Secondo Luca sono ben due i bambini la cui nascita è preannunciata da messaggeri angelici: quella di Giovanni Battista, con l’apparizione al padre Zaccaria (Lc 1, 8-20), e quella di Gesù, con la già citata Annunciazione. E subito dopo la seconda nascita si verifica un altro evento portentoso:

C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore»” (Lc 2, 8-11).

La forte attesa messianica è presente anche nel mondo di Jordan. Sono molti i frammenti di profezia inseriti nell’arco delle migliaia di pagine che compongono i volumi della saga. Una delle prime, inserita subito dopo il prologo del primo romanzo (7), fornisce in poche righe un quadro abbastanza chiaro della situazione:

E accadde in quei giorni, come in precedenza e ancora in futuro, che le Tenebre soffocarono la terra e schiacciarono il cuore degli uomini, e le piante non crebbero e la speranza morì. E gli uomini gridarono al Creatore: O Luce dei Cieli, Luce del Mondo, lascia che il Promesso nasca dalla montagna, secondo le profezie, come fu in epoche passate e come sarà in epoche a venire. Fai che il Principe del Mattino canti alla terra, affinché le piante crescano e le valli producano agnelli. Fai che il braccio del Signore dell’Alba ci ripari dalle Tenebre e che la grande spada della giustizia ci difenda. Fai che il Drago cavalchi ancora il vento del tempo.”

Una profezia che viene da lontano, tramandata per secoli, e che parla di una venuta ma anche, come in Malachia, del fatto che l’evento non sarà certo indolore.

Le cosiddette Profezie del Drago fanno parte della cultura del mondo di Jordan. Sono storia, qualcosa che esiste e che ci si aspetta che si avvereranno in futuro, come gli ebrei aspettavano il compimento delle profezie dell’Antico Testamento. Molto più concrete e attuali sono un altro paio di profezie presenti nella saga, che costituiscono il vero e proprio punto di svolta di alcuni avvenimenti.

Un’Aes Sedai di nome Gitara Moroso, che aveva il dono della Preveggenza, le aveva detto che il disastro sarebbe caduto sulla sua terra e la sua gente, forse il mondo intero, se non fosse andata a vivere con le Fanciulle della Lancia, senza rivelare a nessuno la sua destinazione. Doveva diventare una Fanciulla, e non sarebbe potuta tornare nella sua terra fino a quando le Fanciulle non sarebbero andate a Tar Valon” racconta ancora Amys (8).

Fra le conseguenze di questa profezia ci sono il viaggio di Tigraine fra gli Aiel e il suo incontro con Janduin, che sarebbe poi diventato il padre di Rand, ma anche la contrastata successione al trono dell'Andor, che si risolve con l’ascesa di Morgase Trakand.

L’altra profezia è decisamente sconvolgente. “«È nato di nuovo!»” grida Gitara Moroso in Nuova primavera (9). “«Lo sento! Il Drago ha fatto il primo respiro sulle pendici di Montedrago! Sta arrivando! Che la Luce ci aiuti! Che la Luce aiuti il mondo! Giace nella neve e grida come il tuono! Brucia come il sole!»”.

Pronunciate queste parole, che daranno il via agli eventi del prequel alla saga e che vent'anni dopo consentiranno a Moiraine di giungere a Emond’s Field all’inizio di L’Occhio del Mondo, la Custode degli Annali si accascia e muore. Per le persone presenti non avrebbe potuto esserci un segno più forte.

La nascita del bambino costituisce generalmente una minaccia per il padre, che lo condanna a morte. La condanna dovrà essere eseguita da un suo rappresentante.

Per Gesù è impensabile che sia il suo stesso padre (vero o putativo) a condannarlo a morte. Pertanto questo ruolo viene ricoperto dal re della terra in cui il bambino nasce che, impossibilitato a riconoscerlo in mezzo ad altri bambini, ordina una vera e propria strage degli innocenti:

Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

Un grido è stato udito in Rama,

un pianto e un lamento grande;

Rachele piange i suoi figli

e non vuole essere consolata, perché non sono più.” (Mt 2, 16-18).

Come già detto, Gesù scampa al massacro grazie a un sogno di Giuseppe.

La stessa azione, di massacro indiscriminato per uccidere colui che potrebbe opporsi al Tenebroso, viene compiuta dalle Aes Sedai dell’Ajah Nera.

«L’Ajah Nera sa che il Drago è Rinato ma non quando!»” esclama Siuan. “«Luce! Stanno uccidendo ogni uomo o ragazzo che ‘potrebbe’ essere in grado di incanalare! Oh, che io sia folgorata, potrebbero morire migliaia di uomini, decine di migliaia.»

[…] L’Ajah Nera aveva iniziato un massacro.” (10).