La cover provvisoria di The Dark Commands, poi rinominato The Cold Commands
La cover provvisoria di The Dark Commands, poi rinominato The Cold Commands

Ma poi, dal lato positivo, la comunità gay su entrambe le sponde dell'Atlantico ha dato un grande appoggio al libro. Ci sono stati molti articoli, e la gente ha detto un sacco di cose molto gentili sulla mia scrittura. Sopravvissuti ha vinto il premio Gaylactic Spectrum nel 2010, e The Cold Commands è stato nominato per lo stesso premio nel 2012 (anche se in quell’occasione non ha vinto). The Cold Commands è stato anche nella top ten dei dieci libri più venduti nella sezione “Gay fiction” nel 2011, e ho ricevuto alcune email davvero commoventi da gay (tra cui un paio nelle forze armate degli Stati Uniti!) che sono state davvero contente di vedere il cambiamento portato da un protagonista gay che è anche duro come l’acciaio. E poi ci sono stati tutti quei lettori etero ai quali, sai, ciò non importava niente: non hanno avuto problemi sotto questo aspetto, il libro è piaciuto per quello che era. Sia Sopravvissuti che The Cold Commands sono stati nominati per il premio David Gemmell Legend, e il secondo nel 2011 è entrato nella top ten Kirkus Reviews per la narrativa di genere.

Alla fine, questi sono i riscontri che più mi sono rimasti, e che mi hanno più che compensato per i vari scontrosi clienti menzionati nei paragrafi precedenti.

Al tuo attivo, hai anche alcune esperienze nello sviluppo di storyboards per videogames. Per esempio per Crisis 2 e per l’ultima versione di Syndicate. Come ti sei sentito a lavorare su queste opportunità alternative? 

È stato fantastico: una vera opportunità di fare qualcosa con una modalità diametralmente opposta al mio lavoro quotidiano. Scrivere romanzi è un affare lento e solitario: siedi nella tua camera e digiti, siedi nella tua camera e digiti, e qualche volta (per citare uno dei miei eroi letterari, lo scrittore di crime fiction Lawrence Block) ti pare d’essere come in una guerra di trincea. Scrivere per i giochi è al contrario dinamico e costantemente collaborativo: sei sempre in riunione con i level designer, con il dipartimento artistico, il team d’animazione, i ragazzi del marketing. Tendi ad impiegare un mucchio di tempo in alberghi e sale d’aspetto degli aeroporti. Lavorare su Crysis 2 e Syndicate (e allo stesso tempo!!) è stato un vero viaggio!  

Alcuni anni fa, per la Marvel hai scritto anche due episodi della Vedova Nera. Grazie al film The Avengers (e alla… ehm… efficacia delle qualità di Scarlett Johansson, ovviamente; ) ) il personaggio della Vedova Nera è attualmente più noto di prima.

Ma, tornando seri, la tua esperienza con la Vedova Nera è stata positiva? Vorresti tornare anche al mondo dei fumetti, in futuro?

Black Widow. Testo di Richard Morgan e disegni di Bill Sienkiewicz
Black Widow. Testo di Richard Morgan e disegni di Bill Sienkiewicz

Beh, l’esperienza di lavoro con i fumetti mi ha certamente divertito, e ho un vero debole per il personaggio della Vedova. Resto un po’ indifferente a quanto hanno combinato con lei sullo schermo e nei fumetti, dopo che io ho lasciato le danze. Il mio interesse era incentrato sulla natura hard-boiled di una donna che aveva lavorato per i servizi segreti sovietici per anni prima di cambiar barca, defezionare in America, lasciandosi dietro la madrepatria e a tutti gli effetti tradendola:  voglio dire, chiediti che tipo di effetto può avere tutto ciò su una persona… Io avevo preso in considerazione profondi sensi di colpa, rabbia, confusione e violenza. Ma tutta la corrente prevalente nei fumetti di supereroi pare che dalla Vedova voglia “Tette e Culo”. Non che si possa fare molto da questo punto di vista, in realtà: è la natura della bestia! Ed è una delle ragioni per cui resto guardingo dal ritornare a lavorare sui comics. Come ho detto, mi piace il mezzo; ma è difficile trovare un mercato decorosamente pagante per tutto ciò che non è guidato dal minimo comune denominatore “tette e culo, supereroe muscoloso, pugni ed esplosioni. Ho un paio di idee, e ad un certo punto potrei riuscire a concretizzarle, ma per ora sono piuttosto occupato con quello che già ho…

Lo scrittore Richard K. Morgan è in qualche modo cambiato, dalla pubblicazione di Bay City ad oggi? E, se sì, dove e come?

Certo, avevo dieci anni di meno!: -)

Credo che ogni scrittore rispettabile sia sempre alla ricerca di modi per migliorare, per espandere la gamma, per mettersi alla prova. E negli ultimi dieci anni, ho certamente messo a segno alcuni colpi in tal senso: fumetti, lavoro sui videogame, un passo in più dalla SF al fantasy… Certamente mi sento un professionista più rodato ed esperto rispetto al ragazzo che ha inciampato in un contratto editoriale per tre libri e in un accordo per un film di Hollywood tutto nello stesso breve periodo, all'inizio del ventunesimo secolo. E poi c'è il fatto che nello stesso periodo ho fatto, un po’  tardivamente, qualche altro passo di crescita: sposarmi, comprare una casa, avere un figlio. Si dice che invecchiare corrisponda a veder restringersi il campo delle possibilità nella tua vita, ma sono felice di dire che mi sento ancora come se le cose potessero andare quasi in ogni direzione…

Il libro che ami di più tra quelli che hai scritto?

Black Man (pubblicato negli Stati Uniti come Thirteen).  È un po’ più lungo di quanto avessi pianificato, ma perché avevo un sacco di cose da dirci. Ritengo d’aver riversato in questo libro più di quanto abbia fatto con qualsiasi altro io abbia scritto.

Il libro che ami di più tra quelli che hai letto?

Wow, questa è tosta… Probabilmente Vineland  di Thomas Pynchon o La fine del mondo e il paese delle meraviglie di Haruki Murakami.  O forse uno dei brillanti romanzi noir di Pete Dexter, come Un affare di famiglia, Train o Amore fraterno. O La stanza oscura o Ossa, di Louise Welsh. O Un’isola di stranieri, di Andrea Levy. O… Come ho detto, è dura rispondere…

Uno dei tuoi thriller non è stato ancora tradotto in Italia. Per piacere, qualche parola da parte tua per convincere i nostri editori a farlo…; )

Oh, sì: il sopra menzionato Black Man. Mi piacerebbe vederlo tradotto, ma è un libro molto corposo per il suo genere, e ciò implica conseguenti costi di produzione. Bisogna essere convinti di vendere molte copie prima di procedere. Ma incrociamo le dita, forse ci sarà un film, un giorno. Il che, dovrebbe garantire anche la traduzione!

Grazie mille, Richard, per essere stato con noi e aver risposto alle mie domande. Chiudiamo raccomandando la lettura di Sopravvissuti. Noi di FM, che già abbiamo avuto questo piacere, siamo invece già in trepida attesa della traduzione italiana di The Cold Commands

Grazie. È stato un piacere conversare con te.