In seguito a uno scontro tra un inesperto gruppo di supereroi ed efferati supercriminali sono morti centinaia di bambini di una scuola di Stamford, Conneticut. Come conseguenza non solo la popolarità dei supereroi presso la gente comune è calata, fino a diventare odio, ma il governo degli Stati Uniti d'America ha accelerato l'iter di una legge per registrare gli umani dotati di superpoteri. Nel momento in cui tale legge, l'Atto di Registrazione dei Superumani, verrà promulgata, ogni persona dotata di poteri dovrà fare conoscere pubblicamente la propria identità e mettersi al servizio degli Stati Uniti d'America. Chi rifiutasse di farlo sarà imprigionato in una speciale prigione in grado di inibire i suoi poteri.

Chiamati ad applicare la legge sono ovviamente i Vendicatori, il supergruppo governativo per antonomasia, ma sul merito del provvedimento si crea una spaccatura tra le due figure più rappresentative del gruppo: Iron Man/Tony Stark e Capitan America/Steve Rogers. 

Stark si mette immediatamente al servizio del governo, convincendo anche Reed Richards dei Fantastici Quattro, Peter Parker, alias Spider-Man e tantissimi altri eroi. Rogers invece rifiuta, nel nome degli ideale di libertà e di rispetto dei diritti civili, nel timore che l'Atto sia il primo passo per l'instaurazione di un regime totalitario negli Stati Uniti e, forse, nel mondo. Anche lui recluta un gruppo di eroi ribelli, tra i quali Devil, Golia e tanti altri.

Appoggiato dallo S.H.I.E.L.D. Tony Stark combatterà una guerra senza quartiere contro l'amico Steve Rogers.

Ma i due amici non saranno gli unici a essere divisi. Peter Parker dovrà affrontare le conseguenze della rivelazione al mondo della sua vera identità, mentre Sue Richards, alias la Donna Invisibile, non approverà la scelta del marito, trovandosi divisa tra l'amore per il padre dei suoi figli e un più alto ideale.

Gli eventi della guerra trascineranno tutto e tutti in una spirale di violenza in cui sarà veramente difficile capire chi, alla fine, saranno i vinti e i vincitori.

Civil War di Stuart Moore è l'adattamento romanzesco dell'omonima saga fumettistica dalle Marvel. Una delle più importanti degli ultimi anni.

Non si tratta di un graphic novel a sé stante, bensì di quello che in gergo è chiamato cross-over.

Per spiegare il termine a chi non fosse avvezzo con la terminologia devo spiegare brevemente la struttura dell'universo narrativo Marvel (ma anche DC Comics). La maggior parte dei personaggi Marvel vivono tutti nello stesso mondo e nello stesso tempo, pertanto girando nella New York dei fumetti possono incontrarsi e scontrarsi fra loro e quello che accade in un albo di un personaggio potrebbe avere conseguenze in quello di un altro. Non sempre ciò accade, talvolta i collegamenti sono minimi, come una nevicata eccezionale che colpisce NY e tutti gli albi ne parlano. Altre volte invece i collegamenti sono più diretti. Una storia può cominciare sulla testata dei Vendicatori e proseguire sui Fantastici Quattro o X-Men o Spider-Man. Questo è il cross-over. Una storia che attraversa diverse testate.

Molti cross-over hanno una storia principale narrata su una miniserie o una testata "portante" e diversi episodi collaterali narrati nelle testate collegate, negli episodi definiti "tie-in". Molte volte per seguire un cross-over basta leggere la miniserie portante o gli albi in cui si svolgono gli eventi principali, trascurando i tie-in.

L'invenzione del cross-over è stata la ovvia conseguenza commerciale della potenzialità di un comune universo narrativo. Un modo per fare acquistare più albi possibile ai fan, attirando gli appassionati di un personaggio verso le storie di un altro. C'è anche da dire però che alcuni di questi eventi sono stati anche narrativamente rilevanti, raccontando momenti chiave della storia dell'Universo Marvel.

Questo preambolo è indispensabile per comprendere il tipo di operazione che ha compiuto Stuart Moore e le difficoltà che si è trovato ad affrontare.

Civil War è un progetto che si è sviluppato su una miniserie di 7 albi, scritti da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven, collegati praticamente a tutte le testate dell'Universo Marvel. 

Nel caso di Civil War se tutti gli eventi fondamentali per la storia si sono svolti nella miniserie, molto più importanti che in altre saghe sono stati i tie-in nelle testate collegate, veri e propri approfondimenti della vicenda che in molti casi sono indispensabili. Altri eventi non trascurabili si sono svolti in altre miniserie come Civil War Front Line. Si tratta quindi di un corpus narrativo di quasi un migliaio di pagine con centinaia di personaggi coinvolti, uscito tra fine 2006 e metà 2007, raccolto poi in tre volumi.

