Se Alla ricerca di Nemo ha sbaragliato in pochissime settimane tutti i precedenti record d'incassi della storia dei film d'animazione, un motivo dovrà pur esserci. E questo motivo non è il livello raggiunto dall'animazione digitale (per quanto sorprendente), né l'impiego delle nuovissime tecniche di suono dolby surround. Non solo, almeno. Il film si basa su una sceneggiatura di altissimo livello, la storia è curata nei dettagli, ricchissima di personaggi secondari e di sottotrame, piena di azione, di umorismo, di ottimi dialoghi, e soprattutto di un realismo senza precedenti. Si guarda lo spettacolo del mare e dei pesci più strani, ci si diverte, ci si emoziona, eppure si esce dal cinema e ci si accorge di aver assistito a una fedele rappresentazione della realtà umana. La paura e il fascino dell'ignoto, le diversità, il coraggio, l'amore e l'amicizia fanno da contorno al difficile rapporto padre-figlio nel periodo più difficile dell'educazione: il momento in cui il figlio diventa grande e pretende la propria indipendenza, e il genitore non è in grado di accorgersene, frenato dall'eccessiva apprensione. E' un film sulla crescita e l'aspetto più interessante, forse, è che la crescita maggiore la deve fare proprio il padre, costretto ad affrontare tutto ciò da cui ha messo in guardia il figlio, senza in fondo conoscerlo davvero.

Il protagonista della storia è Marlin, un simpatico pesce pagliaccio che, in seguito all'attacco di un barracuda, perde l'intera famiglia a eccezione di un piccolo uovo, dal quale nascerà Nemo. Proprio a causa dei mille divieti di Marlin, dettate dall'eccessiva apprensione, il piccolo Nemo viene catturato da un sub e finisce in Australia, nell'acquario di uno studio dentistico. Il padre, vincendo le paure che lo hanno bloccato per tutta la vita, parte alla ricerca del figlio, affrontando le insidie dell'oceano.

Si potrebbe obiettare che questa volta la premiata ditta Andrew Stanton - Lee Unkrich non ha raggiunto i livelli di originalità di Monster & Co., in cui una bambina indifesa era in grado di terrorizzare un'orda incredibile di mostri. E' vero, in questo Monster & Co. era stato geniale; eppure Alla ricerca di Nemo, grazie ai personaggi straordinari che popolano il mare, non ce ne fa sentire assolutamente la mancanza.

C'è Dory, la smemorata compagna di viaggio, in grado di regalarci momenti di assoluta ilarità; ci sono gli squali che, nel pieno del loro percorso rieducativo, cercano di diventare amici dei pesci; c'è Scorza, la tartaruga alternativa; e ci sono gli amici di sventura di Nemo, i coinquilini dell'acquario, una banda sgangherata abilissima nel fallire tutti i più bizzarri tentativi di evasione. Il film è pieno di citazioni cinematografiche: da Shining, quando lo squalo intrappolato tra due rocce imita Jack Nicholson; a Memento, nelle continue perdite di memoria di Dory; e soprattutto al cinema di Hitchcock, con la musica di Psycho che introduce l'arrivo del nemico umano, e il chiaro riferimento a Uccelli nell'attacco dei gabbiani.

Da sottolineare il notevole contributo italiano per il doppiaggio. La voce di Marlin è quella di Luca Zingaretti, mentre a Scorza ha pensato un ottimo Stefano Masciarelli. Ma l'interpretazione migliore è sicuramente quella di Carla Signoris, che ha dato vita a una straordinaria Doris.

Ancora un centro, quindi, per la felice collaborazione tra la Walt Disney Picture e la Pixar, che in apertura ci regala pure un bellissimo corto sulle disavventure di un pupazzo di neve imprigionato in una palla di vetro nel suo tentativo di corteggiare il soprammobile vicino.