Un uomo si sveglia improvvisamente in mezzo al deserto, senza nemmeno ricordare chi è. Ha una brutta ferita che gli fa male. Al polso lo stringe un bracciale misterioso, che non riesce a togliersi e non sa cosa sia. Poco dopo, arrivano sulla scena dei cacciatori di taglie, pronti a realizzare un buon guadagno sulla sua testa. E le difficoltà sono solo all’inizio. Perché l’uomo misterioso, una volta raggiunto il piccolo paese di Absolution, scopre di non essere molto benvoluto, e si fa dei nemici importanti alla svelta. Eppure, il guaio peggiore non è ancora arrivato.

Dal fumetto di Scott Mitchell Rosenberg un’idea travolgente arriva sugli schermi del cinema: Cowboys e Alieni, la giustapposizione di due mondi dell’avventura entrambi popolati da personaggi iconici e caratterizzati da una quantità di azione da mozzare il fiato. Prima ancora di formalizzare il progetto con il concorso della Dreamworks, della Paramount e della Universal Pictures, nomi del calibro di Steven Spielberg erano già affascinati da questa ispirazione. Tra i produttori vi sono infatti Ron Howard (Il Codice da Vinci), Brian Grazer (8 mile) Alex Kurtzman e Roberto Orci (entrambi impegnati in Star Trek e Transformers).

Oltre a questa congrega di menti eccellenti nella produzione, abbiamo un regista che recentemente ha raggiunto una grande fama, Jon Favreau, che ha diretto i due Iron Man. Ancora non basta? Tra gli attori c’è come protagonista Daniel Craig, il sesto James Bond, e nei panni di un potente allevatore, inizialmente suo rivale, nientemeno che Harrison Ford, invecchiato ma sempre leggendario. Keith Carradine impersona uno sceriffo, e tutti i personaggi minori sono stati scelti con cura, dando la parte ad attori talvolta esperti, talvolta poco conosciuti ma azzeccati per la parte. In una porticina minore c’è perfino Brendan Wayne, nipote di John Wayne, leggenda dei western di qualche decennio fa.

Quanto alla trama del film, presenta qualche buco e qualche parte poco logica, molte convenzioni hollywoodiane (del resto la tematica è stata scelta anche per questo), ma il ritmo del film non permette mai allo spettatore di distrarre la propria attenzione.

Se ci si mettesse quindi a fare l’elenco delle scene che sanno di già visto, delle circostanze poco credibili (tra cui il fatto stesso che una lotta tra le parti in causa sia semplicemente ipotizzabile, visto lo squilibrio tecnologico), ci si sentirebbe inevitabilmente ridicoli. Lo spettacolo è grande, e inevitabilmente arriva una vocina che suggerisce semplicemente di non pensare troppo alla logica delle cose, e di godercelo.

Cowboys & Aliens ci porta in un mondo duro, tra uomini e donne della frontiera che si arrangiano per vivere alla meglio in una località dove il sogno dell’oro è scomparso da un pezzo, tra delinquenti disposti a tutto, e tra gli indiani Apache Chiricahua: quelli di Geronimo tanto per intenderci. La minaccia terribile dei predoni spaziali unificherà gli sforzi di tutti, e lo straniero diventerà la speranza di salvezza. Un altro mistero che si risolverà a poco a poco è quello di Ella (Olivia Wilde, vista in Tron: Legacy), una donna misteriosa che dice di poter aiutare il nostro protagonista smemorato a capire cosa gli è successo. Questa gente dura si troverà di fronte a un avversario spietato che, per mancanza di cognizione tecnologica, non riesce nemmeno a identificare per quello che è; tuttavia il coraggio non manca e la lotta impari verrà accettata.

Gli alieni non vengono mostrati subito, c’è una particolare attenzione a costruire l’attesa senza farli comparire troppo chiaramente sullo schermo. Per alcuni aspetti ricordano film che abbiamo già visto (Alien, Predator) ma hanno caratteristiche proprie e un volto riconoscibile, e tutto sommato possono rivendicare la propria originalità. Un misto di forza selvaggia e crudele con tecnologia sofisticata, sono avversari difficili per i mezzi dei pistoleri e degli Apache. Ben riuscite anche le macchine volanti di cui si servono, e che devono aver assorbito buona parte del budget di effetti speciali del film.

Del resto l’amore per il dettaglio si rivela anche nella ricostruzione delle armi e dei vestiti degli indiani, negli oggetti e nelle case dell’antico West. Tutta una serie di fedeli ricostruzioni degli arredi d’epoca è stata fracassata per simulare i danni catastrofici dell’attacco alieno.

Ciò che forse è meno riuscito è portare in vita la miscela di estremi opposti che è la premessa del film. Proprio nelle scene di combattimento e di azione talvolta è poco chiaro quello che succede, o è difficile capire perché gli alieni sembrano invulnerabili in una scena e molto più deboli in un'altra.

Comunque questo è un film un po’ per ridere, ma creato con indubbio impegno e serietà: Cowboy & Aliens dà allo spettatore azione e spettacolo, avventura, personaggi cui ci si affeziona e buona recitazione, il che non è poco. L'uscita negli Stati Uniti ha avuto accoglienza piuttosto tiepida: forse ci si aspettava qualcosa di più, forse non è proprio l'anno migliore per gli incassi record al botteghino.