Martedì 16 ottobre 2018 è stato un giorno importante per gli appassionati di fantastico. A Milano, all’interno del Mondadori Multicenter di via Marghera, Oscar Mondadori ha tenuto un incontro aperto al pubblico in cui ha presentato alcuni libri appena pubblicati e soprattutto molte libri di futura pubblicazione. Il video integrale dell’incontro è già stato diffuso su Facebook, ma può essere interessante fare qualche considerazione.

In passato la casa editrice di Segrate aveva organizzato incontri riservati agli addetti ai lavori per parlare dei suoi progetti, l’apertura agli appassionati conferma la volontà di instaurare con loro un dialogo sempre più stretto già mostrata sui canali social, in particolare con l’apertura della pagina Oscar Mondadori Vault su Facebook.

L’incontro è stato una presentazione di novità, non è stato lasciato spazio al dialogo, se non a livello personale prima e dopo la presentazione, forse anche perché per parlare di così tante opere è stato necessario molto tempo. Poiché si è parlato di un gran numero di opere noi ripercorreremo la serata in diversi articoli, strutturati non secondo la scaletta oraria ma per tema.

Il ricco programma conferma l’impressione già avuta nel recente passato che Mondadori abbia deciso di prendere la narrativa fantastica – e i suoi lettori- molto sul serio.

Nel corridoio che portava alla sala campeggiavano 12 pannelli di grandi dimensioni che mostravano le copertine di altrettante opere che sarebbero state presentate di lì a breve. L’incontro, condotto dal giornalista Lorenzo Fantoni, è iniziato con Luigi Belmonte, Responsabile Oscar Mondadori, che ha raccontato della nascita del progetto.

Le origini di Oscar Fantastica

Al suo fianco è stata proiettata un’immagine della copertina di Le cronache di Corum di Michael Moorcock, romanzo pubblicato come dodicesimo volume della collana Oscar Fantasy nel 1990. Nella grafica della copertina, realizzata da Don Maitz, sono percepibili il trascorrere del tempo e il mutare dei gusti, ma il volume, al cui interno compariva un’introduzione di Giuseppe Lippi, anch'egli presente in sala, era testimone di un fatto importante: negli anni ’80 e ’90 esisteva una specifica collana dedicata al fantasy, come ne esistevano altre legare alla fantascienza, ai fumetti e ai vari generi letterari. La riscoperta del libro di Moorcock, definito scherzosamente “la sacra reliquia”, all’interno dei depositi di Segrate ha spinto i direttori delle collane Oscar a riflettere sul ruolo dell’editore e sul modo in cui l’editore vuole porsi nel mercato e rapportarsi con i lettori. Da qui la nascita della collana Oscar Fantastica, di cui avevamo parlato nella primavera del 2016:

10 cose che sappiamo sul progetto di Oscar Fantastica e George R.R. Martin

10 cose che sappiamo sul progetto di Oscar Fantastica e George R.R. Martin

Articolo di Martina Frammartino Martedì, 26 aprile 2016

Da un incontro in Mondadori per la presentazione della nuova collana tanti spunti di riflessione sul passato, presente e futuro dell'editoria del fantastico.

Leggi

Dal progetto iniziale, presentato come una nuova frontiera per la fiction e nato per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più ampio e variegato, figlio della serialità, di narrazioni travolgenti e allargate, con una selezione dei migliori titoli che hanno ispirato e si sono ispirati a film, videogames, fumetti e serie tv e quindi non strettamente legato a fantasy e fantascienza, l’editore si è gradualmente indirizzato verso libri strettamente di genere, con i fumetti confluiti nella collana Oscar Ink, nata nel 2017, e le opere appartenenti ad altri generi confluite in altre collane ancora.

