C'è voluta una lunga attesa prima che The Dark Knight Rises, terzo e ultimo film di Christopher Nolan sull'Uomo Pipistrello, giungesse nel nostro Paese. Gli incassi a livello mondiale, dopo ormai più di un mese di programmazione, hanno superato il miliardo di dollari, sorpassando quelli del secondo capitolo  (Il Cavaliere Oscuro, 2008) per un budget di produzione pari a una cifra compresa tra i duecentocinquanta e i trecento milioni di dollari.

In Italia, già l'anteprima dello scorso 21 agosto con la quale il film è stato diffuso in una serie di sale selezionate su tutto il territorio nazionale, ha fatto registrare circa ottocentomila euro di incassi. Un risultato notevole, quello raggiunto da Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, considerando che è stata unica la data di programmazione scelta per permettere ai fans e al pubblico più curioso di interrompere con una settimana di anticipo l'attesa.

Dopo il primo week-end di programmazione regolare (il film è uscito in tutte le sale italiane lo scorso mercoledì 29 agosto) i dati ufficiali del botteghino confermano quel successo anticipato: il film ha sfiorato i quattro milioni in tre giorni di programmazione, con un incasso complessivo di quasi sette milioni di euro, tenendo conto anche dell'anteprima e degli altri due giorni di presenza nelle sale.

Un successo planetario atteso, prevedibile, ma non scontato. Complici le aspettative, altissime dopo il precedente capitolo, la paura del pubblico americano dopo la strage dello scorso 20 luglio compiuta dal folle omicida in Colorado, la crisi economica che incide notevolmente sui consumi.

Sostanzialmente positivo è stato anche il riscontro della critica cinematografica italiana nei confronti dell'ultimo lavoro di Nolan (foto in basso a destra), con un più netto apprezzamento registrato nei giudizi delle riviste specializzate rispetto alle recensioni apparse nei maggiori quotidiani nazionali (i testi integrali degli articoli citati sono visualizzabili cliccando sul titolo della testata).

Natalia Aspesi, su La Repubblica, ha scritto che il film è 'perfetto forse per filosofi, studiosi comportamentali, psichiatri e giallisti, oltre a scienziati delle comics (sic!) e superstudiosi che seguono Batman sin dal film di Tim Burton dell’89, non trascurando neppure quello tremendo del ’97 (Batman e Robin) funestato da George Clooney' dimenticando che non sono soltanto due i film dedicati al Cavaliere Oscuro tra gli anni '80 e i '90, prima della riscrittura cinematografica di Nolan. Più inerente al film in sé è il giudizio espresso da Dina D'Isa su Il Tempo: 'Nolan chiude i conti con Batman, mirando in alto quasi ad assicurarsi di non essere dimenticato. I buchi nella trama (perdonabili), una storia di due ore 44 minuti che rischia di stancare e un eroe senza poteri in agonia per tre quarti della pellicola, non hanno impedito al regista di «Inception» di realizzare un grande film.'

Del tutto negativa, invece, la recensione di Fabio Ferzetti su Il Messaggero: 'l’insistenza, la magniloquenza, lo sfoggio di mezzi produttivi, soffoca ogni sottigliezza e condanna questo kolossal da duecentocinquanta milioni di dollari a oscillare fra il ricatto a sua volta terroristico delle reiterate scene di distruzione, e le tirate verbose dei personaggi di contorno.' A questa fa da contraltare il giudizio di Paolo Mereghetti su Il Corriere della Sera. Il critico elogia Nolan, a suo giudizio autore di un cinema 'capace di affascinare lo spettatore coinvolgendolo in un mondo nuovo e insolito, per forza di storia e non di tecnologie digitali (che ci sono anche qui, naturalmente, ma funzionali alla storia), di fantasia e invenzione.'

