Mancano meno di due mesi al primo aprile, e già ci stiamo preparando in grande stile per l’arrivo dell’inverno. No, non è uno scherzo, nonostante la data. Semplicemente il primo aprile HBO inizierà a trasmettere la seconda stagione di Game of Thrones, la miniserie televisiva nota in Italia come Il trono di spade.

Archiviata, con un enorme successo di critica e di pubblico, la prima stagione, sono ora in arrivo altre dieci episodi della saga epica tratta dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin. Per promuovere al meglio le nuove avventure HBO ha diffuso un trailer, lungo poco più di un minuto, che ci consente di ritrovare i vecchi personaggi ma anche di iniziare a scoprirne di nuovi. Noi non passiamo farvi vedere il video per le note vicende legate alla SIAE, ma è possibile comunque guardarlo a questo link: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=rOzXsqoJhtE

La prima voce che udiamo è quella di Varys, che a pagina 73 del regno dei lupi propone a Tyrion un piccolo indovinello: “Tre grandi uomini siedono in una stanza, un re, un prete e un ricco con il suo oro. Tra loro c’è un mercenario, un ometto di umili origini e senza troppo cervello. Ognuno dei tre uomini ordina al mercenario di uccidere gli altri due.” Varys vuole sapere chi sopravviverà, ma nel romanzo la risposta arriva più avanti, a pagina 137: “Il potere risiede dove un uomo crede che risieda”, e quindi non è possibile fornire un’unica risposta. Sembra un trucco, un indovinello privo di senso, ma in realtà sfiora uno dei più grossi intrighi della saga anche perché, per quanto le sue frasi possano sembrare un trucco o un’ombra, il Ragno tessitore ci ricorda che “le ombre possono uccidere. E, certe volte, un uomo molto piccolo può proiettare un’ombra molto grossa”. Il fatto che poco dopo nel video promozionale Arya affermi che chiunque possa essere ucciso sottolinea la realtà celata nelle parole di Varys così come una delle caratteristiche fondamentali di questa storia: chiunque – senza alcun riguardo per il suo ruolo o la sua importanza – può essere ucciso. Lo abbiamo già visto nella prima stagione, lo vedremo ancora. E lo vedremo ancora anche nei romanzi, in quelli già tradotti e in quelli ancora in attesa di traduzione come, con ogni probabilità, in quelli che l’autore deve ancora scrivere.

Le uccisioni – a volte mostrate in modo molto cruento – di numerosi personaggi anche di primo piano sono fra i motivi per cui questa è una serie per adulti. Martin ha ricordato che la fantasy, a partire da Gilgamesh e Omero, è la più antica forma di letteratura, ma che per ragioni inspiegabili la televisione ha sempre percepito il genere come adatto a un pubblico giovane.

Un problema legato a questa percezione ha condizionato fortemente il suo lavoro sulla serie La bella e la bestia, realizzata per la CBS negli anni ’80. Lui e gli altri membri della produzione volevano realizzare una storia fantasy adulta e sofisticata ma la rete televisiva, basandosi semplicemente sul fatto che era un’opera fantasy, l’aveva programmata alle 20,00, per quanto l’intero staff avrebbe preferito una programmazione alle 21,00 o ancora meglio alle 22,00. Il che gli ha creato costantemente problemi con ciò che era possibile mostrare in televisione a quell’ora e ciò che invece non era possibile.

Martin non ha nulla contro le opere per ragazzi, anche lui è cresciuto in loro compagnia, ma è sempre stato convinto che dovesse esistere fantasy per adulti, e questo è quanto ha cercato di fare. E una delle cose che lo ha enormemente soddisfatto del lavoro operato da David Benioff e D.B. Weiss è il fatto che loro si siano impegnati nel trasferire la sua storia in un diverso medium, piuttosto che nel realizzare una storia diversa.