Stanchi di essere considerati solo paurosi, un serpente mortale, uno scorpione, un ragno e una lucertola fuggono dallo zoo di Sydney dove sono costretti a esibirsi al comando di un presunto "grande cacciatore bianco". Il loro obiettivo è tornare nella natura selvaggia, dove ritrovare la compagnia dei propri simili. Il gruppo avrà come compagno di viaggio suo malgrado un koala, star pucciosa ma capricciosa ed egoista dello zoo, che si rivela come una vera palla al piede.

Sulle tracce del gruppo è inoltre il cacciatore, deciso a riscattare il suo presunto onore davanti al figlio, cresciuto nella venerazione del padre.

Back to the Outback  - Ritorno alla Natura, è un'avventura per famiglie avente per protagonisti gli animali dell'Australia. La tesi che porta avanti è che niente è come appare, e che la bontà d'animo nulla ha che fare con l'aspetto esteriore. Il film è ben lungi dall'essere un documentario naturalistico, pertanto la zoologia è molto piegata a fini narrativi.

Pur trattandosi di un film corale, sicuramente i personaggi con il maggiore arco di crescita sono la serpente Maddie e il koala Pretty Boy, la cui linea narrativa è quella del buddy movie, improntato sulla crescita reciproca e sul superamento dei propri preconcetti.

Altro è meglio non dirlo per non anticipare troppo.

La storia ha un buon ritmo, i personaggi hanno il giusto grado di simpatia. Il film ha tra i suoi protagonisti i paesaggi australiani, ai quali la produzione ha voluto dare omaggio. Il viaggio che porta dalle di Sydney, attraverso le Blue Mountains e nel cuore rosso dell'Outback ci mostra una natura inospitale per gli esseri umani, alla quale approcciarsi con rispetto. Una devozione tangibile in ogni sequenza, ma che non fa venire meno al film della sua componente di intrattenimento per tutta la famiglia.