Le cronache di Corum è stato lo spunto da cui è partito il nuovo progetto, ma è possibile che Mondadori pubblichi romanzi di Moorcock? Non è stato detto nulla in proposito, ma il solo fatto di mostrare la foto del libro qualche dubbio lo fa nascere. Il nome di Moorcock è evidentemente ben presente nella mente dei vari direttori di collana, le ultime opere dello scrittore britannico sono state portate in Italia nel 2016 da parte della collana da edicola di Mondadori, Urania, ma quasi tutto quel che è stato tradotto in italiano è ormai fuori catalogo. Dello stretto rapporto fra Oscar Fantastica e Urania abbiamo parlato qualche mese fa:

Oscar Fantastica e Urania Jumbo: grandi opere in doppia edizione

Oscar Fantastica e Urania Jumbo: grandi opere in doppia edizione

Articolo di Martina Frammartino Lunedì, 25 giugno 2018

Accordo fra Urania e Oscar Fantastica: N.K. Jemisin, Nnedi Okorafor, Ian McDonald, Cixin Liu e Ann Leckie saranno pubblicati in entrambe le collane. E le sorprese non sono finite…

Leggi

L’ultima pubblicazione di un volume della saga di Elric di Melniboné risale al 2008, l’editore era Fanucci. La prassi più diffusa, a livello editoriale, è l’acquisizione dei diritti di pubblicazione per dieci anni, a cui possono fare seguito diversi rinnovo. Visti il tempo trascorso i diritti di Elric potrebbero essere tornati in possesso del suo creatore, cosa che renderebbe più facile l’eventuale acquisto da parte di un altro editore. Qualche tempo fa sulla pagina Facebook di Oscar Mondadori Vault sono comparse richieste relative a una ristampa delle opere di Moorcock e, anche alla luce delle dichiarazioni dei direttori di collana relative al desiderio di mantenere un contatto stretto con i fan, la cosa appare tutt’altro che impossibile.

Bentornati su Mondo9

Chiusa la parentesi storico/introduttiva sul palco sono saliti Dario Tonani, autore di Naila di Mondo9, e Franco Brambilla, fresco vincitore del Premio Italia per la copertina di Equinoide. La presentazione è stata preceduta dalla trasmissione del booktrailer:

Dopo aver pubblicato con editori quali Delos Books e 40k Books, nel 2015 Tonani è approdato a Urania con Cronache di Mondo9. Naila di Mondo9, arrivato nelle librerie lo scorso settembre, è uno spin-off dell’opera precedente e può essere letto in modo del tutto autonomo. Il mondo è quello delle navi senzienti, navi sporche, vissute, ben diverse dalle tradizionali astronavi luccicanti della fantascienza. La storia mostra la paura che gli esseri umani hanno di fronte a meccanismi che non conoscono. Le sconfinate distese di sabbia non possono non richiamare il pianeta Arrakis narrato da Frank Herbert in Dune, uno delle fonti di ispirazione di Tonani insieme a Brian Aldiss e a Philip Reeve, il cui Macchine mortali tornerà in libreria il 6 novembre grazie alla nuova notorietà donatagli dal film di Peter Jackson.

La protagonista, Naila, è una raccoglitrice di un tipo di cardi chiamati mangiaruggine che, quando si imbatte in una nave, vi sale sopra e non ne scende più.

Il libro è corredato da numerose illustrazioni di Brambilla, autore anche della copertina. Per lui, che lavora abitualmente con la tecnica 3D, la sfida è consistita nello sporcare l’immagine per accostarsi all’immaginario di Tonani.

Da sinistra Alba Mantovani, Lorenzo Fantoni e Marco Rana
Da sinistra Alba Mantovani, Lorenzo Fantoni e Marco Rana

Arriva la Terra Infranta

Le anticipazioni hanno iniziato ad arrivare subito dopo con Marco Rana, editor di Oscar Fantastica, Oscar Draghi e Oscar Ink, e Alba Mantovani, traduttrice della trilogia La terra infranta di N.K. Jemisin. Se negli Stati Uniti Jemisin è un’autrice fondamentale, fino a ora in Italia era arrivato poco. Nel 2012 Fanucci aveva pubblicato La luna che uccide (2012), primo romanzo della duologia Dreamblood, mentre Gargoyle aveva pubblicato I centomila regni (2010), primo romanzo della Inheritance Trilogy, ma entrambe le saghe si erano fermate al primo volume. Nel 2016 Jemisin ha vinto il premio Hugo con The Fifth Season, diventando la prima autrice di colore capace di conquistare il premio per il miglior romanzo. Il successo è stato replicato nei due anni successivi con gli altri volumi della Broken Earth Series, fatto che l’ha resa la prima autrice capace di vincere il premio Hugo con tutti e tre i romanzi che compongono la sua trilogia.

