Che sia un gatto, un robot o un robo-gatto, una cosa è certa: Doraemon è un ottimo amico per Nobita, un ragazzino giapponese di dieci anni che proprio non riesce a impegnarsi nello studio, non è bravo negli sport, si lascia mettere sotto dai bulli della scuola e non ha il coraggio di dichiararsi all'amica Shizuka, di cui è segretamente innamorato. La vita di Nobita cambia proprio grazie a Doraemon, arrivato dal futuro per aiutarlo a impedire che i suoi eredi crescano nella povertà. Da qui in poi Nobita e Doraemon vivranno una serie di avventure che li porteranno a volare, viaggiare nel tempo e consolidare la loro profondissima amicizia. 

Ispirato al popolare personaggio creato nel 1969 da Fujiko F. Fujio, Doraemon arriva al cinema in una nuova versione 3D che non lascia fuori nessuno dei temi principali della serie animata, trasmessa anche in Italia, che si compone di oltre 500 episodi. Chi ha seguito la versione italiana dell'anime sarà lieto di ritrovare al cinema il cast di doppiatori della versione del 2003, che annovera Pietro Ubaldi nei panni di Doraemon, Davide Garbolino in quelli di Nobita, Federica Valenti in quelli di Shizuka, Patrizia Scianca in quello di Suneo e Luca Bottale in quelli di Gian. Il film, che dura circa un'ora e mezza, ha un buon ritmo e si situa a metà strada tra un film compatto e uno a episodi: in questo si avverte l'influenza della serializzazione, perché sembra quasi di assistere a tre maxi episodi. Ne risulta un film coerente che piace anche a chi non è mai stato un fan di Doraemon. Lo spettatore si ritrova, senza quasi rendersene conto, a desiderare un amico fedele come Doraemon, in grado di tirare d'impaccio dalle situazioni più spinose grazie ai chiusky, gli aggeggi tecnologici provenienti dal futuro che permettono di aprire porte che conducono ovunque si voglia, trasformare in bugia tutto ciò che viene detto, rivelare i veri sentimenti delle persone e molto altro. 

Doraemon insegna a Nobita a volare e a viaggiare nel tempo, ma soprattutto gli insegna ad avere fiducia in se stesso e a capire che da certe situazioni è impossibile uscire se non da soli. Non è tanto Doraemon a salvare (in senso lato) la vita di Nobita, piuttosto Doraemon gli mostra come salvarsi da sé. Oltre a chiarire questo bel messaggio, il film fa ridere e commuove e descrive un'amicizia che tutti vorremmo, con una persona - poco importa che sia un gatto e non un umano - che ci capisce, ci permette di essere noi stessi e senza cui la nostra vita andrebbe avanti ma diventerebbe all'improvviso più triste. Che siate fan oppure no della serie animata vi consigliamo la visione di questo film, davvero adatto a tutte le età.