Quando passioni diverse vengono accomunate dalla volontà di condividere anche chi è estraneo a esse, addirittura diffidente, può venire coinvolto dall'entusiasmo e dal clima che si respira in una manifestazione del genere. E parlare di cultura non deve affatto escludere dal discorso aspetti considerati di costume e di crescente diffusione com'è attualmente il cosplay. Non si può che provare ammirazione, a mio avviso, per chi dedica ore di lavoro a creare costumi e accessori di un personaggio dei fumetti, dei videogame, di film e serie televisive, studiandone il modo di agire e riproponendolo, una volta che ci si è letteralmente calati in quei panni realizzati con le proprie mani. È innegabile che anche nei confronti di un pubblico profano di ogni età, e soprattutto di giovanissimi, i cosplayer esercitino un fascino assoluto, e se ne è potuto avere un assaggio quando, nel tardo pomeriggio del 19 agosto, ragazze e ragazzi in costume hanno iniziato a giungere in piazza Santa Margherita per partecipare al contest o solo per posare nelle immagini scattate dal pubblico e dai fotografi. La gara vera e propria, organizzata da Giulio de Nardis, Isabella Ferrini e Andrea Locorotondo, è stata disturbata da minacciose nuvole che per fortuna hanno rilasciato una violenta pioggia solo quando le premiazioni del miglior cosplayer maschile (Giustino Carchesio, con Egon Spengler di Ghostbusters), della migliore femminile (Daniela Maggi, con Blood Elf Death Knight di World of Warcraft), del miglior gruppo (l'ensemble di original cosplayer a tema steampunk) e del miglior fantasy medievale (il trio di membri del Game of Thrones Italian Cosplay Group) erano ormai giunte al termine.

I partecipanti al cosplay contest (foto di Marco Perilli)
I partecipanti al cosplay contest (foto di Marco Perilli)

Il nubifragio ha solo posticipato l'esibizione dei Last to Fall, dei Countdown Zero e dei Devamoth, giovani metal band aquilane che hanno alzato la temperatura (e ce n'era di certo bisogno, dato il calo improvviso della stessa in seguito alla violenta pioggia) con la loro musica senza compromessi.

Sempre all'insegna del metallo pesante il concerto dei Congiura del 18 agosto, aperto da quello dei Nexus, ma sul palco allestito in piazza Margherita davanti alla statua del tardo Seicento di Carlo II d'Asburgo (opera di Marcantonio Canini) le serate musicali hanno avuto luogo per tutti e tre i giorni di Sulle Tracce del Drago.

Serena Rampini e la sua arpa celtica in concerto (foto di Marco Perilli)
Serena Rampini e la sua arpa celtica in concerto (foto di Marco Perilli)

Serena Rampini e la sua arpa celtica si sono esibite due volte. La prima accompagnando, con melodie di musica popolare irlandese ma anche con brani di colonne sonore di videogiochi come Skyrim oltre che con una suggestiva cover di The Bard's Song dei Blind Guardian, la voce dell'attrice Antonia Renzella nelle sue interpretazioni di poesie a tema storico e fantastico. La seconda, aprendo l'appuntamento musicale della serata conclusiva della manifestazione per il concerto del quintetto tutto al femminile delle Green Clouds, band che con la sua travolgente e a tratti sognante keltronic ha deliziato un nutrito pubblico, proponendo brani tradizionali di musica celtica rivisitati in chiave moderna, oltre a composizioni proprie. L'ormai sciolta tensione degli organizzatori, stanchi ma felici per la riuscita della manifestazione, e il coinvolgimento dovuto alle irresistibili abilità tecnica e carisma delle musiciste, hanno generato danze festose davanti al palco, al ritmo delle gighe e dei reel che hanno portato un po' d'Irlanda tra i deserti cantieri dei palazzi e delle chiese circostanti.

Le Green Clouds salutano il pubblico, da sinistra a destra: Neala (batteria e percussioni), Erin (pianoforte e tastiere), Roisin (violino), Grania (oboe e corno inglese), Eirwen (basso) (foto di Marco Perilli)
Le Green Clouds salutano il pubblico, da sinistra a destra: Neala (batteria e percussioni), Erin (pianoforte e tastiere), Roisin (violino), Grania (oboe e corno inglese), Eirwen (basso) (foto di Marco Perilli)

E alla fine, dopo il bis concesso dalle Green Clouds, le parole di chiusura della manifestazione pronunciate da Salvatore Santangelo e da Riccardo Cicerone hanno diffuso un pizzico di malinconia per la fine della bella esperienza vissuta insieme. Una malinconia alleviata da una promessa, quella della prossima, settima edizione di Sulle Tracce del Drago, soprattutto dopo l'alta partecipazione riscontrata da questa edizione appena conclusa.

Nel frattempo, potete prendere visione di una selezione di fotografie scattate durante la tre giorni nella galleria in fondo a questo reportage e, nelle risorse in rete più in basso, accedere alle pagine Facebook ufficiali di L'Aquila Fantasy Fest (che ha lo scopo di aggiornare gli appassionati circa le iniziative a loro dedicate nel capoluogo abruzzese e nei suoi dintorni) e della manifestazione qui raccontata.

Il portale sui regni dell'immaginazione, all'Aquila, si è per ora soltanto socchiuso.

*tratto dall'articolo "Fantasy, Like Poetry, Speaks the Language of the Night", pubblicato originariamente sul San Francisco Sunday Examiner and Chronicle il 21 novembre 1976 (traduzione propria)