The Broken Earth
The Broken Earth

I romanzi, che manterranno in italiano la copertina originale, saranno intitolati La quinta stagione, Il portale dell’obelisco e Il cielo di pietra, l’inizio della pubblicazione della saga è previsto per aprile 2019. Più che di fantascienza per quest’opera di può parlare di fantastico, con una declinazione apocalittica data dall’identità del cattivo di turno, il pianeta Terra stesso, visto non nell’accezione di madre ma di padre molto pericoloso. Il modo di scrivere di Jemisin ha costituito una sfida per la traduttrice, con un inizio spiazzante, un linguaggio piano che a tratti diventa molto specialistico nella descrizione degli eventi cataclismatici. Il contesto è irreale, ma i personaggi che vi si muovono dentro sono molto umani e hanno a che fare con problemi sociali importanti, dalla schiavitù delle persone di colore alla struttura in caste e al rifiuto del diverso.

Ritorna Ancillary Justice

Un’altra trilogia di fantascienza, Ancillary di Ann Leckie, è stata presentata dalla traduttrice Francesca Mastruzzo. I primi due romanzi, Ancillary Justice. La vendetta di Breq e Ancillary Sword. La stazione di Athoek, erano stati pubblicati da Fanucci rispettivamente nel 2014 e nel 2015 con la traduzione di Matteo Diari, il terzo, Ancillary Mercy (2015), non era mai stato tradotto. La pubblicazione dell’intera trilogia in un unico volume è indicativamente prevista nel periodo compreso fra maggio e giugno, quella dello spin-off Provenance (2017) è prevista per ottobre. Con l’eccezione dei libri legati all’attualità gli editori pianificano con mesi d’anticipo quel che vogliono pubblicare, ma piccoli spostamenti di data dovuti tanto a motivi tecnici quanto a valutazioni legate al mercato sono sempre possibili. L’editoria non è una scienza esatta, e anche quando un progetto è portato avanti con professionalità è impossibile stabilire tutto in anticipo con previsione. L’immagine di copertina è la stessa dell’edizione originale di Ancillary Justice, già adoperata da Fanucci per la traduzione del romanzo.

Francesca mastruzzo e Lorenzo Fantoni
Francesca mastruzzo e Lorenzo Fantoni

Ancillary è una Space opera ambientata in un futuro non meglio specificato nell’impero Radch. Le astronavi sono dotate di un’intelligenza artificiale che gli consente di sapere tutto ciò che avviene al loro interno e allo stesso tempo sono incarnate in delle ancelle, ex ribelli la cui coscienze sono state rimosse per porre i corpi al servizio delle navi. La voce narrante che risulta da questa struttura è difficile da rendere in un’altra lingua, anche perché nella cultura di Radch non dà peso alle differenze di genere sessuale, perciò è difficile, a volte impossibile, dire se qualcuno è maschio o femmina. Leckie usa sempre il pronome femminile anche quando parla di qualcuno che è chiaramente un uomo, con l’effetto straniamento che si era perso nella precedente traduzione. Mastruzzo si è confrontata con Leckie sul modo di rendere il genere in italiano, che a differenza dell’inglese distingue il genere anche nei participi e in altre forme sintattiche, e sull’importanza dell’effetto finale e, come già era avvenuto con la traduzione tedesca, ha reso tutto al femminile.

L'arrivo di Binti

La terza opera importante di fantascienza, Binti di Nnedi Okorafor, è stata introdotta da un breve filmato in cui George R.R. Martin ha elogiato la scrittrice di origine nigeriana. Martin è fra i produttori di Chi teme la morte, serie televisiva in corso di realizzazione basata sull’omonimo romanzo di Okorafor. Chi teme la morte è arrivato in Italia solo in parte quando, nel 2015, Gargoyle ne ha stampato la prima metà, prima di cessare quasi del tutto le pubblicazioni:

Chi teme la morte

Chi teme la morte

Articolo di Martina Frammartino Martedì, 8 settembre 2015

Arrivato in Italia in romanzo di Nnedi Okorafor vincitore del World Fantasy Award del 2011.