Nel caso della Marvel non c'è stato un unico gruppo di scrittori o disegnatori, come avviene per una saga letteraria, normalmente scritta da una sola persona, ma un enorme lavoro di coordinamento redazionale tra diversi team creativi.

Trasporre quasi mille pagine di fumetti in un solo romanzo di 370 pagine è un'impresa impossibile e Stuart Moore non ci ha neanche provato.

Come dice lo stesso autore del romanzo nella postfazione, servono migliaia di parole per raccontare quello che un disegnatore narra in una sola tavola o vignetta. 

Moore ha giustamente operato delle scelte, cercando di estrapolare dalla vicenda alcuni passaggi fondamentali, trovandosi nella curiosa situazione di doverne inventare altri per essere fedele alla sostanza della storia originale, tradendone la lettera. Come se avesse scritto la possibile sceneggiatura di un film ricavato dal fumetto.

I punti di vista principali sono quelli di Capitan America, Iron Man, Spider-Man e Susan Richards, ossia quelli che si troveranno a compiere le scelte più dilanianti. Il passaggio tra i diversi PDV è chiaro e senza equivoci.

Scopo di Stuart Moore è mostrarci nel romanzo i grandi conflitti emotivi dei suoi protagonisti, prima che lo spettacolo degli scontri tra supereroi.

Se il media fumettistico si presta all'effetto speciale, Moore punta sul dialogo e sull'introspezione delle motivazioni profonde.

La vicenda attinge sia alla miniserie che a episodi degli albi tie-in e risulta nel suo complesso omogenea. L'autore ha molta cura nell'introdurre al neofita i tanti personaggi che appariranno, non solo quelli principali. 

Ne risulta un prodotto che non sembra concepito solo per i fan Marvel collezionisti, ma anche per i lettori di romanzi propriamente detti.

Di contro il lettore Marvel più fedele rimarrà stupito di alcune scelte narrative, non tanto per la scelta degli episodi e dei personaggi da includere nel romanzo, ma quanto per la reinterpretazione della cronologia degli stessi.

Il caso più eclatante è Peter Parker/Spider-Man. 

Una saga dell'Uomo Ragno successiva a Civil War, Soltanto un altro giorno, aveva, detto in sintesi, cancellato dalla continuity ufficiale sia la rivelazione pubblica della sua identità che il matrimonio tra Mary Jane e Peter, che all'epoca di Civil War erano sposati. Nel romanzo di Moore invece Peter e Mary Jane non si sono mai sposati.

Questa soluzione non fa perdere coerenza narrativa al romanzo, poiché le preoccupazioni di Peter per l'incolumità della Zia May e di Mary Jane possono essere le stesse, sia che quest'ultima sia la moglie o la migliore amica.

Ci sono altre piccole differenze, come i riferimenti a Barack Obama che è stato eletto Presidente degli Stati Uniti solo nel novembre 2008, che collocano gli eventi del romanzo Civil War un paio di anni dopo rispetto a quelli dei fumetti, ambientati in piena amministrazione Bush.

Nel fumetto Nick Fury è vivo ma nascosto e aiuta segretamente gli eroi ribelli, mentre nel romanzo è dato per disperso e i ribelli sono aiutati da non meglio identificati "contatti" di Capitan America.

Un altro punto importante è che nel fumetto ci sono ben due portali che conducono alla prigione sulla Zona Negativa, uno a Ryker's Island e l'altro al Baxter Building (la sede dei Fantastici Quattro) mentre nel romanzo c'è solo il secondo. Questo probabilmente ha consentito di concentrare l'azione, mentre nel fumetto l'uso di diverse location era funzionale a un racconto che si dipanava su più serie.

Non sono scelte che fanno perdere di tensione il racconto, che risulta un godibile prodotto d'intrattenimento, collocano però il romanzo in un universo alternativo rispetto a quello del fumetto, leggermente divergente.

Sono invece assolutamente fedeli le caratterizzazioni psicologiche dei personaggi, aderenti a quelle che i fan conoscono e apprezzano da anni. Insomma i personaggi sono quelli che i fan hanno imparato ad amare, di contro chi non lo conoscesse dai fumetti nel romanzo li scopre in una versione molto più simile alla loro storia fumettistica di quanto non siano quelli dei film.

Il romanzo è complessivamente divertente. Scorre con fluidità ed è la buona occasione per narrare da un diverso punto di vista l'epopea dei supereroi.