Londra, oggi. La vita del Dr. Parnassus (Christopher Plummer) e della sua compagnia itinerante di attori (composta dalla figlia Valentina, dal nano Percy e dal giovane Anton) è costantemente minacciata dal misterioso Mr. Nick (Tom Waits), mefistofelica incarnazione del male, munita di sigaro e bombetta, che reclama per sè la giovane Valentina.

Gli equilibri sono destinati a mutare la sera in cui la ragazza, Percy e Anton salvano la vita a un uomo (Heath Ledger) lasciato sotto un ponte con un cappio al collo, appeso come la carta dei tarocchi, elegantemente vestito e ignaro del proprio passato. Unitosi alla compagnia sotto il nome di George, l’uomo scoprirà ben presto di chiamarsi Tony e di essere finito nei guai nientemeno che con la mafia russa.

Le sorprese non sono finite: L'Immaginario del Dottor Parnassus, che dà il titolo alla pellicola di Terry Gilliam presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, non è una semplice illusione, ma un mondo reale e non per questo realistico, in cui chiunque vive esperienze diverse a seconda del potere dell’immaginazione; al termine del viaggio, vi è l’inevitabile scelta tra bene e male che salva l’anima o, al contrario, la condanna per l’eternità.

Il diavolo questa volta è un tentatore dall’aspetto molto simile all’essere Supremo dei Banditi del Tempo, e l’uomo, dotato di libero arbitrio, non sempre compie la scelta giusta: predilige la via più breve e meno faticosa, accetta scommesse sulle anime umane e offre in palio la vita della propria figlia.

Plummer e Waits interpretano convincentemente l’uomo ‘contaminato’ dal male e il male ‘umanizzato’, ma sono soprattutto Heath Ledger, Johnny Depp e Jude Law a costruire efficacemente il personaggio sempre in bilico tra giusto e sbagliato di Tony, mentre Colin Farrel appare poco espressivo e fuori parte rispetto agli altri interpreti. Ottimo lo stratagemma utilizzato da Gilliam per giustificare gli avvicendamenti nel ruolo di Tony nel corso della vicenda, causati dalla morte di Ledger: a Londra Tony ha sempre il volto dell'attore prematuramente scomparso, mentre nell’Immaginario assume, di volta in volta, le fattezze di Depp, Law e Farrel, che hanno donato alla figlia di Heath Ledger il compenso per aver recitato nella pellicola.

Buona interpretazione anche per i ‘giovani’ Lily Cole (Valentina, presente in sala all’anteprima del film insieme a Gilliam) e Andrew Garfield (Anton) e per il tuttofare del Dr. Parnassus Percy (Verne Troyer).

La fotografia del film, curata da Nicola Pecorini, risulta ottima, come del resto nelle altre pellicole di Gilliam, mentre pecca la colonna sonora, di Jeff e Mychael Danna, che non riesce a raggiungere un grado di incisività tale da ‘tenere testa’ al talento visionario del regista e avere un impatto tale da influenzare persino il titolo del film come era capitato in Brazil.

Gilliam riesce a dare libero sfogo alla fantasia nella costruzione di un Immaginario diverso per ogni personaggio che attraversa lo specchio-portale presentato come un semplice attrezzo di scena dello spettacolo di magia itinerante, che ricorderà agli affezionati di Gilliam il gusto per il teatro e la rappresentazione scenica presente anche ne Le avventure del Barone di Munchausen. Cruciali le scenografie, i costumi, il trucco e gli ottimi effetti speciali per ricreare questo effetto di verità nella finzione.

Come tipico dello stile di Gilliam, anche questa volta a fare la differenza è il finale della pellicola, più ottimista rispetto agli altri lavori del regista, in cui chi sembrava onesto viene smascherato, chi è costretto a scegliere cerca di fare la cosa giusta e i buoni vengono premiati, non si sa se realmente o nell’ennesima illusione generata dai poteri del Dottore.

Nonostante i pregi, Parnassus, l'uomo che voleva ingannare il diavolo non riesce ad andare dritto al cuore dello spettatore come dovrebbe. Pur se scevra di difetti evidenti, la pellicola di Gilliam manca del quid che avrebbe potuto fare la differenza tra un buon film e il capolavoro atteso da molti appassionati.