Nel vostro mondo ideale, che volto avrebbe l'editoria?

Deve per forza di cose essere un volto diverso da quello che ha oggi? Non credo. Forse potrebbe essere un volto più propositivo e brillante, certo, ma a ben vedere il lettore per primo può scovare "la sua editoria". Non è retorica, ma si può trovare di tutto là fuori. Basta avere il tempo, la voglia e l'interesse per guardarsi attorno. È facile puntare il dito contro i problemi, che esistono come in tutti i campi possibili e immaginabili della nostra società, senza poi però fare niente di concreto per risolverli. C'è già tutto quello di cui abbiamo bisogno, basta fare qualcosa per ottenerlo.

Con quali criteri scegliete un libro di genere Fantastico?

La Collana Pegaso, curata da Luca Azzolini, contiene in sé tutte le declinazioni del fantastico: storico, romantico, gotico, dark-fantasy, a quello sfumato di avventura o di horror, di fantascienza o urban-fantasy. Cosa ci fa scegliere fra i tanti manoscritti? Semplicemente la bontà del testo. Può sembrare riduttivo, e forse lo è, ma è imprescindibile per essere pubblicati. Deve piacerci. Deve trasmetterci qualcosa. Un'emozione. Noi non siamo mostri a tre teste, siamo dei lettori prima di tutto. E come ogni lettore vogliamo essere avvinti da una bella storia, scritta bene, che ci emozioni.

Midgard (Reverdito Editore, 2009)
Midgard (Reverdito Editore, 2009)

Certo, la Collana Pegaso può ospitare un certo numero di volumi all'anno, può prendere una direzione piuttosto che un'altra, ma un romanzo valido non resta inedito molto a lungo, uno sbocco lo trova sempre.

Che caratteristiche avrebbe il libro che sognate di scoprire?

Un libro che sappia sfiorare certe corde emotive è qualcosa di davvero raro. Un libro capace di parlare a molti, se non a tutti, è ancora più raro. Ecco, forse un libro come questo non me lo lascerei proprio scappare.

Accettate elaborati da chiunque o solo tramite agenti?

Certo, non facciamo distinzioni. Ci fa piacere essere contattati dagli autori che ci inviano spontaneamente i loro testi, e dalle agenzie che propongono i loro autori. Le perle si possono nascondere ovunque, e a noi piace cercarle.

Due consigli agli scrittori: cosa fare e cosa non fare assolutamente quando si rivolgono a voi.

Per il cosa fare:

1)      Date un'occhiata al nostro catalogo e ai nostri libri, sfogliateli in libreria (se proprio non volete comperarli…), oppure cercate in rete informazioni che ci riguardano, cosa abbiamo già scelto e le nostre linee guida.

2)      Informatevi il più possibile sull'editrice e curate al massimo l'invio del vostro testo, è sicuramente una carta in più se giocata bene.

Cosa non fare:

1)      Evitate di spedire i manoscritti senza averli riletti almeno un paio di volte. Spesso arrivano in sede manoscritti che già nella prima pagina contengono refusi, chiaramente questo indispone il lettore e va a incidere sulla valutazione finale. Considerate sempre la prima stesura come un qualcosa di grezzo che va riscritto e rimodellato. Lasciate "riposare" il vostro lavoro. Curatelo il più possibile, non abbiate fretta di pubblicare, e una volta che avrete fatto tutto ciò chiedetevi se è qualitativamente all'altezza di ciò che amate leggere.

2)      Siate semplici e diretti, educati e pazienti. Niente mail chilometriche in cui elencate le qualità indiscutibili del vostro testo – un sicuro best-seller – ma a oggi ancora incompreso.

Quali sono i difetti che riscontrate più spesso in un manoscritto?

Sono tanti, ma fra i più ricorrenti vi sono: "D" eufoniche a profusione, aggettivazione eccessiva, punteggiatura  sparsa come semenza in un campo arato, a volte una vera e propria mancanza di padronanza linguistica e lessicale (ripetizioni, errori grammaticali e sintattici, ecc.), e in generale una disattenzione alla resa del testo. Spesso arrivano manoscritti con pagine definite a "colata di cemento",  senza un rientro, senza un a capo, un blocco di parole capace di spaventare anche il più volenteroso fra i lettori.

E nella lettera che accompagna l'elaborato?

Le più spiacevoli sono le mail bianche, peggio ancora se l'indirizzo mail non riporta nessun nome e cognome ma solo qualche oscura e criptica sigla.

Opposte, le mail a cascata. Lì perlomeno i dati identificativi ci sono, risulta difficile scovarli in mezzo a pagine e pagine di chiacchiere, ma ci sono.

E nella sinossi?

In una sinossi il vero problema è mancare il punto. Mi spiego. Le sinossi devono invogliare alla lettura, essere brevi e incisive, avvincenti se possibile, e devono puntare su tutte le particolarità del testo (e non essere solo un gelido elenco di: "Caio va a Roma, incontra Tizio, poi Tizio lo inganna e fugge a Milano, dove incontra Sempronio, mentre Caio parte per Firenze.").

Il sigillo dei Templari (Reverdito Editore, 2009)
Il sigillo dei Templari (Reverdito Editore, 2009)

Spesso e volentieri, però, chi è al suo esordio non lo sa, o non sa fare una sinossi in modo professionale: ecco allora che queste paginette possono diventare il più grande nemico di un esordiente. Se non si sa come cogliere l'attenzione di un editor, c'è il serio rischio di compromettere il lavoro di anni.

Promozione e marketing: la vostra ricetta…

Cerchiamo di essere sempre presenti, di tenere informati i nostri lettori, di non mancare mai un appuntamento importante. Non abbandoniamo la tradizione, ma cerchiamo nuove vie e sondiamo il potenziale della rete e la pubblicità virale che ne può nascere. Ma, l'unica vera fonte di promozione è quella che si crea col passaparola dei lettori. Se manca quello, tutto il resto non ha più senso.