Leggi

Come ha rilevato Franco Forte, editor di Urania, Mondadori sta per portare in Italia tre fra le più grandi storie della fantascienza degli ultimi anni, e sono tutte storie scritte da donne. Se una volta il genere era ritenuto maschile, questo non è più vero. Il volume, previsto per ottobre 2019, racchiude il racconto Binti (2015) – vincitore dei premi Hugo e Nebula – i romanzi brevi Binti: Home (2017), Binti: The Night Masquerade (2016) e un quarto racconto ancora inedito anche negli Stati Uniti.

Lorenzo Fantoni e Franco Forte
Lorenzo Fantoni e Franco Forte

Per la copertina è stata scelta l’immagine realizzata per l’edizione inglese del 2018 da Greg Ruth, già illustratore del graphic novel Indeh: Una storia delle guerre apache scritto da Ethan Hawke e pubblicato da Oscar Ink lo scorso anno. Sempre dall’edizione del 2018 proviene l’introduzione firmata da N.K. Jemisin.

Binti, la protagonista, appartiene alla tribù Himba, una tribù realmente esistente ma in via d’estinzione. Nel corso di un viaggio che dovrebbe portarla a una scuola prestigiosa, la sua astronave viene attaccata dagli alieni. Come unica superstite, dotata di eccezionali capacità, inizia a dialogare con gli alieni per cercare di portare la pace. I temi toccati sono tantissimi, dal distacco dalla propria terra e dalla propria gente al dialogo con una cultura aliena, ma soprattutto si tratta di una grande storia.

Nuova edizione per Il trono di spade

Se Okorafor è stata introdotta agli ascoltatori da Martin, non era la prima volta che, nella serata, si parlava di lui. Una mezz’ora prima Gioia Giunchi, responsabile dell’ufficio grafico Oscar, aveva presentato la nuova edizione di Il trono di spade nella collana I Draghi. La prima edizione di A Game of Thrones risale al biennio 1999-2000 con il romanzo suddiviso nei due volumi Il trono di spade e Il grande inverno pubblicati in edizione rilegata. Nel 2001, contemporaneamente alla pubblicazione rilegata di Il regno dei lupi, i primi due volumi erano stati pubblicati in edizione tascabile, e da quel momento i lettori avrebbero potuto acquistarli solo in quel formato. Nel 2011, con la trasmissione della prima stagione della serie televisiva, il numero degli appassionati è aumentato a dismisura, e non tutti hanno apprezzato il fatto di poter comprare i romanzi solo in versione economica. Una nuova versione di A Game of Thrones con copertina rigida stampata in rilievo per dare un effetto pelle è stata progettata da Federico Grignaschi e pubblicata come strenna natalizia alla fine del 2012. La grafica, semplice ed elegante, riproponeva lo stemma di Casa Stark così come è stato realizzato per la serie televisiva stessa. Se in copertina compariva chiaramente l’indicazione “Libro primo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco”, in costa il numero di serie del volume, ma anche la semplice esistenza di una serie, era indicata da un puntino. Questo perché se la serie si fosse fermata al primo volume sarebbe stato possibile considerare quel puntino come un semplice elemento grafico e non come un numero.

In un primo momento questo formato è stato definito edizione speciale o deluxe, il nome I Draghi è nato dalla battuta di un libraio che ha chiesto notizie dei romanzi rilegati “in pelle di drago”. Il successo dei volumi ha fatto sì che, oltre al completamento della pubblicazione della saga di Martin, venissero pubblicati numerosi titoli di altri autori. A distanza di anni, e con l’aggiunta di opere dalla grafica più elaborata, i romanzi di Martin devono essere apparsi troppo semplici, anche perché per l’editoria è prassi comune rinnovare le copertine, almeno delle opere più importanti, ogni pochi anni. I nuovi Oscar Draghi del Trono di spade arriveranno il libreria nel marzo del 2019, e l’effetto è notevole. Le illustrazioni si espandono per tutta la pagina e si tratta di illustrazioni capaci di colpire con forza l’immaginario del lettore, cose come il trono di spade (così come raffigurato nella serie televisiva, anche se Martin ha esplicitamente affermato che l’illustrazione che maggiormente ha colto ciò che lui aveva in mente è quella realizzata da Marc Simonetti per Il mondo del ghiaccio e del fuoco), un drago in volo o un albero del cuore con le sue inconfondibili foglie rosse. La tecnica usata crea un effetto-mosaico e presenta aspetti interessanti anche da un punto di vista tattile.

