Ci sono molte strade che portano alla Ribellione. Cassian Andor non vorrebbe essere coinvolto direttamente, ma vivendo ai margini della legalità, di piccoli e grandi traffici, presto o tardi rischierà di attirare l'attenzione.

Ed è quello che accade, quando dovendosi difendere da due guardie corrotte scatena una caccia all'uomo che verrà notata fino ai vertici dell'Intelligence Imperiale. Ma non saranno gli unici, anche i vertici della Ribellione notano le sue potenzialità, e un misterioso individuo arriverà giusto in tempo per dargli l'occasione di togliersi dai pasticci. A patto, però, di cacciarsi in un pasticcio ancora più grande, una missione che potrebbe anche essere suicida.

Andor
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La sintesi dei primi quattro episodi di Andor, la serie prequel di Star Wars: Rogue One è molto lineare. Sappiamo quale sarà il destino finale del personaggio, uno dei più apprezzati di tutta la saga, nel film probabilemente più amato e meno controverso di quelli prodotti dopo Episodio VII.

Diego Luna torna con efficacia nei sofferti panni di un personaggio che un passato durissimo, che conosceremo piano piano, in una serie ambientata cinque anni prima della battaglia di Yavin, quella resa possibile anche grazie a lui.

Andor
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Quello che vedremo in questa serie, come fu in Rogue One, è il volto sporco della guerra contro l'Impero. Non quello degli "eroi", delle figure mitiche e mitologiche come i gemelli Skywalker, Han Solo o Lando Carlissian, bensì quello delle figure senza nome, quasi senza volto, ma il cui sacrificio ha reso possibile la vittoria finale. Battaglia dopo battaglia, trincea dopo trincea, nel fango, nella pioggia, in cantieri rugginosi e mondi brumosi e poco ospitali.

Andor
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Se il ciclo dei nove film "principali" è una saga epica, e forse anche retorica come molta epica, quelle che si narrano con Andor sono le cronache dalla prima linea, dai pezzi sacrificati e sacrificabili. Senza retorica, senza sconti di alcun tipo. La guerra è sudore, sangue, morte, e paura, tanta paura.

Il ritmo dei primi quattro episodi non è costante. In alcuni momenti sembra che il tempo si fermi, forse troppo. In altri momenti l'azione è frenetica. Pur tuttavia, lentamente, la serie prende, perché i passaggi sul protagonista, i flashback in particolare, costruiscono gradualmente un personaggio complesso, più sfaccettato di quanto non sia apparso anche nel film in cui lo abbiamo conosciuto.

Andor
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C'è molto da scoprire. Sul ruolo del misterioso faccendiere interpretato dall'efficace Stellan Skarsgård, o sulla Mon Mothma di Genevieve O'Reilly, che sembra avere anche lei una storia di sacrifici alle spalle e davanti.

Non mancano ovviamente gli antagonisti. Un'ambiziosa ufficiale dell'Intelligence Imperiale, un'ufficiale di polizia che farà di Cassian la sua ossesione.

L'ombra dell'Impero inoltre c'è, ed è opprimente, anche Coruscant assume tinte grigie e fosche, diverse da quelle luminose e luccicanti degli episodi I-III.

Andor
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Andor, serie ideata da Tony Gilroy, anche sceneggiatore di vari episodi, si presenta come una serie da scoprire, a lenta carburazione, ma alla quale dare una possibilità, perché dimostra come sia ancora possibile scoprire nuovi lati di un universo che è tutt'altro che esaurito.