Badtaste ha assegnato un voto di quattro punti su cinque a Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno, che nella recensione di Nicolò Carboni viene considerato 'un film contraddittorio, che non lascia lo spettatore con in mano una verità semplice e, per questo, nonostante l’ovvio successo commerciale, il film non sarà amato dal grande pubblico perché, ancor più che nei predecessori, Nolan ci mette davanti alla verità estrema nascosta dietro ogni cammino eroico'. Identico il voto assegnato da 35mm e da BestMovie mentre leggermente inferiore (tre su cinque) è quello conferito da Marianna Cappi su MyMovies.

Il giudizio di Pierpaolo Festa su Film.it è giocato sul contrasto tra un'analisi razionale del film e le emozioni che esso suscita: 'troppo ricco di immagini, personaggi e contenuti. Una storia che traballa nel corso di tre atti, rischiando di sfracellarsi al suolo. Ad ogni modo Nolan contiene i danni. Come per tutti i suoi film, anche questo lascia addosso delle sensazioni contraddittorie che combattono ogni forma di entusiasmo precoce. Eppure lo spettacolo è così grande che si vorrebbe gridare al proiezionista di far ripartire il film da capo, immediatamente.' Marco Minniti, su Movieplayer, pur sottolineando le incongruenze dell'impianto narrativo creato da Christopher e da Jonathan Nolan (su un soggetto di David S. Goyer, foto in alto a sinistra) elogia la capacità del regista britannico di creare mondi, visioni di ampio respiro, attribuendo al film 'un senso dell'epica lucido e potente che non esclude, nell'ultima parte, una decisa e consapevole virata sul versante del melò; e un climax narrativo, sapientemente costruito nell'ultima ora, che farebbe invidia a qualunque prodotto appartenente allo stesso filone.' Infine Federico Pontiggia, per Cinematografo, conclude la sua analisi definendo il film una 'crasi ambiziosa di mèlo e action, comics e filosofia' che 'riporta Hollywood ai vertici: di tutto e di più, e tecnicamente ineccepibile.'

E' quanto mai plausibile che nei prossimi anni la Warner Bros. affiderà il rilancio cinematografico dell'eroe a un nuovo regista, ma non è del tutto chiaro se esso precederà o seguirà l'atteso, ambizioso progetto sulla Justice League ufficializzato nelle ultime settimane. L'estrema cura con la quale la Marvel Comics ha costruito negli anni il suo cinematic universe e l'enorme successo riscontrato dagli adattamenti cinematografici dei suoi principali eroi sta spingendo infatti la DC Comics a fare altrettanto e, almeno nelle intenzioni, con altrettanto successo. Il passo falso di Green Lantern (2011) che non ha convinto nè pubblico nè critica è stato forse dettato da una certa superficialità nel pianificare la trasposizione sul grande schermo di uno dei personaggi più amati della DC, imitando pedissequamente il tono dei lungometraggi sull'universo Marvel. E' quindi imminente, a quanto sembra, l'annuncio di un reboot del Cavaliere di Smeraldo o un seguito del primo film che stavolta convinca appieno, magari affidandone regia e sceneggiatura ad artisti capaci: per quanto riguarda quest'ultima non sono pochi i fan dell'eroe che anche per il film del 2011 avrebbero voluto Geoff Johns, prolifico comics writer che a partire dal 2005 ha ridefinito l'universo delle Lanterne Verdi.

Per quanto riguarda la regia di Justice League, alcune voci vogliono che dopo il 'no' di Ben Affleck la Warner Bros. abbia preso contatti con i fratelli Wachowski (foto a destra), celebri ideatori della saga di Matrix e autori di Cloud Atlas, adattamento cinematografico, in uscita in autunno, dell'omonimo, complesso romanzo dalle sfumature fantascientifiche di David Mitchell. E mentre L'Uomo d'Acciaio di Zack Snyder è ancora in fase di lavorazione tutto tace, finora, su eventuali progetti riguardanti Flash e Wonder Woman.