Si rifà esplicitamente all’Eroe dai mille volti di Joseph Campbell Il viaggio dell’eroe di Christopher Vogler. Parte da lui, dalla sua analisi critica del mito da un punto di vista storico, filosofico, sociologico e antropologico e dalla sua teorizzazione psicoanalitica, per approdare a quello che viene presentato come un manuale pratico a uso di scrittori di narrativa e di cinema.

Del manuale ha la struttura con un modo di trattare la materia per ampi schemi di argomenti successivamente riproposti e approfonditi, ma anche con la presenza di numerosi esempi concreti e di riquadri che fissano alcuni punti di riflessione. Se vogliamo è una semplificazione dell’opera di Campbell, con esempi ripresi dalla cinematografia invece che da miti millenari, e con solo alcuni piccoli punti di distacco che sono segno di una sensibilità lievemente diversa più che di una reale differenza nelle strutture analizzate e riproposte dai due autori.

Il testo ripercorrere tutti i ruoli presenti nella narrazione, dagli archetipi a figure quali il Mentore o lo Shapeshifter fino al rivale per eccellenza costituito dall’Ombra, ma anche le tappe del viaggio, dal Mondo ordinario nel quale si situa la Chiamata all’avventura alla Resurrezione finale e al Ritorno con l’elisir, che sia un tesoro, un manufatto magico o una semplice esperienza.

Con una scrittura scorrevole Vogler porta avanti il suo personale viaggio nel viaggio con una gran quantità di esempi che chiariscono ogni singolo punto e forniscono l’occasione per un’analisi personale dell’opera citata come di altre opere dalle caratteristiche comuni. Perché se l’aspetto esteriore di trama e caratteristiche dei personaggi cambia notevolmente da un’opera all’altre, alla loro radice, se si sa come cercarli, si trovano gli stessi elementi. Vista l’attività di Vogler per major quali Warner Bros, 20th Century Fox e Walt Disney Company gli esempi sono inevitabilmente cinematografici, ma gli stessi schemi possono essere applicati in modo non rigido anche alla narrativa.

Conoscere le strutture del viaggio dell’eroe, inteso non necessariamente come guerriero ma come colui che compie il proprio personale cammino di crescita lungo tutta una storia, può essere un elemento negativo quando lo schema si trasforma in cliché. Lo schema diventa efficace solo quando si trasforma in un modello capace di adattarsi sull’opera specifica che ogni scrittore sta realizzando, magari togliendo qualche dettaglio o rinforzando elementi che in un primo momento potevano sembrare marginali. Di questo è ben consapevole Vogler stesso, quando consiglia di familiarizzare all’inizio con la teoria e di dimenticarla in fase di scrittura. Perché, anche se determinati elementi sono ricorrenti, le storie migliori, come gli antichi miti, hanno il potere di cambiare il mondo e di aiutare lettori e spettatori a capire meglio la loro stessa vita.