dal nome complicato; ho provato a leggerlo ma mi sono fermato dopo una quarantina di pagine, l’ho trovato decisamente mediocre dal punto di vista stilistico. Il fantasy è un “mondo” che offre infinite possibilità, un vera dimensione del sogno, ma la maggior parte di quello che sfoglio in libreria non mi attira molto; scorro le prime pagine e trovo quasi sempre interminabili preamboli, o noiose spiegazioni di quello che è successo in qualche altro libro precedente della stessa saga. È questo l’aspetto che non mi piace di questa moda di sfruttare il fantasy: si continua a insistere su infinite saghe, addirittura spesso tagliando brutalmente una storia per farne una “trilogia” e vendere di più. Odio questo modo di fare delle case editrici più importanti, la vedo come una mancanza di rispetto per il lettore. E così ogni tanto qualcuno si stanca e guarda oltre.

Ultimamente il genere fantasy sta conoscendo una nuova stagione di enorme successo, sia in libreria, sia al cinema. Secondo te per quale motivo? Cosa riflette questa popolarità?

Be’ il fantasy è un genere che può regalare molto al lettore; è un mezzo potente per tuffarsi dritti dentro la meraviglia, e farsi cullare dalla magia che in genere dovrebbe impregnarne le pagine. Analogamente alle avventure narrate da Dumas, da Verne, da Salgari o Stevenson, per tacere di tanti altri nomi ormai leggendari della narrativa di genere, il lettore, o lo spettatore, può sognare ogni qualvolta che si immerge tra le pagine o si siede davanti allo schermo. E oggi, forse ancora più che in passato, la gente ha bisogno di sognare, perché molto più consapevole che “fuori”, a due passi da casa o a migliaia di chilometri, c’è poco di cui rallegrarsi. E allora meglio un principe arabo che viaggia su un tappeto volante piuttosto che lo stesso principe armato di bazooka. O un cowboy tormentato alla ricerca in mezzo al deserto di una torre leggendaria invece di un soldato che nello stesso deserto spara per difendere un pozzo di petrolio.

E’ un genere, per te, che si avvia verso un periodo ancora più fiorente o si tratta solo di un fuoco di paglia?

Il cinema ha aiutato parecchio il fantasy a raggiungere nuovi proseliti, ma al di là delle mode, che cambiano di frequente, credo che almeno in narrativa il genere manterrà sempre un gran numero di appassionati; era così quando ero un bambino e lo è adesso, dopo tanti anni.

Un fantasy che ti piacerebbe aver scritto è…

La storia infinita.

Leggi fantasy italiano? Che ne pensi?

Penso che un buon libro è tale a prescindere dalla nazionalità dell’autore. Non importa il genere, fantasy o meno. E ripeto che in Italia ci sono ottimi scrittori, se solo le case editrici grandi provassero a dar loro maggiore fiducia, come fanno alla Delos, ne vedremmo delle belle…

Dimmi la prima cosa che ti passa per la mente, meglio un aggettivo, per…

a.      J.R.R. Tolkien: mitico, una pietra miliare

b.      J.K. Rowling: straordinaria, davvero magica

c.      Marion Zimmer Bradley: non l’ho mai letta

d.      Michael Ende: semplicemente fantastico

e.      Neil Gaiman: visionario

f.       Stephenie Meyer: non l’ho mai letta

g.      Alan D. Altieri: poliedrico

h.      Valerio Evangelisti: inquietante

i.        Licia Troisi: non l’ho mai letta

j.        e… Luigi Brasili: chi?