Se non si può non apprezzare lo sforzo dell’editore nel pubblicare libri belli anche da un punto di vista estetico, è facile immaginare che parte dei lettori non gradirà il cambiamento. Gli Oscar Draghi sono sempre stati intesi come volumi da collezione, idea confermata dagli stessi editor Oscar nell’incontro del 2016 che ha contrassegnato la nascita di Oscar Fantastica, ora la vecchia grafica è destinata a scomparire. Con The Winds of Winter e A Dream of Spring ancora inediti, chi ha comprato i volumi nell’edizione ancora in commercio prima o poi dovrà passare a volumi più belli ma diversi da quelli che già possiede, prospettiva sgradita da coloro che amano le edizioni uniformi da un punto di vista grafico.

I classici della collana I Draghi

Vere novità della collana I Draghi saranno invece Tutti i romanzi e tutti i racconti di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle, pubblicato il 23 ottobre (quindi ancora inedito nel momento in cui si è tenuto l’incontro) e La Fanta-scienza di H.G. Wells, libro annunciato per il 13 novembre che conterrà La macchina del tempo, L’isola del dottore Moreau, L’uomo invisibile, La guerra dei mondi e I primi uomini sulla Luna. Le copertine di questi volumi sono state realizzate dal collettivo Malleus Rock Art Lab. Per loro, che abitualmente realizzano poster per concerti, il fatto di confrontarsi con mostri sacri della narrativa è stato un cambiamento notevole. Senza rinnegare il loro tratto hanno cercato di realizzare immagini semplici, iconiche, che però mostrassero l’anima delle opere. Per Sherlock Holmes hanno messo in primo piano un violino dal sapore liberty, le cui feritoie si trasformano nelle lettere H e S che racchiudono il cognome del personaggio.

Per H.G. Wells si sono ispirati ai frontespizi antichi, semplici ma arricchiti dall’uso dell’oro, con i mondi che diventano protagonisti dell’immagine: il Sole innanzitutto e poi Marte, la Luna e la Terra.

Il lavoro fatto sui Draghi è notevole e mostra una notevole cura anche nei dettagli più minuti, con il logo degli Oscar che di volta in volta si trasforma per meglio adattarsi all'opera su cui si trova. Basta dare uno sguardo alla pagina Facebook per vedere l’interesse che la collana riscuote presso i lettori, che continuano a proporre all’editore nuovi titoli da pubblicare.

È importante notare però che, al di là del volume sul Commodore 64 e di Star Trek di James Blish, si tratta di testi che rientrano in due categorie. La prima comprende autori che già facevano parte del catalogo Mondadori: Terry Brooks, Cassandra Clare, Suzanne Collins, Ken Follett, Neil Gaiman, Kami Garcia e Margaret Stohl, Ursula K. Le Guin, C.S. Lewis, Valerio Massimo Manfredi, George R.R. Martin, Osho, Licia Troisi e i tre volumi della trilogia classica di Star Wars firmati da George Lucas, Donald F. Glut e James Kahn. La seconda comprende autori morti da oltre settant’anni, per i quali i diritti d’autore sono scaduti: Edgar Allan Poe (1809-1849), Arthur Conan Doyle (1859-1930), Robert E. Howard (1906-1936), H.P. Lovecraft (1890-1937) e H.G. Wells (1866-1946). L’unica eccezione è Atlantide e i mondi perduti di Clark Ashton Smith (1893-1961), curato da Giuseppe Lippi e pubblicato quasi un anno fa. È ancora da vedere se l’editore intenda pubblicare titoli fuori catalogo da anni ma di cui sarebbe necessario acquistare i diritti.

La serata ha proposto interessanti novità anche per i settori fumetti, young adult e fantasy, ma su questi titoli vi aggiorneremo in un prossimo futuro.