In seguito alla morte di entrambi i genitori, Aisling detta Ash si trova degradata al rango di serva in casa della matrigna Lady Isobel e delle sorellastre Ana e Clara, interessate esclusivamente a trovare un danaroso marito. Ash però è diversa da tutti: adora leggere fiabe riscaldata dalle ceneri del camino e ha un amico d’eccezione, il misterioso Sidhean. In un reame incantato sospeso aldilà del tempo e dello spazio, Ash sa che un giorno apparterrà a Sidhean, ma non può fare a meno di sentirsi attratta da Kaisa, la Cacciatrice a capo della Caccia Reale, e lascerà a bocca asciutta l''azzurro' principe Aidan.

Romanzo d’esordio della giornalista americana Malinda Lo, Ash (in inglese ‘cenere’) riprende e riattualizza la fiaba di Cenerentola. L'esperimento, già riuscito in Italia a Francesco Dimitri con Alice nel Paese della Vaporità - ispirato all’Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll - e a Luca Tarenzi, il cui Sentiero di Legno e di Sangue richiama il Pinocchio di Carlo Collodi, può dirsi positivo anche per la Lo, che riesce ad amalgamare bene la Cenerentola classica con la più forte e volitiva Ash.

Ash non è la Cenerentola disneyana: non gorgheggia mentre si dedica alle pulizie, non è assurdamente lieta di ricevere castighi dalla matrigna e reagisce quando si vede vittima di un sopruso, pur senza eccedere in esuberanza e aggressività. Ne deriva un personaggio 'umano', poetico ma non perfetto e, proprio per questo, molto credibile. Neppure Ana e Clara rientrano nello stereotipo delle sorellastre: Ana è graziosa e vanesia, sogna l'amore ma comprende di essere destinata a un matrimonio di interesse, e per questo reagisce bruscamente in numerose occasioni. La più giovane Clara, pur senza diventare amica di Ash, ne è occasionale alleata e di certo non le è nemica.

Il principe Aidan, ridotto al rango di comparsa, pur affascinato da Ash, finirà per sposare un'oscura giovane, a stento citata nel romanzo. A fagocitare il suo ruolo è la Cacciatrice Reale Kaisa, forse l'unico personaggio della storia che avrebbe potuto essere delineato meglio e acquistare più appeal. Sidhean poi è diversissimo dalla Fata Smemorina: luminoso e immortale, concederà ad Ash di recarsi al ballo indetto a corte in cambio del suo amore.

Il reame in cui si svolge la vicenda si discosta dal topico 'reame' fiabesco: vi abitano re e regine, ma l'elemeno magico è più vicino alla tradizione folk irlandese (la stessa madre di Ash, apprendiamo, era un po' strega) e al mito celtico della caccia selvaggia, che fa il paio con quella Reale di cui Kaisa è a capo. Malinda Lo inserisce sapientemente all'interno del testo degli espliciti richiami alla festività di Yule (Natale) e a leggende e dicerie popolari di bambini scomparsi dalle culle e giovani fanciulle che si sono lasciate morire per trascorrere un'eternità con i Sidhe.

Evocativo e vivido, Ash è un romanzo in grado di coinvolgere il lettore sin dalle prime battute. Le sequenze si dipanano, dando vita a un'opera dolce e delicata, in cui il sapore delle vecchie fiabe risulta mischiato alla suggestione celtica e alla meraviglia per il finale 'alternativo', che poi alternativo non è: perché per vivere 'felici e contenti' non sempre è necessario trovare un principe.